Quando il ragazzo apparve sullo schermo era sdraiato sul letto con un cappello sulla testa, pensava di non vedere altre persone oltre il suo migliore amico.
"Hi Finn, how it goes there?" chiese lui un po' a scatti per la scarsa qualità del l'interscambio di wi-fi tra i due stati.
"Oh,here is fine. I meet mine second grade cousin, Sofia" disse porgendomi lo schermo.
Io salutai e arrossii per poi iniziare a parlare di cosa avevamo fatto io e Finn fino a qual momento. Jack sembrò molto attento e sorridette spesso per poi domandarmi se fossi una loro fan.
"Yes butti don't want to be seen like that. Just like the second grade cousin of Finn" spiegai.
A quella spiegazione gli scappò una risatina soffocata e rispose: "Right...".
"But as a fan i always wanted ti ask you a question" dissi con un sorriso a 32 denti.
"What?" mi chiese Finn girandosi verso di me.
"ARE YOU BOYFRIEND?" dissi fin con troppo euforismo continuando a lanciare sguardi ripetitivi a entrambi.
I due ragazzi si guardavano e poi si interrogavano tra loro con lo sguardo uscendotene con un: "We don't want to tell you "Fack is real" like all the fans, we'll talk about it".
Alla risposta Jack mi salutò e io feci lo stesso.Quando la videochiamata fu interrotta e il computer chiuso iniziammo tutti e due a fissare punti a caso cercando di evitare i nostri sguardi.
"Io...vado a posare il portatile" mi disse senza rivolgermi lo sguardo.
Annuì con qualche verso e lui si alzò facendo una sottospecie di respiro liberatorio.
Con quel l'ultima azione mi sentii in dovere di alzarmi e chiedergli scusa, infatti mi alzai di scatto e lo trovai nel corridoio che separava il salotto alla cucina intento a collegare il dispositivo.
"Finn, io...mi dispiace. Non avrei dovuto chiederlo, è solo che fino a poco fa ero una tua fan e ora tua cugina...devo imparare a distinguere i due ruoli. Scusa." Detto questo non mi sentii in potere di fare altro che girarmi per andarmene, ma una mano mi prese il braccio bloccandomelo. Quando alzai gli occhi e girai la testa vidi Finn sorridermi e subito dopo dirmi: "Hey, tranquilla, ti ho perdonato. Ora che ne dici di un bagno in piscina prima di mettere via quei costumi che ci sono di sopra?".
"Certo. Oh Finn...grazie".
Si limitò a sorridere chiedendomi di mettermi il costume mentre lui sarebbe andato nell'altro bagno.L'ansia mi aveva assalito insieme a quelle fantasie perverse sul vedere Finn in costume da bagno, insomma, chi non vorrebbe vedere il suo idolo mezzo nudo? Ok, magari avrei dovuto calmare gli ormoni, ma...insomma, avete capito.
Decisi saggiamente di non mettere un costume a due pezzi, bensì uno unico, il più carino che avevo. Non perché volessi "incantare" in qualche modo Finn, ma perché sapevo che non mi avrebbe visto come qualcosa in più di una cugina.
1 avevamo due età MOLTO diverse. 13 e 17 anni.
2 lui aveva conosciuto di certo ragazzi e ragazze più belle di me.
Si, sono a conoscenza che è bisex, ma non mi considererebbe comunque...
Questi pensieri si mischiavano nella mia mente, finché non sentii qualcuno bussare due volte alla porta, così mi guardai allo specchio per qualche secondo dopo aver raccolto i capelli e mi infilai un accappatoio.
Quando aprii la porta sentii qualcosa somigliante a un "andiamo"mentre anche lui era in accappatoio.
Cercai di fare respiri profondi mentre attraversavamo il corridoio e, nel frattempo, gli sguardi omicidi di mio padre fissavano il riccioluto. Saliti gli scalini iniziammo ad avvicinarci sempre di più e un'idea, non so se più divertente o più disturbante, mi fiorii in testa."Hey Finn..." pronunciai con un tono da zero sospetto.
"Si?" si girò lui chiedendomi.
"Mi è venuta un'idea molto carina" gli dissi con un leggero sorriso incriminatorio.
"Spara!" incrociò le braccia.
"Conosci l'app TikTok?" gli chiesi storcendo di poco la testa.
"Si, ma non la utilizzo" mi rispose.
"Oh, e non so se sai quanti bei suoni si possono utilizzare, qualsiasi canzone tu voglia" approfondii.
"Uhm...dovrei provare prima o poi" disse lui portando la mano al mento e guardando il cielo.
"BHE, meglio prima che poi! Ho in mente una cosa fortissima! Mettiti vicino alla piscina" dissi indicandogliela.
"Ok..." mi rispose avviandosi.
Il mio piano stava prendendo forma, bastava solo inserire il suono, e tutti voi potreste immaginare quale sia: I Belive i can fly.
Cercavo di non ridere mentre posizionavo il telefono e avviavo il suono accorrendo vicino a Finn.
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Sogni disturbanti by Finn Wolfhard
Teen FictionVoglio partire dal presupposto che sono una persona strana perché io i sogni non gli faccio a caso, ma a puntate. In pratica il mio cervello mi da serie Netflix gratuite e in prima persona. Cosa posso volere di più? In questa storia vi racconterò la...