CAPITOLO 9. Sangue che si mischia.

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**ATTENZIONE. SONO PRESENTI SCENE VIOLENTE**

Hermione's pov

Quando ripresi coscienza, sentendo sotto di me il freddo del marmo, feci per alzarmi, onde notare che ero legata al suolo da due catene di ferro all'altezza dei gomiti e delle ginocchia. Le catene stringevano troppo, e sentivo la pelle lacerarsi sotto quella forza insopportabile.

Accanto a me sentivo Draco urlare il mio nome e quello del figlio.

"Draco" dissi

"Granger"

"Dove siamo?"

"Non lo so, merda. Non ricordo niente"

La sua voce era carica d'ansia.

"Guarda guarda chi si è svegliato. Salve!" Disse una voce maschile e forte al mio fianco.

Voltai la testa, cercando di scorgere la figura, ma era immersa nel buio.

"Dunque, piccolo, cosa ne facciamo di te?"

Disse ancora il vocione, ridendo.

Ebbi un bruttissimo presentimento.

'Piccolo' aveva detto. Scorpius.

"Lascialo!" Urlava Draco al mio fianco.

"No, no. Piccolo, di a papà di stare buono se non vuole assistere direttamente alla scena."

Scorpius piangeva, urlava.

Un grido ancora più acuto squarciò l'aria, e tutto s'illuminò.

E allora, con orrore, potei vedere la scena.

Scorpius era legato ad una sedia con delle catene, simili a quelle che legavano me e Draco, e davanti a lui c'era un uomo.

Sarà stato alto piu o meno due metri, e teneva in mano un coltello affilatissimo, la cui punta premeva contro il petto di Scorpius.

Urlai. Draco urlò.

L'omone rise di gusto.

"Allora, piccolo, dimmi. Chi è quell'uomo li che urla?"

Scorpius continuava a piangere, il coltello che faceva pressione sul suo petto minuscolo.

Quando si voltò verso di me, non potei trattenermi. Una lacrima mi bagnò la guancia e iniziai a singhiozzare.

Accanto a me Draco imprecava contro quell'uomo, urlando.

"Mamma. Papà" disse in quel momento il piccolo biondo.

E allora scoppiò il finimondo.

Draco urlò disperato, mentre una maledizione Cruciatus lo faceva contorcere.

Io scoppiai in lacrime. Non volevo assistere a tanta disperazione, ma quando feci per voltarmi, un coltello premette sulla mia guancia, costringendomi a voltare il viso verso il ragazzo che amavo, che urlava mentre le lacrime gli rigavano il viso chiaro.

Scorpius piangeva, qualche metro più in la. Sentivo il coltello premere contro la mia guancia destra, e intanto piangevo.

Un ultimo urlo si liberò dalla mia gola quando il coltello penetrò nella carne della mia guancia.

Draco aveva smesso di contorcersi, e giaceva a terra senza forze, svenuto.

Io continuavo ad urlare, aspettando che la signora con la falce mi raggiungesse.

Draco sanguinava nei punti in cui le catene lo stringevano.

Il coltello ancora penetrava nella mia guancia, incidendo qualcosa che non riuscivo a identificare.

Il nostro sangue si mischiava a terra, rosso come il fuoco.

L'omore tirò fuori la bacchetta, puntandola contro Draco.

Stava per scagliare un Avada Kedavra. Si vedeva dalla luce maligna che aveva negli occhi. La scintilla furiosa negli occhi di chi sta per uccidere.

Ma, fortunatamente, non ne ebbe il tempo.

In quel momento, un ragazzo mingherlino, bacchetta alla mano, spalancò con un calcio la porta davanti a noi e urlò.

"CRUCIO!"

L'omone cadde all'indietro, urlando.

Riconobbi vagamente una folta chioma scura e una cicatrice a forma di saetta, prima di svenire.

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Perdonatemi l'attesa.
Spero vi piaccia :3
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