"E LEI CHE CI FA QUI!?!" gridai contro Finn.
"Paca i tuoi istinti assassini, è merito suo!" mi spiegò.
"Si, mo me la bevo"feci spuntare una mia piccola parte napoletana nel tutto.
"Giuro" rispose.
"Ah, si, e come?" sfidai i due.
"È semplice" mi disse.
"Quel giorno che ti chiamai perché vidi la foto non ti credetti, così chiamai tua mamma, che mi disse la verità" continuò Greta.
"E poi lei chiamò me in modo da venire qui al più presto. Il numero riuscì a riscattarlo sempre da tua madre" finì Finn.
"Ma visto che sapevo di questa festa ho voluto organizzare questa sorpresa per mano di tuo cugino." aggiungette la bionda.
"Per questo facevi tutte quelle telefonate? Ed è per questo che nessuno mi voleva dire niente e mi bloccavano in continuazione???" feci domande a raffica.
"Si, esatto" mi rincuorò il corvino.
"Ok, allora grazie" dissi tendendo la mano a Greta.
"Non c'è di che" mi informò formalmente stringendomela.
Tirai il braccio verso di me trasformando la stretta in un abbraccio.
"Bene, e ora che penso che tu abbia nuove conoscenze da fare cuginetta" disse Finn indicandomi la band.
Mi lasciai scappare un sorriso e un urletto stridulo.
Mi presentai a tutti i membri della band, che sembravano abbastanza contenti di partecipare a questo evento, sebbene con poco preavviso.
La festa non era certo finita.
Da lì in avanti smisi di stare seduta e in silenzio, e iniziai semplicemente a divertirmi, in ogni modo possibile.
I Calpurnia suonavano, e neanche fossimo tutti ubriachi, ci ritrovammo come dei pazzi sulla pista da ballo.
E menomale che non potei bere, altrimenti sarebbe finita ancora più male.
La parlantina molto pesante degli ospiti si faceva sentire, ma questo non ostacolava il nostro divertimento.
"Finn, questo non sarebbe il momento buono per provarci con Jack?" gli sussurrai quando ci trovammo più vicini.
Mi mandò un occhiataccia vedendomi non ancora rassegnata.
"Dai! Dico sul serio!" insistetti.
"Lo farò, stasera,forse,ma non ora, e non te lo farò sapere. Non puoi impormi il fatto che mi piaccia" mi confessò.
"Hai ragione...ma ora dammi una mano." gli dissi lasciando in secondo piano l'argomento.
"A fare cosa?" mi chiese non capente.
"A far avvicinare Noah e Millie, insomma!" spiegai perplessa.
"Si, e poi cosa?! Jack e nostra zia?!" mi prese per i fondelli.
"Avanti, lo sai anche tu che si amano ma non se lo vogliono dire!" lo pregai.
"Ok..ma questo non vuol dire che ogni ship è reale, tra me e Jack c'è il nulla!" obbiettò.
"Come tra Sophia e Wyatt scommetto" lo sfidai.
"Ah, beh...chiudi quel becco!" mi diede ragione indirettamente.Mi avvicinai a Millie e le detti una spallata in modo da spostarla più vicina a Noah, lo stesso fece Finn con il ragazzo.
La ragazza notò cosa stavamo facendo, e così se ne uscì sussurrando: "So cosa state cercando di fare, e di sicuro non avete un tic nervoso"
"Noi? Possiamo inciampare in pace?" ribattei cercando di cavarmela.
"Smettetela!" mi interruppe cercando di mettere un punto.
"Millie, ascoltami, so che lo vuoi, non in questo modo magari, ma lo vuoi, e quindi,ti prego, fatti aiutare!" la supplicai.
"Mettiamo che hai ragione, magari vorrei farlo in un altro modo" mise in discussione.
"Allora lasciati aiutare nel modo che vuoi" ribattei.
Mi lasciò con uno sguardo furbo, per poi lasciarmi con un: "Ok...facciamolo!"
Raccattai Finn e Millie in un angolino ,sotto la tettoia, proprio accanto alla pista da ballo.
"Che cosa vuoi fare?" chiese Finn alla ragazza.
"Beh, ragazzi, io vi ringrazio per tutto, ma non voglio esagerare" calmò la nostra freneticitá.
"Ok, allora...pensavo a un momento solo per voi due adesso" le dissi.
"In che senso? Con tutta questa gente!?" replicò.
"Forse ho io il metodo!" annunciò Finnie.
"Che sarebbe?" lo incoraggiai.
"Ho un'altra sorpresa in programma,dovremmo coinvolgere tutti, tranne voi due!" ci spiegò.
"Tentar non nuoce...forse" si dimostrò insicura lei.
"Finiranno mai queste sorprese?" cercai di fare la viziata a Finn.
"Non credo" alzò le spalle.
Cercai di condurre gli ospiti vicino alla piscina, e invece Finn incitò Noah ad andare da Millie dicendo cose tipo: "Millie sta poco bene, sembra ubriaca, potresti andare da lei a farle compagnia e a vedere come sta?".
Il ragazzo non aveva esitato, in fondo era sempre e comunque la sua migliore amica!
STAI LEGGENDO
Sogni disturbanti by Finn Wolfhard
Novela JuvenilVoglio partire dal presupposto che sono una persona strana perché io i sogni non gli faccio a caso, ma a puntate. In pratica il mio cervello mi da serie Netflix gratuite e in prima persona. Cosa posso volere di più? In questa storia vi racconterò la...