9 agosto, 11:45, Roma.
Non mi svegliavo a quest'ora da tantissimo tempo, ieri siamo tornati piuttosto tardi dalla festa. Ancora intontita, sbloccai il telefono, il quale con mia grande sorpresa era pieno di notifiche. Notai subito quelle di mia madre, ignorando le altre.
"Guarda, siamo arrivate a Copenhagen! Qui il paesaggio è bellissimo, dicono sia città più felice del mondo!"
Questo messaggio, allegato a varie foto e selfie di mia madre con le sue amiche, fu il motivo per il quale bloccai il telefono, appoggiandolo sul comodino.
Quando scesi in cucina, mi accorsi che la casa fosse totalmente silenziosa.
Sul tavolo infatti, un post-it giallo era stato lasciato per me."Cara Annika, oggi te la stai prendendo comoda. Stai ancora dormendo e passando vicino la porta della tua stanza, giuro di averti sentita russare. Per tua sfortuna, non avrai il piacere di trascorrere la giornata con me.
Io e Vladimir torneremo stasera, siamo ad un corso per boy scout a cui ci ha iscritto mamma. Facci trovare la cena migliore che sai cucinare, mi mancherai, Chiara."Lessi il messaggio sentendolo rimbombare nella testa, come se Chiara lo stesse pronunciando con la sua voce squillante. Il lato positivo di questa situazione era sicuramente il fatto che un po' di silenzio non avrebbe guastato, quello negativo però era che mi sarei sicuramente annoiata. Dopo la colazione, decisi di uscire a fare un po' di jogging. Indossai un completo grigio che avevo comprato l'anno prima per la palestra, con un paio di sneaker bianche.
Legai i capelli in una coda e indossai le cuffie. L'aria lì sembrava essere davvero pulita rispetto a quella a cui ero abituata ed inoltre il paesaggio che mi circondava era splendido. Dopo circa una mezz'ora di corsa, notai in lontananza un recinto. Avvicinandomi, notai che contenesse due piccoli pony. Incantata mi sporsi, accarezzando il dorso di uno dei due.
Era davvero bello, aveva il manto color nocciola e la criniera bianca. Dovevano sicuramente appartenere alla casa situata poco più giù, un cottage in mattoni rossi.
Felice di quell'incontro inaspettato, tornai indietro. Arrivata a casa, feci subito un bagno per ripulirmi dal sudore.
Con ancora l'accappatoio, poi, mi lasciai andare sul letto. Non sapevo davvero cosa fare, così finì per andare su Instagram. Non sembrava esserci nulla di nuovo neanche lì, fino a quando notai una notifica.
"Sigh.tanc ha chiesto di seguirti".
Aprendola scoprì essere proprio il ragazzo della sera prima, il che mi sorprese molto. Innanzitutto, come aveva fatto a trovarmi? Poteva aver chiesto a qualcuno? Non ne ero sicura. Poi un altro pensiero balenò nella mia testa. Premetto di essere una ragazza parecchio stupida alle volte e questa fu proprio una di quelle. Infatti, tornai sul mio profilo e riguardandolo, decisi che non avrei accettato. Era un profilo misero e trascurato il mio, proprio come mi vedevo allo specchio.
Cosa avrebbe pensato vedendolo?
Non sarei più risultata interessante.
Non volevo che succedesse, quindi lasciai la richiesta proprio lì dov'era.
Lui, dal canto suo, aveva reso tutto pubblico. Guardandolo, sorrisi. Ho trovato cosa fare nelle prossime ore, pensai. In effetti, era ricco di foto interessanti.
Alcune foto lo ritraevano in posa, mentre sorrideva sfacciato nell'obiettivo. Altre doveva essersele scattate da solo, poiché erano dei primi piani. Una in particolare catturò la mia attenzione: era una foto in cui c'era la sua figura intera, sotto a quella che doveva essere un'arcata di casa sua. Indossava una t-shirt azzurra, una felpa nera e gli stessi pantaloni bianchi della festa. Mi colpì perché vederlo lì, in piedi, mi riportò alla sera prima. Quando si posizionò diffrante a me, infatti, aveva proprio lo stesso atteggiamento e questo provocò in me una strana sensazione allo stomaco.POV Tancredi, 10 agosto, Roma.
Erano passati due giorni e la richiesta era ancora lì, in sospeso. Ero davvero nervoso, pensavo di essere piuttosto popolare, perché non avrebbe dovuto accettarla? Non credevo fosse mai successo prima o forse non ci avevo mai fatto caso. Questa volta però, la cosa m'interessava. Aveva forse un ragazzo? Era l'unica spiegazione plausibile, sarebbe stato impossibile però che l'avesse lasciato chissà dove, per venire qui. Come mio solito quindi, decisi di non scoraggiarmi. Infondo era una sfida, no?
Sembrava giusto che non fosse troppo facile. Pensandoci, l'unico modo che avevo di attirare la sua attenzione era mandarle un messaggio, nonostante tutto. Aspettare d'incontrarla qui fuori sarebbe stato davvero noioso, ed io sono un tipo impaziente. Inviarle la canzone che ascoltai quella sera? Nah, troppo sdolcinato. "Ei"? "Ciao"? "Sono Tanc, come va?" Nessuna opzione sembrava però accettabile. Cosa piace alle ragazze, dai Tanc, rifletti. I fiori! I fiori piacciono alle ragazze, il mio amico Lele ne regala un mazzo alla sua ragazza ogni mese, dev'essere così per tutte, pensai. Guardando tra le emoticon dei fiori, quello più adatto a lei mi sembrava il girasole. Non sembrava audace come una rosa, tantomeno femminile come il tulipano. Era diversa, proprio come i girasoli. Notando che ci stessi pensando fin troppo, inviai. Infondo è solo una ragazza come le altre, mi costrinsi a pensare.
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Summer Solstice || sightanc
FanfictionIl solstizio d'estate è il giorno più lungo dell'anno, ma per Annika, ogni giorno sembrava essere lo stesso. Tuttavia, difronte al nientedimeno che il tramonto più bello che avesse mai visto, decise fosse forse una buona occasione quella, per ricomi...