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-Seokjin-

Sentiva dolore, sentiva dolore ovunque, era un dolore fisico, ma non sapeva se poteva definirlo così, allo stesso tempo era anche un dolore emotivo, ma non sapeva definire neanche quello, non sapeva come definirlo

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Sentiva dolore, sentiva dolore ovunque, era un dolore fisico, ma non sapeva se poteva definirlo così, allo stesso tempo era anche un dolore emotivo, ma non sapeva definire neanche quello, non sapeva come definirlo...non sapeva.

Provò ad aprire gli occhi, ci provò veramente, ma non ebbe risultati soddisfacenti. Sentì un tessuto sotto di lui...seta?, era una coperta? Sentiva allo stesso tempo qualcosa di morbido sotto la sua testa; era disteso su un letto?

Cos'era successo? Non si ricordava quasi nulla, se non nulla.

Finalmente!

Finalmente riuscì con fatica ad aprire gli occhi.

Si guardò subito intorno, non riconosceva la stanza...aspetta.

Si ricordò, si ricordò di quella stanza, era stato solo un sogno? O..era tutto vero? Era veramente successo? Subito si guardò il fianco.

Non c'era nulla.

Sorrise, sorrise contento, allora era stato veramente un sogno. Non era successo veramente niente di quello che si ricordava.

Provò ad alzarsi dal letto ma sentì improvvisamente un dolore atroce in tutto il corpo, un gemito di dolore sfuggì dalle sue morbide labbra.

Quel suono così debole, quasi gli sembro di essere rimbombato in tutta la casa, in pochi secondi, tante voci risuonarono al suo udito, urla di dolore, risate amare, risate di divertimento, sussurri, tutto nella sua testa, così sperava; così dopo pochi secondi successe...lui apparve sulla soglia della porta.

«buongiorno mia piccola anima» pronunciò quelle parole con quella voce roca che provava così tanto dolore alla piccola anima pura.

Seokjin non sapeva cosa fare; il suo cuore batteva senza ritmo, cominciò a sudare, perle di sudore scivolavano dalla sua fronte, voleva urlare ma non sapeva come, voleva urlare, chiedere aiuto, scappare da quel posto, voleva farlo sparire.
Voleva far sparire tutto questo.

Ma l'unica cosa che fece fu rimanere lì, debole come un petalo di fiore in un tornado che sapevano tutti lo avrebbe distrutto, annientandone la sua esistenza.

«Kim, oro, è questo quello che significa. In questo mondo oltre nove milioni di esseri umani posseggono questo cognome»

Lucifero si avvicinò con un solo passo al visto del corvino.

«nella mia immortalità, ne ho incontrati oltre la metà, li ho sedotti, alcuni sono diventate anime morte di questa dimora, alcuni si sono innamorati di me, prendendone il mio peccato più alto; alcuni scelti da me, alcuni scelto dalla  discendenza della tua famiglia» disse accarezzando delicatamente la testa dell'anima.

La piccola anima chiuse gli occhi quasi ipnotizzato dal tocco, sapeva che aveva in qualche modo compiaciuto quel essere, ma non poteva farne a meno, lo voleva, voleva ancora di più.

«eppure non ho mai incontrato un umano come te, non ho mai incontrato un essere come te»

𝒍𝒖𝒄𝒊𝒇𝒆𝒓 ↠𝒕𝒂𝒆𝒋𝒊𝒏 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora