Capitolo 8

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Il modo in cui sussurrò una parola così banale come “buonanotte”, mi riempì la schiena di brividi. Se ne andò da dove venne, scavalcando , prudentemente, la finestra della mia camera. Mi avvicinai alla finestra e lo salutai, lui ricambiò con un occhiolino e un sorriso per poi andarsene definitivamente. Raccolsi lentamente i vestiti che avevo raccolto precedentemente, ma che, a causa del solletico da parte di Louis, gettai a terra. A quel pensiero mi comparve un sorriso da ebete sulle labbra.

Mi diressi verso il bagno per iniziare la doccia che avevo programmato prima che arrivasse Louis. Mi rilassai sotto l’acqua calda e liberai per una buona mezz’ora la mia mente.

Afferrai il primo asciugamano e mi coprì con esso, con un altro asciugamano tamponai i miei capelli. Un giorno di quelli li avrei accorciati. Piastrai la mia folta chioma, creando dei piccoli boccoli sulle punte.

Dopo aver  indossato il mio pigiama, aprì il laptop ed andai alla ricerca di un lavoro. Non mi piaceva il fatto che ogni mese, mio fratello mi spedisse il suo denaro. Non mi andava per niente a genio.

Trovai una lista immensa di lavoretti di tutti i tipi.  Selezionai “caffetterie” e comparve una finestra con numerosi numeri di telefono che salvai sul mio cellulare. Segnai sul calendario che li avrei chiamati l’indomani, poiché conoscendomi lo avrei dimenticato facilmente.

Mi accoccolai sotto le coperte calde e mi addormentai.

Mi svegliai presto, stranamente. Alzai le tapparelle e notai che durante la notte cadde la grandine. Presi un plaid di lana e lo poggiai sulle spalle prima di dirigermi verso l'armadio. Mi vestì indossando un maglione enorme, dei jeans skinny neri  e gli anfibi neri. Realizzai una linea di eyeliner sugli occhi e un po’ di mascara sulle ciglia. Le temperature più basse mi crearono un colorito roseo sulle guancie. Notai che non avevo più l’anellino sul mio mignolo.

Panico

Controllai accuratamente tutte le camere, ma non vi era traccia. Rientrai in camera e alzando lo sguardo notai l’anellino sulla finestra affiancato da un bigliettino: ”la prossima volta sta’ più attenta. –Louis”

Lo indossai e mi preparai del tè Twinings classico e lo sorseggiai pian piano.

Presi lo zaino e chiusi la porta.

Rebecca stava sistemando le valigie sul bagagliaio della sua nuova auto.

“Tesoro!”-mi venne incontro

“Rebecca!  ma come mai queste valigie?”

“Vado a Sydney per un po’, sai mia madre mi ha invitata e dopo mesi non potevo far altro che accettare.”- mi spiegò

“Oh allora buon viaggio e fatti sentire!”

“Grazie! Ovvio che sì!”

La strinsi forte fra le mie braccia.

Dopo un po’ di strada a piedi raggiunsi la scuola. Jamie l’ultimo anno e sei fuori. Vicino agli alberi vi erano Louis e un tizio che non riuscivo a veder bene.

Mi avvicinai… ah, Malik. Che tipo!

“JJ che ci fai qui?”-Louis mi domandò.. furioso?!

“Buongiorno anche a te!”

“Sul serio, perché sei qui?”- incrociò le braccia al petto.

"Mestruazioni?"-domandai ridendo

"Jamie sono serio"-mi rispose serrando le labbra

“Vabene, stattene pure con Malik! Ehi tu ciao”-dissi alzando la mano verso Zayn, penso fosse il suo nome.

Lui ricambiò stupito con un gesto del capo

“Vi conoscete?”-domandò Louis con gli occhi fiammeggianti di rabbia

“No, ma ora si”

“Jamie per favore, sta lontana da me. Te lo dico per te. Va via, dimenticati di me e di questa dannata stupida storia”-affermò alzando sempre di più il tono di voce e scandendo perfettamente tutte le parola che uscivano dalla sua bocca.

Strappò dal mignolo quell’anellino e lo calpestò con la pianta del piede, proprio come si spengono le sigarette.

“Lo sapevo che mi portavi solo guai e delusioni. Sei una persona ingrata, di merda.” – Gettai a mia volta l’anellino sul suolo

“A mai più Tomlinson”- gli urlai faccia a faccia

Avevo gli occhi addosso di tutta la scuola. Ma sapete quanto mi importava? Un cazzo.

Entrai al suono della campana senza degnare nessuno del mio sguardo. Raggiunsi l’aula in cui si teneva la lezione di inglese. Solo lo studio poteva non farmi pensare a quanto sia idiota Louis.

LOUIS’ POV.

E’ finita. Anzi non era mai iniziata ed è meglio così per entrambi.

“Ma che è sta sceneggiata?”-mi domandò Zayn

“Fatti i cazzi tuoi per una dannata volta Zayn”-risposi seccato

Decisi di non entrare, tanto non sarebbe importato a nessuno della mia eventuale presenza. A passo svelto varcai quell’odioso cancello arrugginito di quella fottuta scuola. Raccolsi dalle tasche il pacco nuovo di sigarette e me ne accesi una. Mi sedetti sul marciapiede e cominciai a godermi l’aria fresca del mattino.

“Amico io vado, a stasera!”-disse piano Zayn ed alzai soltanto il braccio come saluto.

Mi sdraiai lì, sul marciapiede. Non mi importava di ciò che avrebbe potuto pensare la gente che passava di lì, semplicemente volevo rilassarmi guardando il cielo. Sono stanco di questa vita, sono stanco che io possa mantenere me e la mia famiglia solo spacciando, sono stanco di continuare a fare sbagli, sono stanco di deludere, sono stanco di me stesso. Stanco.

Spensi la sigaretta sull’asfalto e mi alzai. Cominciai a camminare senza meta.

Feci kilometri e kilometri a piedi senza mai stancarmi. Cominciai a correre, volevo sentire dolore e stanchezza, correre fino allo sfinimento. Cominciai ad accelerare il passo sempre di più. I miei piedi calpestavano l’asfalto consumato della periferia. Correvo sempre più veloce tanto che i piedi sfioravano a malappena il suolo, i miei polpacci chiedevano di fermarsi. Il dolore cominciava a farsi sentire. I miei polmoni pieni di tabacco, urlavano pietà; ma nulla di ciò mi fece fermare.

Meritavo solo questo: dolore.

Continuai a correre. L’acido lattico attraversava velocemente ogni parte del mio corpo, il vento diventava sempre più fastidioso, sentivo il sangue pulsare velocemente sulle vene del mio collo.

Volavo, proprio come gli angeli neri sanno fare. Sono un'anima dannata.

Una macchina mi venne incontro: luce abbagliante, dolore lancinante e poi il vuoto.

Mi avevano appena spezzato le ali.

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SONO TORNATA!

Allora bellezze, scusatemi per il mostruoso ritardo. Davvero, vi chiedo perdono.

Come sempre ho pochissimo tempo. Tre giorni fa avevo finito di scrivere il capitolo sul portatile, ma si è scaricato e non ho avuto il tempo di salvarlo. Ieri l’ho riscritto ma per sbaglio l’ho eliminato.

Riscriverlo è stato peggio di un parto lol

Aaaaanyway a me piace molto! Ed a voi?

Una domandina per voi: avete ascoltato alcune canzoni di Four? Io sì, e dio, le amo da morire! Penso che i ragazzi abbiano superato di gran lunga il lavoro fatto per Midnight Memories! Voi cosa ne pensate?

Okay, parlo troppo hahaha

A presto!

Carola xx

Legend || Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora