Draco's pov
Mi ritrovai, così, seduto a terra nella sala dei giochi, con le lacrime che mi rigavano le guance e Rose, in braccio a me, che piangeva agitandosi.
Hermione era seduta accanto a me, e mi abbracciava, piangendo.
"Oddio, Rose., sei qui...." disse ad un certo punto.
Forse non aveva detto nulla di male, ma io ero gia sconvolto per me stesso, così dissi una cosa che, in altri momenti, avrei tenuto per me.
"NON TE ME FREGA UN CAZZO DI SCORPIUS, INVECE, MEZZOSANGUE?" Urlai, piangendo ancora come un bambino. Ma non mi importava.
"No... non intendevo questo, io...."
"AH, NO? ANCH'IO SONO FELICE CHE ROSE SIA QUI, MERLINO, MA MIO FIGLIO È SCOMPARSO! E A TE NON IMPORTA UN BEL NIENTE!"
Rose piangeva piu forte e io stesso ero consapevole di star esagerando, ma ero troppo sconvolto per pensare.
Dovevo sfogare la tempesta dentro di me e sapevo che era sbagliato rigettare tutto questo sulla Granger, ma non riuscii a impedirmelo.
Presi Rose tra le braccia e la strinsi forte.
"Draco, non intendevo questo. Mi importa di Scorpius, davvero..." continuava lei, mentre io singhiozzavo tra i capelli biondi della piccola tra le mie braccia.
La staccai da me, lasciandole un bacio sulla fronte, e la posai tra le braccia della madre.
"VAI AL DIAVOLO, GRANGER. IO VADO A CERCARE MIO FIGLIO."
E fu così che uscii dalla stanza dei giochi, lasciandomi dietro una Granger ancora seduta a terra, che piangeva e urlava il mio nome. Ma non avevo tempo. Scorpius era chissà dove, e io dovevo uccidere chi me lo aveva tolto.
Presi il giubotto più pesante che avevo, calcolando il temporale che si sfogava su Londra, e uscii.
Non sapendo cosa fare, iniziai semplicemente a correre disperato per la via, chiamando il nome di Scorpius con tutto il fiato che avevo in corpo.
Quando ero ormai un quartiere distante dal Manor, dopo circa un'ora passata a vagare urlando il nome di mio figlio, una voce femminile sovrastò le mie urla.
"DRACO!" urlava.
Mi voltai e vidi la Granger, fradicia, con jeans e felpa che correva piangendo.
"Cosa vuoi?" Sibilai.
"Cercherò mio figlio assieme a te, che tu lo voglia o no."
Rimasi leggermente scioccato.
'Mio figlio' aveva detto"Rose?" Chiesi, gli occhi spalancati nella pioggia.
"Da Ginny. Ora andiamo, Scorpius non puo aspettare."
"Granger..."
"Harry è al Ministero e sta cercando se c'e qualche post strano che parla di questo."
Non capivo cosa potesse star cercando Potter, ma non dissi nulla e lo ringraziai mentalmente.
Pregai Salazar di aiutarmi, ero disperato.
Continuavo a correre insieme alla Granger. Eravamo fradici e le scarpe facevano "sguish! Sguish!", ma non importava.
Erano le sei di sera, ormai, e di Scorpius non c'era traccia.
Ed ebbi paura.
Chissà chi era stato, a prendere Scorpius nel pieno del pomeriggio, poetrificando Andromeda.
Era una cosa programmata, pensai.
Dovevano sapere, in qualche modo, che Andromeda era lì, e che i bambini dormivano.
Qualcosa, sulla destra, attirò la mia attenzione.
Una scia di nero, un mantello rosso. Un personaggio che sfrecciava sulla via. E, pendente dalle sue braccia, una chioma bionda.
Partii all'inseguimento.
"BASTARDO!" urlai correndo, ma lui era troppo veloce.
Sembrava che non toccasse terra, sfrecciava e sembrava che volasse.
Continuai a correre, ad inseguirlo, consapevole di non essere in grado di raggiungerlo.
Svoltò a metà strada e si affrettò giù per una scala, la testa bionda di Scorpius sbatacchiata di qua e di là.
Svoltai, sentendo Hermione dietro di me correre veloce, più veloce di quanto avesse mai fatto.
Mi fermai sulla sommità della scala, e lei mi raggiunse.
Era un'entrata, che terminava nel buio più totale.
L'unica cosa che illuminò, per un secondo, il luogo tetro, fu il bagliore di un incantesimo.
Prima che ne avessi sentore, urlai il nome di Hermione.
Ma era tardi.
Il lampo dello Schiantesimo ci raggiunse.