❤️Nine❤️

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Alessandra's pov

Il mattino seguente, riesco a svegliarmi prima di Pierre ed è meraviglioso miracolo visto che lui si sveglia sempre in orari improponibili.
Sgattaiolo via dalla sua presa e scendo dal letto, prendendo la sua camicia bianca dal pavimento ed indossandola immediatamente. Dopo aver trovato la mia pochette, la apro e prendo il telefono da essa, apro l'app di justeat ed ordino la colazione al Mc Donald's. A passi svelti ma comunque senza fare nessun rumore, raggiungo il bagno.
Il mio riflesso allo specchio è felice.
Mi sento felice.
Ho un enorme sorriso sulle labbra, il trucco sbavato più che mai che mi fa sembrare un piccolo panda abbinato all'enorme macchia violacea sul mio collo.
Quello è un succhiotto. Quando me lo ha fatto un succhiotto?
Arrotolo le maniche della camicia e apro l'acqua calda, insapono per bene il mio viso e quando ogni traccia di trucco si è sciolta, rilavo il viso. Ripeto questa azione per tre volte consecutive a causa del mascara che ci mette troppo a togliersi e poi mi asciugo con un asciugamano.
Prendo da dentro l'armadio di Pierre un paio di suoi skinny neri che a me vanno leggermente larghi e metto le sue all stara bianche, abbottono la camicia e lego i capelli in una coda alta e scendo nella hall dove il mio cibo mi sta aspettando.
Quando torno in camera, la prima cosa che faccio e togliermi le scarpe e i pantaloni che mi vanno larghi e resto con soltanto la camicia.
"Bonjour chérié." Borbotta Pierre con la voce impastata dal sotto.
"Bonjour a te." Ridacchio prendendo le buste andandomi a sedere al suo fianco, incrociando le gambe sul letto per poi coprirle con il piumone.
"Comment ça va?" Sussurra rigirandosi nella mia direzione, avvolgendo le braccia intorno al mio bacino.
"Ça va bien." Rispondo automaticamente. Spalanco gli occhi nel suo stesso istante quando mi rendo conto di aver risposto in francese.
"Cos'é questo odorino?" Domanda, mettendosi a sedere; poggia la schiena contro la tastiera del letto, lasciandomi una perfetta visuale dei suoi addominali e della V che scompare sotto il piumone che è perfettamente messo sul suo bacino.
Distolgo lo sguardo con le guance che vanno a fuoco e sollevo le buste del Mc.
"Non so quale preferisci quindi ho preso sia colazione dolce che colazione salata." Dico aprendo le buste nell'attesa di una sua risposta.
"Salata."
Prendo la scatola contenente le uova strapazzate, il bacon ed il pane e glie la passo insieme alle posate.
"Succo, latte o caffè?"
"Succo e caffè." Prendo i due bicchieri e li metto sul mio comodino e poi prendo il sacchetto con i croissant e ne tiro fuori uno, dandogli subito un piccolo morso.
"Ti sei svegliata prima di me." Dice osservandomi.
Annuisco alle sue parole ricambiando il suo sguardo.
"Volevo portarti un vassoio con la colazione a letto, ma ti sei svegliato non appena ho riportato la colazione." Spiego brevemente non appena ho ingoiato il pezzetto di croissant.
Pierre sorride e si sporge verso di me, lasciandomi un piccolo bacio sulla guancia.
"Va bene anche così, nessuno mi ha mai portato la colazione a letto."
Spalanco gli occhi alle sue parole e lo sento ridacchiare.
"Stavo pensando.. oggi non abbiamo nulla da fare, giusto?"
Alle sue parole riporto nuovamente lo sguardo sul suo viso ed annuisco in modo tale che possa continuare il suo discorso.
"Devo fare dei regali per la mia famiglia e degli amici, potremmo andare ad un centro commerciale magari?" Inclina la testa di lato e comincia a litigare con un pezzo di pancetta che non si vuole tagliare con le posate in plastica, procurandomi un sorriso divertito da quella scena.
"Per me va benissimo, devo fare anche io dei regali e quando tornerò a Roma sarà il ventidue, quindi non avrò moltissimo tempo." Scrollo le spalle dando un altro morso al dolce.
"Fantastic!" Esclama Pierre.
Adesso non so se per la mia risposta o perché è riuscito a tagliare il bacon ma in entrambi i casi o no, ha un enorme sorriso sulle labbra e questo mi basta lo stesso.

Dopo aver fatto colazione a letto, ci siamo fatti una doccia e a parole sue "meglio farcela insieme, risparmiamo tempo ed acqua."
Quando abbiamo finito di lavarci — e ci abbiamo messo una vita perché ogni scusa era buona per limonare un bel po' — ci siamo asciugati e lui ha tirato fuori uno zaino da sotto al letto dandomelo.
Quando ho aperto lo zaino ho trovato dei miei vestiti con un biglietto firmato 'Alice.' Cosi non ho fatto domande.
Ho indossato l'intimo, le calze in lana e dei collant neri per poi mettere la maglia  rossa ricoperta di glitter del medesimo colore di quest'ultima.
Le uniche scarpe che ho — visto che nello zaino non ci sono — sono i tacchi della sera precedente e mi affretto a metterli. Pettino i capelli e li lego perfettamente con una coda alta più ordinata di quella fatta prima, metto un velo di mascara e del burrocacao e prendo la pochette dalla quale tolgo la striscia di preservativi sotto lo sguardo divertito di Pierre.

Se è destino, tutto può accadere. ✅Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora