Capitolo VII

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Fai quello che puoi,
con quello che hai,
nel posto in cui sei


È buio, è tardi, tengo stretta la mia valigia e salgo gli scalini che portano in collina, respirando finalmente l’aria di casa, umida e dal retrogusto salmastro.

Tira un po’ di vento, apro la porta piano e solo la luce di servizio è accesa sul mobile dell’ingresso, in casa regna il silenzio.

Zyan non mi ha risposto all’ultimo messaggio, le loro chiavi sono tutte appese all’ingresso, è giovedì sera e nonostante la stanchezza, non ho sonno.

Mi sfilo le scarpe, allento la camicia e la sbottono quasi tutta, entro in cucina, apro il frigorifero e trovo un piatto con un biglietto sopra:

Baba stasera si è superato,
avresti dovuto sentire la bontà
quando era ancora caldo! XP


La scrittura di Kala, storta e frettolosa, riempie metà biglietto, ma il ps è quello che mi fa sorridere davvero, è scritto in un altro colore e credo sia stato aggiunto dopo, la carta nel frigorifero si doveva essere già ammorbidita, perché la calligrafia di Zayn ha creato dei leggeri solchi.

PS: Ti ho lasciato un bicchiere di vino, svegliami quando arrivi.

Ti amo!

Sbircio nel piatto: riso al curry e pollo piccante. Lo annuso, sentendo già l’acquolina e mentre lo metto in microonde a riscaldare, prendo un calice dal pensile e ci verso il vino rimasto dentro la bottiglia. Esattamente un bicchiere.

Ridacchio pensando a quei tre che bevono vino insieme, faccio ondeggiare le bollicine nel calice e penso a quando dietro a quello stesso bancone, io e Zayn discutevamo su quanto fosse caldo il latte della buonanotte, se fosse giusto dargli bevande zuccherate o dolci la sera.

“Harry dice che sarebbe meglio evitare, gli zuccheri li eccitano, e stanotte non vorrei ritrovarmeli che saltano sul nostro letto” ho protestato una sera, tenendo il tono basso mentre le pesti erano in salotto a guardare un cartone animato.

“Harry, Harry, Harry. Fa il fisioterapista non il pediatra, hanno quattro anni, una fetta di torta di mia madre non credo li renderà iperattivi. Io l’ho sempre mangiata e non ho mai passato la notte in bianco” Zayn aveva riempito due tazze di latte e tagliato due fette di torta, senza nemmeno degnarmi di uno sguardo.

“Zayn, tu avresti il coraggio di dormire anche durante un attentato terroristico. I bambini d’oggi assomigliano più a Safaa che a me e te” ma alla fine le mie proteste erano a poco servite, i bambini avevano mangiato la torta ed eravamo finiti a cantare e suonare il pianoforte fino a notte fonda.

Gli avevo girato le spalle andando a letto quella notte, ero arrabbiato, volevo delle scuse che non mi avrebbe mai fatto, come al solito; ora invece, dopo aver finito di mangiare la mia cena riscaldata, sono tutt’altro che arrabbiato, trovandoli abbracciati tutti e tre nel nostro letto.

Zayn nel mezzo, tiene le braccia strette su di loro, sembrano degli angeli.

Sono lo spettacolo più bello che i miei occhi hanno e avranno mai la fortuna di vedere.

Guardare Zayn nudo amarmi con passione, la potrei classificare nei primi posti delle sette meraviglie del mondo, ma loro tre qui insieme, a loro va sicuramente il primo posto.

Kellan è rannicchiato in posizione fetale e nasconde il viso contro il petto di Zayn, tiene stretta la mano a sua sorella oltre suo padre, mentre Kala a pancia in giù, ha la testa girata verso il viso di Zayn e quasi la invidio, li nascosta nell’incavo del suo collo, a respirare il suo profumo.

Infinity|Ziam [Endlessly sequel]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora