Lei e il vuoto incombente

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Il tempo passa Lei è cresciuta ora, più passano i giorni e più il suo carattere deciso e determinato prende forma. Sa cosa vuole e come ottenerlo, fa dei suoi obbiettivi la sua rinascita,si aggrappa finalmente a qualcosa,ad un sogno. Ci prova una prima volta e non c'è la fa ma questo non è un fallimento è solo uno stimolo a fare di più, ci riprova ed ecco che c'è la fa contro ogni pronostico. La sua vita va avanti , lei sorride , ha sempre un sorriso e una parola gentile per tutti anche quando non riceve lo stesso trattamento, a volte si ritrova a pensare il suo passato o sente i suoi vuoti bussargli dentro ma in men che non si dica li ricaccia da dove sono venuti. Lei non può sentirli non può farli crescere, deve essere forte , deve in qualche modo vivere e andare avanti , non può permettere che questi siano più importanti delle persone che li hanno provocati. Ma mentre nella sua testa si impone tutti questi ragionamenti ogni sera quando cala il silenzio e scende l'oscurità, caldamente una lacrima riga il suo viso , le sue mani affondano nei suoi capelli. Perché? Cosa ho che non va? Perché nessuno mi capisce?.
Già...perché nessuno la capisce? E perché lei non prova neanche a spiegare cosa sente?
Perche ogni volta che ci ha provato è stata umiliata a volte neanche ascoltata altre solo criticata.
Lei vorrebbe dire così tanto al mondo ma poi decide di non dire nulla, vorrebbe dire tanto a sua madre ma lei è troppo sensibile per far sentire gli altri come si sente lei ogni volta che si prendono i suoi spazi, ma lei soprattutto vorrebbe incontrare quegli occhi, gli occhi di suo padre e chiedere perché proprio a lui di tutto questo male non meritato ma subito. Lei vorrebbe con la stessa determinazione con cui affronta la vita guardalo dritto in quegli occhi e vederlo sprofondare dove è sprofondata lei ogni volta che ha sentito il vuoto sotto i piedi, l'abbandono o ha sentito di meritare il dolore perché il dolore e la mancanza sono le uniche cose che conosce da quell'uomo.
Ma lei poi riflette,come può una persona che non c'è esserci poi così tanto? Incombente.
Gli permetto io di farmi tutto ciò, gli do troppo importanza, ma un genitore è importante nel bene o nel male, è la pura realtà.
Passati i suoi momenti di amarezza lei torna a sperare,in qualcuno che resti invece di andare, di conoscere l'amore e non il dolore ma soprattutto spera nella comprensione della sua persona e in qualcuno che finalmente la guardi e si innamori prima dei suoi demoni dei suoi tormenti dei suoi dolori e faccia di questi un punto di partenza un arma contro la sofferenza.

Lei e la libertàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora