"Sophy..." la scossi pronunciando il suo nome in silenzio.
"Sophy, Sophy..." ripetei.
"Uhm?" si strofinò gli occhi.
"Dobbiamo andare di sotto...questi due si fottono la colazione altrimenti" spiegai.
"Ok, va bene" disse ancora un po' assonata.Scendemmo di sotto a piedi scalzi cercando di fare meno rumore possibile.
"Mia zia ha preparato l'impasto per i waffle, ne vuoi?" proposi.
"Ah, volentieri!" rispose accettando entusiasta.
"Ok, allora gli faccio, nel frattempo chiacchieriamo un po''
"Okay, su che cosa?"
"Non so, per esempio: lo sapevi che Finn mangia troppo per essere così magro?" dissi.
"Beh, direi proprio di sì. Non sai quanti caffè mi ha rubato."
Ci scappò una risatina. Din!
"Oh, pronti! Ti va la panna o no?"
"Secondo te?"
"E via con panna e cioccolato!"
Si sedette lì nel tavolo in cucina e aspettò.
Mi aspettò per cominciare a mangiare, e anche io ci misi le stesse sue cose anche se avevo giurato a Finn che per sostenerlo avrei rinunciato alla cioccolata.
"Bhuoni..." disse Sophia addentando un waffle.
"Già" dissi di gusto.
"Ma guarda chi ha deciso di fare Undici questa mattina" disse una voce troppo conosciuta.
Mi girai e vidi Finn e Jack a braccia incrociate con il primo ragazzo che ci guardava decisamente male.
"Lo so che sei un ingordo Finn, te l'ho detto alla gelateria, per questo siamo scese prima..." spiegai
"Ma-" cercò di ribattere.
"Per tua fortuna non sono così crudele. Forza! Ho fatto Waffle anche per voi due!" dissi facendoglieli vedere.
Finn alzò gli occhi al cielo e si avvicinò a me scuotendomi leggermente i capelli, per poi sedersi; Jack invece si sedette vicino a Sophia.
La colazione durò un bel po', ma eravamo soddisfatti.Ci lavammo e poi vestimmo comodi perché dovevamo preparare l'allestimento per la festa del giorno dopo.
Io indossavo dei leggins neri corti con un top bianco e avevo raccolto i capelli in una coda, Sophia indossava una canottiera blu con con dei pantaloncini di finto jeans, Jack dei semplici pantaloncini e una maglia monocolore e Finn lo stesso.
"Allora, qual è la prima cosa da fare, zia?" chiesi a mia zia con i tre dietro di me.
"Stanotte non piove, quindi potete appendere i festoni, gonfiare i palloncini,andare a prendere il cibo dai parenti e ritirarne qualcuno nei posti elencati su questa lista" disse porgendomi un post-it.
"Come facciamo in una sola giornata?!" mi domandai nella mia testa
"Sarà fatto signora" rispose Jack.
"Quanto sii bello!" rispose in dialetto mia zia a Jack prima di andarsene.
"Mia zia ha un debole per te a quanto pare" disse Finn scherzosamente.
"La nuova signora k. ha ordinato!" dissi indicandoglielo la strada per uscire."Da dove incominciamo?" chiese Sophia mentre scendevamo nel gigantesco cortile.
"Credo dai festoni" dissi.
"Ok" risposero Jack e Finn.
"Finn, sei il più alto, sali sulla scala" ordinai.
"Perché non potevo nascere come Jack!?"ribatté retoricamente.
"EHY, io sono qui" rispose infastidito.
"E va bene, ma non mi fido, metti i materassi sotto" ordinò.
"E va bene!" risposi io.
Io, Sophia e Jack trascinammo i materassi e li posizionammo.
"Ok, sto salendo..."
"Muoviti, codardo!" gli gridò Jack.
"Salici tu qui!" gli rispose ancora impanicato.
Iniziammo a passargli le prime decorazione e tutto sembrava andare per il meglio, così finimmo anche prima del previsto.
"Ok, ora scend-AH!" Finn scivolò e si ritrovò sul materasso.
"Dio Finn, stai bene?" mi avvicinai velocemente.
"Si, si...ho appena rischiato la commozione celebrale!!!" mi rispose.
"Vieni..." gli porsi una mano e lui si alzò.
"Spero abbiate abbastanza fiato per gonfiare i palloncini, almeno"
"Ma questa è una tortura" ribatté sempre mio cugino.
"Puoi decidere. O gonfi i palloncini..." cercai sedi fargli intuire inutilmente.
"O?" chiese spaventato ma incuriosito.
"...o vieni sbranato dai cani. Oh ma guarda, ti stanno correndo incontro!" misi le mani sui fianchi.
"No, no, no! Fermali, fermali! Amo tutti i cani ma questi qui sono pazzi!Ho tanta voglia di gonfiare i palloncini!"
"Meglio, forza per di qua" aprii il portone secondario della casa per trovarmi direttamente in soggiorno.
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Sogni disturbanti by Finn Wolfhard
Teen FictionVoglio partire dal presupposto che sono una persona strana perché io i sogni non gli faccio a caso, ma a puntate. In pratica il mio cervello mi da serie Netflix gratuite e in prima persona. Cosa posso volere di più? In questa storia vi racconterò la...