Lei e la sua vita

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Lei è così che la chiamerò e non perché non ha un nome ma perché questo Lei sia l'anima di chi legge e non solo di chi scrive, che possa essere rifugio, ispirazione o libertà, qualunque cosa basta che spieghi chi è lei e chi sono tutte le lei del mondo.
Lei era nata in una famiglia tradizionalista da un matrimonio riparatore sicuramente non pieno d'amore infatti questo crolla dopo due anni, ma in quei due anni è l'inferno tra quelle mura, liti e violenza tutto tranne che amore,lei non lo ricorda non può era così piccola può ricordare altro.
Ricorda che dormiva sempre sul braccio di sua madre perché era l'unica cosa che sapeva di famiglia e protezione,l'unica cameretta che le era concessa ma nei suoi sogni si immaginava in una piccola camera piena di libri con i prati alle pareti e le stelle al soffitto la mamma che le leggeva le fiabe e papà che dolcemente le dava la buona notte con un bacio in fronte.
Ma non era così ,questo era solo un pensiero dolce che la faceva addormentare serena, soprattutto in quelle notti di feste di bambini che aprono i regali sotto l'albero con genitori. Per lei questo non c'era, c'erano i suoi nonni e i suoi zii che la riempivano di doni ma l'unica cosa che ella voleva era l'amore, così trovò il modo di colmare questo vuoto una volta mangiava qualcosa e una volta aiutava qualcuno, c'era un confine leggero tra farsi male e farsi bene e fare bene,quel bene che lei non conosceva quel bene negato quel male non scelto quel dolore subito. Tutto questo non le impedi' di sognare e così nella sua piccola testolina pensava a cosa avrebbe fatto da grande,il veterinario? L'architetto? La mamma? No la mamma no, fare la mamma richiede impegno e sacrificio e lei ne aveva visto troppo negli occhi di sua madre quasi da sentirsi in colpa per l'amore che riceveva.
Passano gli anni lei cresce non è triste ma non è nemmeno felice è solo malinconica sempre, è come se nei suoi occhi ci sia uno specchio a ribalta a volte c'è un riflesso di felicità a volte si capovolge e scende la notte. Si sente perennemente così sola e incompresa , si lega facilmente ma poi non si aggrappa mai è socievole ma non si apre mai ,lei ha paura di poter subire ancora un dolore non voluto ma scelto e così tacitamente vive fuori di lei e sopravvive dentro se stessa. Ci sono molti momenti in cui pensa di poter essere se stessa e viene ferita altri in cui rimane chiusa e non viene capita ma poi arriva il giorno in cui un altro dolore non scelto incombe e questo diventa poi sanatorio dell'anima perché è da quel dolore che lei diventa ciò che è oggi...
Quel giorno d'estate che in cui l'aria sapeva di sale in cui l'umidità bramava la pelle ,il caldo divento' gelo l'umidità divento' ghiaccio il sale divento' amaro e il dolore la invase nuovamente. Non capiva ma aveva imparato come fare, pensava che doveva fare finta di nulla che sarebbe passato e doveva andare avanti ma lei lo sapeva che non era cosi. Ma in fondo cosa poteva fare? Adesso sapeva che doveva sopravvivere dentro e fuori se stessa.

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