Capitolo 01 - Il grande colpo

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Mi sveglio di soprassalto, come ogni fottuta mattina degli ultimi tre anni.
Ormai ci sono abituato.

Anche questa notte l'ho sognata.
Era lì, in pericolo, ed io non potevo fare nulla.
Io, e soltanto io, ero il colpevole di tutte le sue sofferenze.

Quella ragazza è sempre nella mia testa.
Faccio sogni di ogni genere su di lei, ma questo è il peggiore e mi mette sempre di cattivo umore.

Mi ripeto sempre che non è salutare continuare così e che non potrà mai accadere nulla del genere, ma la mia mente continua a sognarla.

Devo dimenticarla e pensare al mio futuro, per quanto merdoso possa essere.

Mi alzo dal letto e mi dirigo verso il bagno.
Mi faccio una doccia calda per cercare di rilassarmi, ma ovviamente non funziona.

Dopo aver finito ed essermi vestito, chiamo Ryan.

«Bro, sei pronto per oggi?» Chiede dall'altro capo della linea, senza nemmeno salutare.

«Prontissimo.» Rispondo a denti stretti.

«Ci vediamo tra 5 minuti al capannone. Sarà il colpo dell'anno, dobbiamo essere carichi.»

«Lo so. Chiama gli altri, io sono già informato.» Chiudo la chiamata infastidito.
Sono io a comandare il giro. Io.

Salgo sulla mia Lamborghini nera, accendo la radio e metto in moto.

"Notizie dell'ultime ore:
La famosa banda The Kings sta preparando un altro colpo. Consigliamo alle famiglie di New York di stare attente, McCann e la sua banda sono in giro in cerca di vittime."

Vittime? Noi non cerchiamo vittime.
Noi ci occupiamo di manovrare questa città, e di eliminare tutti gli ostacoli sul nostro cammino.
Perché mi hanno chiamato McCann? È il mio nome d'arte. Jason McCann, il fabbricante di bombe. Nulla fuori dal normale.

Arrivato a destinazione, scendo dalla macchina ed entro nel capannone abbandonato dove io e i miei ragazzi organizzavamo i 'colpi'.
Mi fa sempre ridere l'utilizzo della parola colpi, non so perché.

Busso alla porta ed entro, trovandomi davanti i componenti della banda: Ryan Butler, Chaz Somers, Christian Beadles e Tyson Delgado.

«Avete preparato tutto?» Chiedo con fare autoritario.
Quanto odio tutto questo.

«Tutto pronto. Alle 15.00 rapiremo la figlia di papà.» Risponde Chaz.

«Oh bene.» alzo gli occhi al cielo. «Voglio sapere i particolari, coglioni. Quando e dove, ma soprattutto perché.»

«La ragazzina ha diciannove anni e va alle New York University. È bella, intelligente e favolosamente ricca. Alle 14:30, alla fine delle lezioni, Alyssa si dirigerà al suo appartamento-»

Alyssa. Quel nome mi perseguita. Menomale che la mia Alyssa, non è affatto ricca e abita in Canada.

«Il perché Ty, dimmi il perché.» Chiedo nuovamente.

«Tuo padre non vuole dircelo.»

Stringo la mandibola e chiudo gli occhi.

«Non faremo niente finché non me lo dirà.» Ruggisco, impassibile.

«Sapeva che avresti detto questo, e a tale proposito ha detto 'sai quello che ti aspetta', cosa significa Jason?» Risponde Christian.

«Niente che vi riguardi. Quel bastardo vi ha detto cosa dovremo farci con la ragazza, almeno?» Chiedo esasperato.

«Dovremo tenerla con noi per sei mesi. Le facciamo pulire casa.» Ridacchia Chaz.

«Se è carina io ho qualche lavoretto per lei, altro che pulire casa.» Ribatte Tyson, e gli altri iniziano a ridere.

«Vedremo come utilizzarla a dovere.» Dico.

Erano le 14:20.
Tra solo 10 minuti inizierà il lavoro e non so perché ma sono un po' nervoso.

Andrà tutto liscio.
Tu non sei più Justin Bieber, tu sei il mitico Jason McCann e Jason McCann non sbaglia mai un colpo.

Il destino (Slow updates)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora