capitolo 14.

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Non si ricordava nemmeno di essersi addormentata sulla piccola poltroncina appoggiata al muro, quando i rumori provenienti dal corridoio esterno la svegliarono: con fatica aprì gli occhi che sentiva ancora pesanti e gonfi a causa del pianto della sera precedente.

《Buongiorno dormigliona》era la voce squillante di sua sorella, quella voce che non aveva sentito per giorni interi.

Le ci vollero parecchi secondi prima di rendersi conto che non si trattava di un sogno e che Cristin era davvero sveglia, seduta su quello che era stato il suo letto per due settimane e la guardava con occhi pieni di vita.

《Oh mio Dio!》esclamò alzandosi di scatto e gettandosi tra le braccia aperte della ragazza.

Lacrime, questa volta di gioia, cominciarono a rigarle il viso e non riusciva a trattenere una sorta di risatina isterica.

《Stai..stai bene! Tu sei sveglia!》esordì poi continuando a toccare braccia e volto di lei, come per assicurarsi che fosse reale.

《È merito tuo se sono qui Al》le confessò sincera. 《Non desideravo altro che tornare, più tu mi parlavi e più io volevo esserci, ma non sapevo come fare. Poi ti ho sentita piangere e volevo abbracciarti e ho combattuto contro me stessa per tornare, per te》le spiegò mentre le stringeva le mani.

《Hai sentito tutto ciò che ti ho detto?》chiese con stupore Allison.

《Ogni singola cosa e infatti non vedo l'ora di conoscere Luca》scherzò facendole l'occhiolino.

La sorella però, sentendo quel nome si incupì leggermente: per un attimo si era dimenticata del disastro della sera precedente e ora, che una cosa si era risolta, sentiva che comunque non si poteva risolvere l'altra.

Cristin stava per aggiungere altro, ma le due furono interrotte dalla madre e dal medico che aveva in cura la sorella maggiore.

《Buongiorno Cristin, ora devo farti qualche controllo per verificare se tutto è nella norma, niente di preoccupante》le sorrise il dottore.

《D'accordo》rispose calma Cris.

《Io allora andrei》decise su due piedi Al: voleva semplicemente raggiungere i suoi amici. 《Vengo a trovarti dopo》disse a sua sorella, la quale la guardò con uno sguardo che stava a dire 'finiamo il discorso più tardi'.

Salutò Rachele prima d'uscire, per poi dirigersi verso il parcheggio.

Prima di salire sull'auto chiamò Clarissa, per sapere dove fossero.

《Ehi tesoro, come stai? 》le rispose al terzo squillo, con la sua solita voce calma.

《Bene, Cri si è svegliata》

《Finalmente la buona notizia!》

《Sei al mare?》le domandò, mentre apriva la portiera e lanciava la borsa sul sedile affianco a quello del guidatore.

《Sono con Sara, al bar della spiaggia, ti aspettiamo》.

Venti minuti più tardi era seduta con le amiche, in riva al mare: c'era ancora poca gente a quell'ora del mattino e l'acqua era incredibilmente limpida. Si sentiva libera, in quell'istante.

《Che succede?》chiese Sara, che intanto stava finendo il suo cornetto alla nutella.

《Ieri Luca mi ha dato una specie di ultimatum》disse guardando altrove, verso la torre bianca in fondo alla spiaggia.

《Cosa significa un ultimatum?》chiese quasi sconcertata Clari.

《Sta male per come mi sono comportata in questi giorni, perché l'ho evitato》spiegò in poche parole.

《Eri presa con tua sorella, ora il problema è risolto, no?》provò a tranquillizzarla l'amica.

《Usciamo insieme da poco e già gli ho spezzato il cuore, tengo troppo a lui per farlo soffrire ancora》aveva gli occhi lucidi mentre parlava.

《Dimmi che non vuoi fare quello che penso tu voglia fare》borbottò retorica Sa.

Lo sguardo dell'amica rispondeva da solo, senza bisogno di ulteriori parole.

《Dio mio no! Non puoi farlo, non dopo tutta la fatica che avete fatto per trovarvi》la ammonì Clarissa.

《Non farò altro che creare casini nella sua vita e non voglio. Ora ci starà male ma poi gli passerà》

《Ne sei proprio sicura?》chiesero le due.

Allison si prese qualche istante per riflettere.

Era proprio sicura? Certo che no: provava qualcosa di incredibilmente forte per Luca e lasciarlo andare era la cosa più difficile lei, ma probabilmente doveva.

《Si》rispose, alla fine, convinta.

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