Il cuore puoi legarlo,
farlo tacere, bendarlo.
Ma quando trema, c’è poco da fare
“È tardi, arriverai a casa a notte fonda, possiamo dormire entrambi sul divano” Zayn protesta, e i ragazzi mi guardano malissimo.
“Ha ragione baba, resta, è bello stare un po’ tutti insieme qui” Kellan mi si mette davanti e incrocia le braccia al petto.
“Non sarei qui se vostro padre non fosse un inguaribile capriccioso” lo vedo assottigliare lo sguardo, ma gli faccio l’occhiolino “fortunatamente lo amo troppo per lasciarglielo fare” appoggio una mano sulla spalla di Kellan “domani in tarda mattinata ho un appuntamento e ho già prenotato il treno” guardo l’orologio “se non mi lasciate andare, finirò per perderlo”.
Non sono il più cocciuto in questa famiglia, ma credo capiscano che non c’è modo di convincermi.
“Lascia che ti accompagni almeno” e in pochi secondi anche Zayn indossa il suo giubbotto.
Mi tiene la mano per tutta la strada verso la metro, appoggia la testa alla mia spalla, seduto accanto a me dentro il vagone e faccio finta di non notare la sua espressione triste.
“Sapevi che avremmo fatto pace?” mi chiede, arrivati al mio binario.
“Facciamo sempre pace noi due” mi aggrappo al suo giubbotto e lo tiro a me, baciandogli la fronte.
“Questa volta non ne ero sicuro” ammette.
Lo guardo negli occhi e mi avvicino alle sue labbra “nemmeno io, però ho voluto essere positivo e sperare che il nostro amore, vincesse un’altra volta” le sue mani ghiacciate mi avvolgono le guance e mi ritrovo a baciarlo con gli occhi ancora aperti.
Le sue ciglia sembrano diventare ancora più brillanti, come se stesse cercando di trattenere delle lacrime.
“Ehi, non ci stiamo dicendo addio. Non c’è nulla di diverso da tutte le altre volte” ma lui continua a tenere gli occhi serrati e la testa rivolta verso il basso.
Mi piego sulle ginocchia, in modo che nel caso apra gli occhi, sia costretto a guardarmi “non mi dirai che i nostri figli ti hanno attaccato di nuovo quella brutta malattia chiamata adolescenza” cerco di ridere “Zayn, mi vuoi guardare?” appoggio l’indice sotto il suo mento e provo a sollevarlo, ma sembra non volerne sapere.
“Dammi un minuto, non voglio piangere” sussurra e sono io che non so se voler ridere o piangere con lui.
Non mi capacito di quanto possa sembrare arrabbiato e subito dopo un cucciolo indifeso.
Lo abbraccio, lo stringo più forte che posso e appoggio le labbra vicino al suo orecchio “quando torni da me?” sussurro anche io.
“Fra sei giorni” strofina il naso contro il mio collo.
“Allora vedi di tornare più allegro di come ti sto lasciando, perché ho intenzione di organizzarti qualcosa da fare insieme e sono sicuro che avrò bisogno di trovarti sorridente e pronto all’avventura” guardo il tabellone lampeggiare per l’imminente partenza del treno.
“Zayn, io ci conto” lo bacio a fior di labbra e quando i suoi occhi si aprono li vedo lucidi e tristi.
“Non è cambiato nulla, va tutto bene, sicuramente non avrò capito tutto, ma ho capito cosa volevi dirmi prima. Ti amo e proverò sempre a superare i miei limiti per te” l’adozione e il matrimonio, so cosa devo fare.
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Infinity|Ziam [Endlessly sequel]
FanfictionHo comprato questo anello, il giorno in cui ho saputo di aver superato l'esame di stato per avvocatura. Finalmente ero l'uomo che mio padre aveva sempre voluto fossi, anche se in realtà ero allo stesso tempo l'opposto di ciò che sperava diventassi. ...