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Le promesse di quello che doveva essere suo zio, Park Jimin, erano il "niente" in quel momento.
L'unico sollievo che aveva avuto il maggiore era che quel mostro non era entrato in quella fredda stanza da ormai una settimana.
Era positivo? Era negativo? Kim Seokjin non lo sapeva, voleva solo che lo accarezzasse come l'ultima volta, voleva riprovare quel piacere.
Ripensò a come l'ultima volta le mani ruvide di Lucifero al contatto con la sua guancia sembravano così morbide e vellutate. Seokjin non sapeva perché in quel momento ci stava pensando, era come se fosse lussurioso, desiderava ardentemente che quel essere lo toccasse.
La piccola anima rabbrividì.
Deglutì insicuro appena notò di essere capace di muoversi. Subito si guardò i polsi trovandoli rossi e danneggiati per qualche minuto, poi tutto svanì, tutto come prima, non aveva più segni sul polso.
«ma che...»
Era tutto così surreale che l'anima pura aveva capito che si sarebbe dovuto abituare a tutta quella stranezza.
Notò sott'occhio che la porta era spalancata, rivelando un candela accesa in quel buio tenebroso.
Si morse il labbro inferiore sentendo subito brividi in tutto il corpo; gli stessi brividi che hai quando il vento gelido ti accarezza la pelle facendoti rabbrividire. Come se un'anima silenziosa ti fosse passato accanto.
Poteva muoversi, la porta era spalancata, non più sigillata.
«vuole che io esca» mormorò l'anima pura non sapendo cosa fare.
Era una trappola? Probabilmente si. Gli importava? No, assolutamente no. Preferiva morire piuttosto che rimanere rinchiuso per altro tempo in quel posto.
Voleva morire, non sopportava più le sue allucinazioni.
Si alzò rischiando di cadere miserabilmente per terra, non aveva più forze, era come un neonato che doveva ancora imparare a fare i primi passi, con la differenza che Seokjin, non aveva nessuno che fosse pronto a sostenerlo in caso perdesse l'equilibrio.
Strinse i pugni dirigendosi lentamente verso la porta in legno.
Sentiva cedere le gambe. Ma si rifiutava di cedere.
Si diresse verso l'uscita di quell'inferno che lo avrebbe portato a un'altro dei suoi incubi.
