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"Sono a casa!" Esclamo entrando. Butto la borsa da un lato, mi tolgo la giacca e l'appendo all'ingresso.
"In cucina!" Sento rispondere. Inizio a camminare seguendo la direzione dalla quale proviene la voce, cercando anche di togliermi le scarpe. A impresa riuscita sospiro per il sollievo di essermi liberata di quei tacchi scomodi, poi entro in cucina e trovo Charlie impegnata ai fornelli.
"Che giornata di merda" dico buttandomi su una sedia.
“Ciao anche a te” dice Charlie senza distogliere la sua attenzione da qualunque cosa stia cucinando per cena. “Che è successo?” Ha il tono di una mamma che sa già che suo figlio ha fatto qualcosa di sbagliato, come se fosse routine chiedere ma senza nemmeno prestare attenzione. E in effetti lo è, deve sempre subire il resoconto di tutte le cose che mi accadono perché sì, ogni giorno c'è sempre qualcosa di nuovo, perciò ormai quasi non ascolta più nemmeno cosa dico.
"La tua pennetta è sul comodino" Tanya entra in cucina e si siede di fronte a me. Questa informazione non fa altro che ricordarmi l'accaduto di sta mattina e sospiro, preparandomi per lo sfogo con le mie amiche; sto in silenzio mentre Charlie ci versa una delle sue famose zuppe nei rispettivi piatti e aspetto che sia anche lei seduta prima di iniziare a raccontare.
"Cattivo umore, uh?" Mi precedeTanya mentre prende il primo boccone.
Annuisco. "Fottutamente di cattivo umore. Non immaginerete mai cosa mi è successo."
"A proposito," Charlie mi interrompe e si rivolge a Tanya, "tu dove sei stata questa notte?"
"Da Zayn" risponde con un'alzata di spalle. Cerco di nascondere il mio sorriso portandomi il bicchiere alla bocca, e Charlie chiede subito: "chi?"
"Zayn" ripete come se fosse ovvio. "Sai, quello che abbiamo incontrato ieri sera al locale.."
"Quello moro, carino" le vado in aiuto, "quello che prima ci ha provato con me e poi con te, prima di buttarsi su di lei" la stuzzico cercando di non ridere.
"Ah!" Si illumina Charlie, mentre Tanya sbuffa per le nostre prese in giro. "E com'è andata?"
"Secondo te, Chachi?" Alzo un sopracciglio. "Non è successo niente" le faccio il verso, continuando a bere lentamente dal mio bicchiere.
"Se proprio vuoi saperlo, miss stronzaggine, è successo tutto. Okay?" Risponde piccata.
Io rido, vedendo l'espressione arrabbiata della mia amica. E' Charlie, come al solito, a frapporsi tra noi due. "E dai, Taty, non te la prendere" dice, per poi girarsi a guardarmi, cosa che non mi fa prevedere cose buone. "Pensa che Sonia questa mattina se n'è andata lasciando un ragazzo nel suo letto che ancora dormiva."
Ecco, appunto.
Mi strozzo con l'acqua che stavo bevendo e inizio a tossire.
"Tu cosa?" Squittisce Tanya, girandosi di scatto verso di me.
Mi stringo nelle spalle. “Ero in ritardo” cerco di giustificarmi.
“E lui?” Bramosa di sapere dettagli che sa che da me non arriveranno, si rivolge a Charlie. “Cosa ha fatto? Oddio, ma c'eri tu a casa! Ti ha svegliata? Ed è ancora vivo?”
Questa volta sono io a sbuffare. Di solito non mi faccio problemi a parlare delle mie stronzate e delle mie “avventure” con loro, ma non sanno quello che è successo dopo, non sanno che me lo sono ritrovato a lavoro e non sanno come si è rivolto a me. Perciò sì, mi irrita da morire parlarne adesso.
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Instructions for use [h.s.]
Fanfiction"Beh, cosa facciamo adesso?" Ci penso un po' su, per poi girarmi di nuovo verso il ragazzo accanto a me. "Ti andrebbe di scopare?" E in un secondo, è di nuovo accovacciato sul gabinetto a vomitare.