better watch out | 08

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CAROLINE

« Manca qualcosa » mi fissa il ragazzino con quella faccia che avrei voluto solo prendere a schiaffi in questo momento.

« Che cazzo sta succedendo? » cerco di dire, ma le mie parole escono indecifrabili dato che mi le mie labbra sono sigillate da del nastro adesivo. Intanto che lui è intento a frugare nella mia borsa, lancio un'occhiataccia a Hoseok che è seduto su una sedia dietro a Jeon.

Lui si limita a sorridere imbarazzato e a distogliere lo sguardo: non ho la più pallida idea di che cosa hanno in mente questi due ma non ho intenzione di fargliela passare liscia.

« Quanta roba c'è qua dentro » dice buttando man mano il contenuto a terra. A certo punto sembra che abbia finalmente trovato quello che stava cercando e lo tira fuori.

« Ecco qua » dice aprendo il mio rossetto e iniziando a disegnare sul nastro adesivo appiccicato alle mie labbra. « Molto meglio ora »

« Tu sei matto Jk » dice guardandomi con aria sconcertata Hoseok.

Ha proprio ragione, Jeon è matto anzi folle. Non so che razza di scherzo sia questo ma non è affatto divertente e ha oltrepassato i limiti: inizio a sentire la dita delle mani formicolare a causa del nastro troppo stretto che mi tiene i polsi legati ai braccioli della sedia e un forte dolore alla nuca.

« Ma dai, è divertente. Tu che ne pensi? » ride chiedendomi il ragazzino cercando il mio sguardo ma io abbasso gli occhi. Sapendo che non sono in grado di rispondergli, afferra i bordi della bocca per iniziarla a muoverla ed imitare la mia voce in sottofondo. « Oh grazie Jeon! Non sono mai stata cosi bella in vita mia »

L'amico scoppia a ridere divertito dalla scena, e ciò mi fa alterare ancora di più. Scuoto la testa per togliere le mani del ragazzino dal mio volto. Lui non si oppone e si limita a mettersele in tasca tornando a sedersi sulla sedia di fronte a me.

Decido finalmente di guardarlo dritto negli occhi : lui sorride compiaciuto dal mio gesto, forse anche divertito ma non ho paura, voglio solo che questo brutto scherzo finisca al più presto e tornare a casa. Nei suoi occhi castani c'è qualcosa che non ho mai visto in lui, non capisco che gli è preso e perché si comporta in questo modo. Si è vero, Jeon è sempre stato un ragazzino strambo ma uno strambo innocuo ai miei occhi. Chi avrebbe mai pensato che fosse capace di comportarsi da matto e ad arrivarne fino a questo punto.

Lo guardo abbandonarsi contro lo schienale della sedia, con gli avambracci abbandonati sui braccioli e le gambe divaricate. Inizia a tamburellare con le dita il bordo della sedia prima di iniziare a parlare.

« Ti starai chiedendo che cosa sta succedendo immagino. Cavolo, sono uscito allo scoperto e ora sai quello che provo nei tuoi confronti » sospiro sentendo le ultime parole. Quindi il ragazzino ha una cotta per me e l'unico modo per dirmelo è spingermi giù dalle scale per poi legarmi ad un sedia.

Un vero romanticone.

All'improvviso fa riapparire la pistola di suo padre e me la punta contro: deglutisco a fatica e sento il mio battito accelerare.

« Senti Caroline, non ho intenzione di spararti. Ma lo farò. Quindi quando ti toglierò quell'affare dalla bocca, tu non urlerai.. Altrimenti non mi lascerei altra scelta che spararti ma io non voglio farlo, mi capisci? »

Mi limito ad annuire, che è l'unico modo per farmi uscire da questa situazione. Non capisco se è serio o meno ma preferisco non prendere il rischio e decido di assecondarlo. E' fuori di se, non so più di che cosa sia capace. Non lo riconosco più.

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