premetto una cosa, in questi giorni non ho per niente ispirazione, perciò questo capitolo potrebbe essere un'autentica schifezza...
Non so che dirmi, buona lettura.
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Stavo tornando a casa. Ero davanti al portone del 221b. In giro non c'era nessuno.
Misi le mani nelle tasche del mio giubbotto, per tirar fuori le chiavi dell'appartamento.
Le estrassi ed entrai. Nemmeno in casa sembrava non ci fosse nessuno. Iniziai a chiamare la signora Hudson. Nessuna risposta.
Spalancai gli occhi, non trovando nessuno, allora mi diressi verso l'appartamento della nostra cara signora Hudson.Aprii silenziosamente la porta. Nessuno.
Uscii da quel l'appartamento tutto decorato con cose molto vistose, e iniziai a salire quelle scale cigolanti che conducevano al mio appartamento.
Ero molto stanco, avevo iniziato a lavorare dalle 8 di mattina ed erano le 11 di sera. Era molto strano che la nostra padrona di casa non c'era.
Non ci feci caso.
Sulle scale, una volta svoltato l'angolo di esse, trovai una serie di libri. Incuriosito, mi fermai e ne presi uno. Era un libro di Victor Hugo. Non sapevo che ne avessimo nell'appartamento. Lo lasciai da dove lo avevo preso.
A quel punto dovevo fare solo una cosa. Chiamare Sherlock.Iniziai a bassa voce. Non sussurrando però.
Nessuna risposta. Aprii la porta. Guardai la mia poltrona. Vuota.
Guardai quella di Sherlock. Vuota pure essa.
Vidi che sulla scrivania c'erano più scartoffie del solito. Ma tanto quella povera scrivania era sempre e perennemente in disordine. Infine spostai lo sguardo sul divano.
Ecco Sherlock.
Era raggomitolato su se stesso, con la sua solita vestaglia blu e il pigiama.Come al solito non aveva fatto niente tutto il giorno, da quello che potevo notare.
Faceva freddo. Il salotto era buio.Sherlock si era dimenticato di accendere i riscaldamenti.
Mi avvicinai a lui. Sentii i suoi respiri. Mi accovacciai di fronte al divano, in modo da essere di fronte a lui.
Gli presi una spalla. Non l'avessi mai fatto.
Iniziò a tremare. Era gelido. Era spaventato, ed infreddolito.
Mi alzai di scatto. Accesi la luce, per quanto quelle vecchie lampade potevano fare, ed accesi il vecchio camino, anche esso impolverato.Presi, infine, una coperta per Sherlock. Era ancora raggomitolato su se stesso, come l'avevo trovato.
Gli poggiai la coperta sopra e gli accarezzai la testa per tranquillizzarlo. Abbassai la testa e lui si era rimesso a dormire.
Qualcuno era entrato ed gli aveva fatto qualcosa...ma cosa?
A questo punto Sherlock lo avrebbe già scoperto io invece ero in piedi in mezzo alla stanza a girarmi su me stesso per cercare qualcosa.
Il mio sguardo ricadde sulla piccola finestra di fianco al frigo. Era aperta, ma che dico, era stata spaccata.
Mi avvicinai. Era stata spaccata dall'esterno, quasi sicuramente dall'esterno.
Non ci voleva tanto a capirlo. C'erano dei pezzi di vetro propio sotto la finestra, quindi l'avranno spaccata con qualcosa.Lasciai stare la finestra e tornai al centro del soggiorno. Mentre tornavo il mio sguardo torno su Sherlock che si era alzato. Aveva la coperta sulle spalle, ed era scalzo.
Non fiatai, non chiesi nemmeno cosa fosse successo perché subito dopo....
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Angoletto Autrice:
scuuusate, vi voglio troppo male lo so!!!
cooomuqnue spero di avervi lasciato con la bocca aperta....no eh....
pazienza.
Spero vi sia piaciuto!
•fra