iv

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four;

Mi faccio spazio tra la folla, il cuore batte forte contro il mio petto ed è come se il suono del mio respiro affannato sovrastasse tutto il resto della musica, che giunge ovattata alle mie orecchie. Le luci della discoteca mi fanno vedere a scatti tutte le persone che ballano, facendomi girare ancora di più la testa. Sinceramente non so dove io mi stia dirigendo e non so perché mi stia allontanando così tanto. A dir il vero non so nemmeno perché mi stia proprio allontanando e perché sia scappata in quel modo, è stato un gesto impulsivo. Comunque, spero di essermi allontanata abbastanza affiché nessuno mi trovi, come se mettere quanta più possibile distanza tra me ed Harry basterebbe per non pensarci più. Non so se qualcuno mi stia seguendo, ma comunque non mi interessa; come non mi interessa nemmeno il fatto che sicuramente staranno parlando di me e di quanto sia sembrata pazza. Magari Tanya si starà occupando di come giustificare il comportamento della sua nevrotica migliore amica, sempre se non ha la bocca troppo impegnata a fare altro. Charlie invece avrà provato a seguirmi -forse- ma è nettamente impossibile trovare una persona in mezzo a tutto questo macello.

Ricapitolando, l'ultimo ragazzo con cui ho fatto sesso è il mio nuovo collega e, come se non bastasse, è amico del nuovo "ragazzo" della mia migliore amica. Sapevo che acconsentire a uscire con loro non avrebbe portato nulla di buono.

Adesso sono qua, non so in quale parte della sala io mi trovi ma so solo che ci sono un sacco di persone intorno a me che, nonostante non mi conoscano, mi spronano a ballare con loro. Allora mi lascio andare, decido di non pensarci; in effetti, perché dovrei farmi rovinare la serata da una minchiata del genere? Quell'Harry non è poi chissà chi, avrei pure potuto sopportarlo se solo non mi avesse mancato di rispetto quella volta a lavoro. Cioè, capisco di essere stata io la prima ad averlo fatto con lui, ma avrebbe semplicemente potuto ignorarmi. Io continuerò con la mia vita, lui con la sua, e se la vorrà passare con rancore nei miei confronti, sono affari suoi.

Un amico di cui non ricordo quasi mai il nome mi saluta e mi passa un drink. Se c'è una cosa che mia madre è riuscita a farmi entrare in testa, è che non dovrei mai accettare cose dalle altre persone, Dio solo sa cosa potrebbero metterci dentro. Specialmente da questo tizio: va letteralmente a tutte le feste che ci sono, ogni giorno, a ogni locale. Non mi ricordo quanto tempo fa l'ho conosciuto ma ancora ora non ricordo il suo nome, e sono sicura che nemmeno lui ricordi il mio; continua comunque a salutarmi ogni volta che mi vede perché è troppo ubriaco o fatto per rendersi conto di quello che fa, e saluta semplicemente tutti quelli che incontra.

L'adrenalina e il desiderio di divertirmi al momento occupano tutto il mio cervello, perciò mando giù il liquido dentro il bicchiere senza pensarci una seconda volta. Lascio il bicchiere ormai vuoto nelle mani della prima persona che mi passa davanti, non mi preoccupo di guardare la sua reazione e faccio qualche passo avanti per unirmi alla massa. Inizio a muovere i fianchi, felice del fatto che non senta più la musica ovattata, bensì amplificata, e mi fa vibrare ogni parte del corpo. Un ragazzo inizia subito a ballare con me, pochi secondi dopo si uniscono altre due ragazze ed estendiamo la cosa anche a loro. In altrettanto poco tempo ho perso il conto di quante persone si sono aggiunte a noi, siamo tutti ubriachi per renderci conto che stiamo effettivamente ballando con persone sconosciute, ma va bene così. Anche perché appena c'è qualcuno con un drink in mano io, come altre persone, ci buttiamo su di quello per prenderne un sorso. So che domani mi maledirò così tanto per lasciarmi andare così tanto ma adesso costringo me stessa a non pensarci. Mi sto divertendo più di quanto avrei fatto con gli amici di quel Zayn e no, non ha niente a che fare col fatto che tra loro c'è anche Harry. Chi lo sa, magari è simpatico, non posso sapere- no. Proprio no. Quel giorno a lavoro mi è bastato per capire che tipo di persona sia e- e non voglio più parlarne.

Ma ovviamente, quando voglio qualcosa io, tutto l'universo va contro di me.

Sento strattonarmi il braccio, e prego mentalmente che non sia Charlie venuta a farmi una ramanzina; potrei seriamente voltarmi male anche con lei ora come ora. Chiunque sia, mi fa girare di scatto.

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