9.♡

150 15 3
                                    

Era una fredda giornata piovosa, non c'era neanche una nuvola visibile, ma il cielo era scuro, quasi grigio ed opaco.

Però in fondo non era così male quel posto insieme a Richie, il più piccolo pensava.

"Vieni con me"fece un sorriso colpevole Richie, tenendo la mano di Eddie e scendendo dalla finestra, atterrando, prima di guardare il più piccolo che lo seguì.
Questo era il vantaggio di avere la stanza al piano terra.

"Non sono così sicuro che potremmo"Eddie constatò, ma al più grande non poteva importare di meno.

Si sedettero su un muretto, l'uno di fronte l'altro.
"ho delle nuove sigarette, volevo condividerle con te"

"dovrei sentirmi speciale, immagino"Eddie ridacchiò, ricevendo subito dopo una risposta da Richie "hm, consideralo come un omaggio"ridacchiò anche lui.

Come sempre, il primo tiro era fatto da Richie che accendeva la sigaretta tenendola stretta tra le labbra, tenendo le mani a coppa usando l'accendino.
Il più piccolo restava a fissarlo, passando lo sguardo dalle sue mani alle sue labbra.
Richie ne era a conoscenza.
Molte volte tirava indietro la testa quando cacciava via il fumo aspirato, solo per poi guardare l'espressione di Eddie.

Finito il suo primo tiro, Richie prendeva la sigaretta tra le proprie dita e la portava alle labbra del più piccolo.
Quest'ultimo chiudeva gli occhi, inspirando la nicotina; anche se in realtà c'era più di della semplice nicotina.

Il più grande poggiò una mano sulla guancia dell'altro, facendogli aprire gli occhi, e si sorrisero.
C'era una complicità tra di loro, non c'era neanche bisogno di dire qualcosa, si capivano e basta.
L'unica cosa che Eddie non capiva era il perché Richie gli dava tutte quelle attenzioni e poi si tirava indietro.

Lo voleva soltanto lui? oppure anche Richie?

E se lo voleva anche Richie, perché non succedeva mai nulla?

Eddie aveva troppe domande.

"Ci credi nei fantasmi, Eds?"Chiese il più grande, distraendo bruscamente Eddie dai suoi pensieri.

Era una domanda strana, la sua, ma il più piccolo non si fece problemi sul perché l'avesse chiesto.

Loro due erano fatti così, potevano parlare di tutto, delle cose più impensabili, senza neanche farsi domande sul perché.
Erano semplici, ma non così tanto.

"Hm, credo in un mondo parallelo, dove ci sono forze maligne, morte, ma non credo si manifestino tra noi."Il più piccolo fece un tiro, poggiando la testa contro il muro di mattoni dietro di lui.

"Stronzate, secondo me sono tra di noi, senza neanche farcene accorgere. Come un vento freddo che ti fa rabbrividire nel momento in cui potrebbe esserci la finestra aperta. Non penseresti mai a loro, penseresti al vento."

Eddie lo guardò negli occhi, annuendo "Forse".

Ogni volta che Richie diceva qualcosa, sembrava aver ragione su tutto, sembrava avesse esperienza in ogni cosa.
La sue parole lo rapivano, era perfetto nello spiegare tutti gli argomenti.

Dopo queste sue affermazioni c'era sempre un silenzio, non era imbarazzante, ma c'era tensione.

"credo..di dover andare alla mia prossima lezione d'arte"Disse Eddie, facendo un salto e scendendo dal muretto, dando la sigaretta al più grande.

Richie annuì e lo guardò fin quando non sparì dalla sua vista.

Il primo argomento di cui si trattò durante la lezione di arte era l'avviso della scomparsa di Henry Bowers. Come diceva il professore, non c'era traccia di lui, ma non dovevamo preoccuparci perché l'avrebbero trovato.

Eddie si guardò intorno e sospirò. Lo odiava, ma non credeva che meritasse di scomparire. Molto probabilmente era scappato via da sé.

La lezione continuò normalmente, parlando di arte astratta.

Eddie amava l'arte astratta. Poteva esprimere la sua esperienza, non con un'immagine, ma con le emozioni.

Nessuno poteva dirgli in cosa avesse sbagliato e se avesse sbagliato.

"Pss, Eddie. Psss, Eddiee"

Il ragazzo si girò verso Stan, confuso "Sì, noodle?"

"Alla fine? Hai trovato il nome del tuo compagno di stanza?"

Eddie sorrise a quella domanda, avvicinandosi di più a Stan
"potrei avere una cotta.., per il mio compagno di stanza"

Il ragazzo spalancò gli occhi, dandogli una spinta "quando avevi intenzione di dirmelo, stupido!?"

"Non ne sono sicuro! e poi non so neanche se potrebbe ricambiare" Il più basso ruotò gli occhi, lanciando con il pennello un colore sul proprio foglio per ogni emozione che sentiva in quel momento. giallo.

"in realtà ci sarebbe un modo"

✧⋆𝐈'𝐥𝐥 𝐟𝐢𝐧𝐝 𝐨𝐮𝐭⋆✧ 𝐑𝐞𝐝𝐝𝐢𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora