Intanto il poliziotto se ne è andato e mia nonna ha insistito affinché io venga a casa. Infatti saluto Selenis e Isabel e mi dirigo verso la macchina di mia nonna mentre lei è già salita.
Ho ancora addosso i vestiti che mi ha dato Rebecca per evitare che prendessi freddo. Una mano si posa sulla mia spalla e mi giro.
-Hai dimenticato questo.-
Jack mi porge lo zaino che avevo portato la sera prima con il cambio e il mio telefono.
Certo che hai proprio la memoria di elefante.
-Grazie mille, non dovevi. Lo sarei venuta a prendere più tardi, ma comunque grazie.-
Ma perché adesso non sai neanche più parlare? Ripeti sempre tutto due volte.
-Era appoggiato alla staccionata. Ci vediamo.-
Poi mi prende il volto con l’indice e il pollice e si abbassa alla mia altezza e mi da un bacio sulla guancia.
Sento le orecchie avvampare come pure le guance che cominciano a scottare.Non fare incendiare il maneggio grazie.
-C-ciao, a presto.-
Ma perchè balbetti?
Lui si allontana camminando all’indietro.
-Comunque… non sparire di nuovo.-
Mi fa l’occhiolino e io divento più rossa di prima, sfoderando un sorriso a cinquanta denti. Lui continua ad allontanarsi guardandomi e non vedendo una buca inciampa.
Io ovviamente rido e poi mi avvicino alla macchina che è già in moto.Mi siedo davanti e quando partiamo vedo Jack che sale sulla sua moto nera insieme a Selenis e mi rivolge un saluto alzando una mano. Io faccio lo stesso ma poi spariamo dietro l’angolo.
***
Quello stesso pomeriggio rimango a casa avvolte da calde coperte anche se è estate perchè ho la febbre che non vuole abbassarsi. Nonna ora è al maneggio che sta allenando Keranem perchè vuole vedere “che cosa è in grado di fare”.Io, invece, sono stravaccata sul divano con ottanta coperte addosso, una più pesante dell’altra in modo che io non “prenda freddo” ma la mia mente sta elaborando milioni di pensieri, domande.
Mi passo una mano sulla cicatrice che mi fa sorgere altri dubbi.Perchè non ricordavo niente e perchè è successo tutto questo? Mio padre e mia madre non so dove siano, ripenso alla spiaggia che mi ha mostrato nonna e alle incisioni che sono state lasciate. Mi sforzo per ricordare qualsiasi cosa dei miei genitori ma ho ricordi sfuocati e le voci si ripetono fievoli.
Non ho ancora detto a nessuno della mia cicatrice, nemmeno a Selenis e Isabel. Lo sa solo mia nonna che però mi tiene nascosto qualcosa perchè quando gliel’ avevo mostrata lei aveva una espressione stranita come se non fosse la prima volta che l’aveva vista.
E allora avevo chiesto spiegazioni ma lei non ha voluto dirmele.-Non capiresti ora- questa era la risposta che avevo ricevuto ma non aveva calmato la tempesta di domande che si facevano largo nella mia mente. E anche ora mi sento corrosa da innumerevoli dubbi, come se io fossi uno scoglio levigato dalle correnti marine, i miei pensieri.
Io e mia nonna non abbiamo ancora avuto la possibilità di parlare insieme ma credo che lo faremo quando tornerà a casa questa sera.
Sobbalzo quando sento il telefono che squilla. Mi allungo per prenderlo e per poco non cado dal divano. Lo schermo mi mostra il numero di Isabel. Non esito a rispondere, trascinando la cornetta verde.
-Come stai, Either? Non ti sei fatta vedere per tutto il pomeriggio!-
-Ho un po’ di febbre alta ma è tutto okay.-
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Sulle ali del vento
General FictionUna ragazza con un passato difficile si mette alla ricerca della verità ma incontra qualcuno che le cambierà la vita e le insegnerà a lottare per la libertà......