Non fiatai, non chiesi nemmeno cosa fosse successo perché subito dopo...Sherlock cadde di spalle a terra.
Aveva gli occhi chiusi.Non persi altro tempo. Scattai verso di lui.
Gli controllai le pupille. Era semi cosciente.
Chiamai un'ambulanza, gli controllai battito e tutto, era regolare fortunatamente.Arrivarono i paramedici, entrarono in casa e portarono in ambulanza Sherlock, e ci dirigemmo in ospedale.
Mentre stavo scendendo insieme ai paramedici la signora Hudson entrò in casa.Entrò in casa abbastanza calma, ma appena vide i paramedici e Sherlock sdraiato su un lettino, spalancò gli occhi.
La vidi con un'espressione sconvolta.Iniziai a tranquillizzarla. Lei mi disse che Sherlock era stato fuori tutta la mattinata, e quando gli chiese dov'era andato lui gli chiuse la porta in faccia e non parlò.
Inoltre mi disse che Sherlock non fece rumore, come in una sottospecie di trans.Annuii a sentire quelle parole. Dissi alla signora H di stare tranquilla che se ci fossero stati problemi avrei chiamato.
Lei annuii e mi disse di salire sull'ambulanza.
I paramedici mi dissero che era sotto stato di shock ed in una sottospecie di trans.
A quel punto mi arrabbiai. Mi arrabbiai con uno dei paramedici perché non sapeva definire cosa avesse Sherlock.
Sherlock si mosse. Io e quel paramedico finimmo la discussione e ci girammo verso di lui.
Era sotto un attacco epilettico.Spalancai la bocca e misi una mano sopra di essa.
Sentivo le pupille pungere.
I paramedici indicarono al guidatore che avevano uno caso rosso e di correre più che poteva verso l'ospedale.Un assistente mi disse di sedermi dato che stavo tremando, a quanto pare.
I paramedici calmarono Sherlock con un calmante.
Quando finirono il loro lavoro, uno di loro si girò verso di me e mi disse che era un attacco improvviso, e che forse non si verificheranno altri. Forse.
La mia più grande paura, era che cosa avesse combinato quello stupido di un consulente investigativo.Arrivammo all'ospedale. Mi chiesero di compilare dei moduli.
Appena finiti mi diressi verso una stanza che mi indicò un'infermiera.
Non mi ero accorto che la gamba non mi fece male, in quel periodo, mi ricominciò a far male, forse perché lavorando stavo molto di più seduto rispetto a quando stavo con Sherlock a risolvere i casi.
Oh quanto mi mancava.Salii le scale. Spalancai la porta. Trovai una sala d'attesa vuota. Guardai a destra, un muro grigio. E poi a sinistra, una porta con un led rosso sopra quella porta.
Mi sedetti, ed iniziai a digitare i numeri della signora Hudson per dirgli che Sherlock era in sala operatoria, non so per quali scopi.
Poi avvisai Greg che disse che finiva il turno e si precipitava li, in seguito avvisai il mio capo e gli dissi che non potevo fare il turno del l'indomani mattina, perché era molto tardi, ed ero in ospedali per ragioni ancora sconosciute.
Chiamai Molly e anche lei da lì a poco sarebbe venuta.
Rimisi il cellulare in tasca. Guardai di fronte a me. Non pensai a niente. Non guardavo nulla.
Tutt'un tratto sentii qualcosa di caldo scivolarmi dagli occhi. Passarmi dalle guance e cadere sulle mani.
Erano lacrime....perché piangevo?
Perchè non potevo essere forte?
Essere forte....per lui?
Per quello stupido?Perché?
~•~
Angoletto Autrice:
questo capitolo è un po' sad....scusate....
gli altri pure tranquilli primo o poi riuscirò a farvi piangere GIURO!
spero vi sia piaciuto...datemi consigli nei commenti.
•fra