Capitolo 18

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Finalmente Mark andò via promettendomi che si sarebbe fatto sentire presto, speravo che perdesse interesse per me il prima possibile per togliermelo davanti perchè non sapevo quanto avrei realmente retto in quella situazione e non appena chiusi la porta crollai su me stesso come un castello di carte svuotato di ogni sentimento; non sono sicuro di poter essere paragonato ad un angelo, sono più simile ad un angelo caduto in disgrazia al quale avevano tagliato le ali e faceva male, dio se faceva male.

Jm:" Ehi orsacchiotto, che ci fai lì"

Jimin Rientrò trovandomi in quella assurda posizione e con delicatezza mi risollevò quasi sentisse la mia fragilità e mi chiuse in un suo abbraccio sussurrandomi parole dolci come il miele e calde come il focolare d'inverno cercando di riempire quel silenzio che si era posato in me.

Piansi, piansi tutte le lacrime che avevo in corpo senza riuscire a fermarmi e non capivo perchè, non ero triste ero solo incazzato ed i brividi scuotevano il mio corpo.

Jm:" Cosa è successo?"

Finalmente mi pose quella domanda ed io non sapevo se mentire ancora una volta o semplicemente iniziare a dire la verità.

T:"Mark......... quel bastardo sa ogni cosa."

Jimin mi guardò preoccupato ed un po' perso per quella mia frase così gli spiegai cosa era successo e nel suo sguardo vidi ardere il fuoco, come ci riusciva? Avrei voluto essere forte e determinato come lui mentre io riuscivo solo a piangermi addosso. Quanto ero patetico!

Jm:" Dobbiamo riferire tutto a Namjoon!" Quello mi spaventava più di tutti, essere giudicato e punito dalla mia stessa famiglia, sapevo benissimo come la pensava il leader ed io ero andato contro tutte le regole. Come avrei potuto affrontarlo? Con quale faccia glielo avrei detto? Era fuori discussione ed inizia a scuotere la testa con forza rifiutando tutte quelle immagini catastrofiche che si stavano venendo a creare nella mia mente.

T:" No, non posso. Prima o poi si stancherà di venirmi dietro"

Jm:" Si ma Yoongi?" Nei suoi occhi vidi tutta la rabbia di cui poteva essere capace.

T:" Avrà te al suo fianco" Non dovevo preoccuparmi dello Hyung, sapevo che i sentimenti che Jimin provava per lui erano forti e sinceri e nelle sue braccia sarebbe stato al sicuro e amato; cercai di essere convincente agli occhi di Jimin, volevo fargli capire che, nonostante la sofferenza sarei stato felice di vederli insieme.

J:" Ma." Non seppe cosa dirmi e lo ringrazia in cuor mio per aver accettato quel mio folle piano distruttivo.

T:"Prenditi cura di lui!" Dissi infine alzandomi ed uscendo da li.

Ero crollato e non riuscivo a rialzarmi da sotto quelle rovine.

Ero crollato e quasi mi piaceva restarmene li in basso.

Ero crollato e la mia anima iniziò ad apprezzare quell'oscurità.

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Yoongi rientrò solo in mattinata e ringraziati ancora una volta Jimin per esserci stato anche in quel momento o avrei perso la mia forza di volontà; avrei voluto abbracciarlo, sentire il profumo della sua pelle ed il calore del suo corpo, avrei voluto dirgli di non credere ad una sola parola di Mark ma avrei solo rischiato di metterlo in mezzo ad ulteriori casini.

Li vidi mentre si chiusero in camera dello Hyung, non seppi cosa si dissero, non volevo realmente saperlo; avevo solo bisogno di un altro buon motivo per lasciarlo andare e lo trovai: lo sguardo di Jimin parlava più di ogni altra cosa.

E la mia anima sorrise come se avesse accettato il suo destino a cuor libero, come se stesse facendo la cosa migliore e la freddezza dello Hyung nei miei confronti mi aiutò in quella decisione; mi odiava ma andava bene, sarebbe stato più semplice per entrambi andare avanti e sopportare tutto.

Dopo pranzo lasciai casa fredda e silenziosa per andare ad allenarmi, non perchè ci fosse qualche lezione ma perchè ne sentivo il bisogno, dovevo muovermi e scaricare tutta la tensione accumulata in quelle ore, dovevo convincere anche il mio corpo a stargli lontano. Da solo, lì, in quella grande sala mi circondai della nostra musica, mi lascia andare mandando via ogni pensiero cercando di focalizzarmi solo sui passi da fare.

Uno, due, tre, quattro, giro, body roll, giù ed ancora ed ancora e più danzano più sentivo la rabbia crescere, più il ritmo aumentava più il mio cuore si impietriva e mi ritrovai senza fiato senza capire cosa realmente stava succedendo in me; mi rimisi a ballare cercando qualcosa di familiare in quella figura nello specchio ed in quel momento notai che Yoongi Hyung era entrato nella sala.

Mi bloccai, era più pallido del solito e le occhiaie circondavano i suoi occhi, i nostri sguardi si incrociarono e la mia anima gridò.

T:" Credevo non mi volessi più parlare." Mi stupii di quanto la mia voce uscì atona

Y:" Taehyung cosa provi realmente per me?" A quella domanda bruciai nel mio inferno la mia ultima parte migliore, briciai tutto ciò che di buono c'era in me, bruciai Yoongi e tutto ciò che gli riguardava.

Y:"Questo gioco è finito" La sua espressione si indurì mentre fece per andarsene ed io misi fine a tutto.

T:"E' vero, ci siamo divertiti ma resta lontano da Mark!" Dove trovai la forza per dire quelle parole? Non lo so nemmeno io ma uscirono dalla mia bocca e vidi lo Hyung stringere forte i pugni mentre le sue spalle erano scosse da brividi.

Mi odiava.

Uscì da quella stanza scioccando la lingua e calò nuovamente il silenzio.

Senza di lui regnava la desolazione, non solo in sala prove, anche nella mia anima; uscì portandosi via ogni suono, ogni colore ed anche le mie emozioni sembrarono seguirlo come a disprezzo di ciò che stavo facendo, rinnegandomi e odiandomi come faceva lui ed una risata vibrò sulle mie labbra. Era amara e si prendeva gioco di me.

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Avevo il capitolo pronto ma mi sono letteralmente dimenticata di pubblicare 😅 sopportatemi 😅

Vi si rivede presto col prossimo capotolo👀👀👀👀👀💜

Borahae dannat*

He is all seven of the deadly sins [Taegi Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora