5 Capitolo

1.2K 58 0
                                    

Sono tutti dentro la villa, fuori c'è il Drago che era nella Piramide.
Eva inclina la testa da un lato e lo osserva, come può essere lì?
E che funzione ha quella Piramide?
È così potente
l'energia che emana che lo ha reso stabile e quindi vivo?
Una fiamma che si alimenta e da essa prende vita una creatura.
Come ipnotizzata inizia a camminare Ethan la afferra e cerca di bloccarla.
"Dove vai? Sei cocciuta cosa vuoi fare?"
Eva è lì ferma, davanti a lei il Drago si erge in tutta la sua terrificante bellezza, la guarda negli occhi, uno sguardo di fuoco che penetra la sua anima e l'attrae a sé come un magnete e la riscalda.
Sente una melodia, una voce che come un richiamo la attira.
"Fermati sei più testarda di un mulo"
Urla Ethan mettendosi fra lei e quel mostro.
Inizia la trasformazione ma Eva lo blocca.
"Fermo...cosa vuoi fare?"
Lui si gira e la guarda.
"Mi difendi quindi ci tieni a me?"
"Non vuole farci del male ma soltanto parlare"
"Ma stai scherzando...stai difendendo lui? Non sai come può reagire, io non posso permettere che faccia del male a qualcuno"
"Ti ho detto che vuole parlare con me io...mi sembra di conoscerlo ma non ricordo"
"Fai pure!"
Dice indicando il Drago.
"Fatti sbranare o fatti fare arrosto"
Ma Eva non lo ascolta più, esce ed è già vicina, il Drago si inchina e parla nella sua mente.
<Bentornata. Io sono Dangerous il Drago Rosso.
Cosa ti turba?>
Eva china il capo e fa un sospiro profondo.
"Io...non so vorrei ricordare ma non riesco"
< Sai il dolore si affronta in modi differenti, ti permette di essere più forte, ti insegna a conoscere te stessa, ti incide l'anima ma lo puoi superare e connetterti con chi è segnato dalla sofferenza e aiutarlo, invece c'è quel dolore che ti crea traumi che ti macera dentro e non ti permette di fare entrere la luce che fa guarire le tue ferite, che invece ti fa sprofondare nel buio e compiere azioni sbagliate per proteggere il tuo cuore. Tu come hai affrontato il tuo dolore? >
"Io non lo so...credo di essere fuggita via come una codarda"
<Sei sicura di quello che dici? Come puoi pensare ciò se non ricordi niente?
Fai riaffiorare i ricordi e guarda la tua vera anima per poi giudicarti, sii come la fenice Risorgi dalle ceneri.
Una minaccia incombe e il destino dell'intero universo è nelle vostre mani ma prima devi essere pronta. La Grande Saggia...lei vi dirà cosa fare>
Poi spiega le ali e va via.
"Ehi aspetta dove vai? Come facciamo a trovarla?"
Grida Eva quando il Drago è già in volo.
<Sarà lei a trovare voi al momento opportuno>
E scompare.
"Cosa ha detto"
Chiede Helena guardando ancora il cielo.
"Niente poi ti racconto, dobbiamo darci da fare per cercare di ricordare il passato e quello che è successo"
Dentro di lei c'è un tarlo che scava in profondità vuole nascondersi per poi riemergere, come un serpente che striscia e la avvolge in una morsa e le manca il respiro.
Che cosa ha fatto? Perché quel senso di colpa la sta distruggendo?
"Andiamo, questa sera abbiamo degli ospiti a cena"
Ethan si allontana mentre la guarda con sopracciglia inarcate e il viso contratto.
Dopo aver fatto una doccia rilassante si prepara.
Sono tutti seduti a tavola in una sala abbastanza grande da ospitare molte persone.
Tutto in legno, i mobili sembrano essere molto antichi, il tavolo è apparecchiato per venti persone circa.
Sono quasi tutti arrivati ma Eva è agitata.
Un brivido freddo le sale lungo la schiena quando Sophia urla.
"Mamma finalmente"
Eva si gira lentamente e la vede.
Capelli biondi lunghi lisci, occhi azzurri, un vestito corto con una scollatura che mette in evidenza il seno prosperoso, alta magra con un'andatura lenta e sensuale.
Per un istante si guardano e a Eva le si contorce lo stomaco.
"Sandra bentornata"
Dice Ethan con un sorriso smagliante.
La donna si avvicina a lui mette una mano sulla sua spalla e con l'altra lo afferra per il mento dandogli un bacio passionale.
Li guarda un momento, quanto basta per farle venire un senso di nausea.
Vorrebbe fuggire via infatti si alza di scatto facendo cadere la sedia a terra e sorride.
<<Assurdo nemmeno lo conosco cosa mi succede? Impossibile, soltanto una stupida potrebbe innamorarsi di un mostro senza cuore come lui, ma c'è qualcosa che ci lega e non capisco cosa, no...io non lo amo anzi lo odio con tutta me stessa>>
Sta per allontanarsi ma rimane bloccata da una forza, sente qualcuno vicino, guarda da un lato poi dall'altro ma Helena e Jenny sono lontane, è un qualcosa che le genera un senso di oppressione e la voglia di fuggire via.
Il ritmo cardiaco aumenta e anche la pressione sanguigna, la testa le gira, si sente soffocare.
Sente un dolore forte al petto, porta la mano sinistra sul cuore, la nausea la invade e mette l'altra mano davanti la bocca.
Brividi di freddo si diffondono in lei miste a vampate di calore.
Un'ondata caldo come se è fuoco puro la raggiunge in pieno.
Si sente confusa intrappolata da una presenza che la stringe e la avvolge, una presenza dominante che è in lei e ovunque.
Sbatte le palpebre per cercare di capire quando un'ondata di potere la investe facendola barcollare e andare indietro di qualche passo.
Quando solleva la testa gli occhi di Ethan si inchiodano ai suoi.
Contrariata si allontana intanto lui inizia a ridere.
Quando è ad un palmo dal suo naso lo minaccia.
"Non ti permette, non provarci nemmeno, io non faccio parte del tuo branco, non sono un tuo burattino o la tua schiavetta personale"
Lui si alza e la sovrasta con la sua altezza.
"Tu non hai capito chi comanda, non ti è chiaro."
"Tu non l'hai capito di sicuro, nessuno mi comanda a maggior ragione tu"
Eva non ha paura di lui.
"Nervosetta la ragazzina, non l'hai ancora domata?"
Dice la donna che è appena arrivata.
Eva si gira e la guarda in cagnesco.
"Tu fatti gli affari tuoi, nessuno ha chiesto il tuo parere"
Eva è furiosa.
"Tu hai osato sfidare me, sai chi sono io? Sono la compagna dell'alpha...la tua Luna e mi devi rispettare e Ethan è mio"
Urla furiosa la donna.
"Punto primo non faccio parte di questo branco perché non sono un lupo, secondo te lo puoi tenere stretto perché non me ne frega niente di lui"
"Ethan fai qualcosa...non stare lì impalato"
Jenny guarda il fratello che sorride beato.
"E perdermi questa lotta? No mi sto divertendo troppo"
"Eva andiamo, ti accompagno in camera hai bisogno di riposare"
Jenny è dietro di lei è la sostiene per un braccio, la tira per portarla via prima che succede qualcosa di brutto ma
la donna in un attimo si trasforma in lupo grigio e attacca, Eva presa alla sprovvista non fa in tempo a spostarsi che il lupo affonda i denti nel suo fianco.
Eva con il braccio la spinge con una tale forza da produrre un boato facendola sbattere contro il muro priva di sensi.
Troppo tardi.
Si inginocchia, una fitta lancinante la obbliga a toccarsi il fianco con la mano e quando la allontana è coperta da un liquido rosso, è sangue.
Ethan si avvicina e cerca di aiutarla.
"Stai lontano da me non toccarmi, siete tutti dei pazzi furiosi"
Sussurra appena e dopo il buio.
Si sveglia in una stanza che non è la sua è nemmeno quella della piccola Sophia.
Si sofferma sui mobili stile barocco laccati incrociati con tessuti ricamati che ricoprono lo schienale del letto ricoperto da lenzuola in seta, le tende abbinate alla fantasia del copriletto con fiori soprattutto rose bianche e rosa vecchio, un arredamento curato anche nei minimi dettagli, como' bombati consolle con dettagli dorati e cassettiere antiche tutto in color avorio.
"Bentornata tra noi"
Jenny è seduta a fianco a lei.
"Dove mi trovo?"
Chiede Eva.
"Questa è la camera degli ospiti a fianco della Camera da letto di mio fratello. Certo che sei tosta! Ancora un po' e ti facevi uccidere, ma tutto sommato vedo che sai difenderti abbastanza bene"
Eva la guarda con sguardo minaccioso.
"Non mi fai ridere. Dovete tenere a bada gli psicopatici"
Guarda l'altro lato del letto e c'è la piccola Sophia che dorme di fronte a lei adaggiata sul divano invece Helena dorme.
"Sophia ha preferito rimanere con noi, sua madre non ha molta voglia di stare con lei è stata uno strumento per arrivare a mio fratello si crede la nostra Luna ma non lo è"
"Già ma se tuo fratello non la smette con i suoi giochini con me giuro che lo castro"
"Non ci credo, secondo me c'è qualcosa fra voi due ma mio fratello non lo capisce"
"Io non sono un licantropo io non ho l'istinto del compagno...almeno credo perché non ricordo niente e poi uno come Ethan non lo voglio proprio, ma è vero c'è qualcosa che non capisco, sai quando hai la consapevolezza di conoscere qualcuno ma non ricordi "
"Si ci credo come no! Adesso dormi che è tardi domani ti faccio visitare dal nostro medico anche se sono sicura che le tue ferite saranno rimarginate."
Infatti il mattino dopo si sveglia e controlla le ferite che in effetti sono emarginate, niente non c'è nemmeno il segno di una cicatrice.
Si alza fa una doccia fa lo shampoo si asciuga mette qualcosa di comodo e esce, va dritta in cucina e trova tutti lì.
Un ragazzo si avvicina.
"Ciao io sono Matteo ci siamo visti prima."
È uno dei ragazzi che aveva incontrato.
"Helena oggi dobbiamo allenarci. Tu vieni con me"
Dice senza nemmeno guardare la sua amica.
"Comunque mio fratello ha parlato con Sandra stai tranquilla che non ti sfiorerà più nemmeno con un dito"
Jenny rassicura Eva.
"Anche perché dopo quelle batoste che ha preso non credo che si avvicina"
Dice Matteo ridendo di gusto e facendo sorridere anche Eva ma proprio in quel momento entra lei è Ethan.
Eva inizia a respirare lentamente per cercare di quietare la tempesta che si sta creando dentro di lei.
"Helena andiamo"
Dice mentre si alza dalla sedia.
"Non vuoi fare colazione?"
Chiede Jenny.
"No...dobbiamo sbrigarci"
"Finisco di fare colazione e vengo"
Dice l'amica.
"Ti aspetto fuori"
Risponde e senza guardare nessuno esce in giardino ma sente gli occhi di Ethan su di lei e il calore che si irradia nel suo corpo.
Proprio davanti la porta una fitta tremenda alla testa non le permette di proseguire.
Si porta una mano alla tempia e con l'altra si appoggia allo stipite della porta.
Chiude gli occhi e una nebbia la avvolge intanto che Helena e Jenny si avvicinano preoccupate.

Non si trova nella villa, si guarda in giro e vede soltanto detriti, ville, case tutto distrutto, c'è polvere ovunque e sente gridare aiuto.
Vorrebbe camminare ma ha le gambe ben piantate a terra, è bloccata.
"Devi fuggire via...non c'è più niente da fare per tutti noi, devi...devi salvarti scappa Eva...fuggi via...non farti prendere...piccola mia non è stata colpa tua"

La voce sofferente di una donna ma che lei non riesce a vedere.

"Che cosa ho fatto? Sono un mostro"
"Piccola mia...fuggi...scappa nasconditi...non sei tu la colpevole di tutto questo"
E lei scappa e corre seguita da Helena, fugge via come una codarda.

Quando ritorna in se' e apre gli occhi si ritrova inginocchiata con i palmi piantati a terra e Helena che la scuote.
Si gira e la guarda.
"È tutto distrutto...non è rimasto più niente e sono fuggita lasciandoli soli a combattere"
Si alza e inizia a correre si ferma soltanto quando è sfinita, apre le braccia guarda il cielo e caccia un urlò che le deforma anche il volto facendo tremare anche la terra.
Helena che l'ha seguita si copre le orecchie con le mani e si inginocchia chiudendo anche gli occhi.
Sfinita sta' per cadere ma due braccia muscolose la sorreggono.
Sente quel profumo di bosco.
"Che cosa hai visto?"
Chiede Ethan.
"Ho distrutto tutto...e' tutta colpa mia"
Dice piangendo.
"Eva non puoi essere sicura non sappiamo cosa è successo, questo è soltanto un tassello del puzzle"
Dice Helena che nel frattempo si è avvicinata, la accarezza mettendole una ciocca di capelli dietro l'orecchio delicatamente.
"Chi sono io? Cosa sono?"
Dice alla fine Eva guardando davanti a sé.

Dark AlphaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora