Capitolo 19

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Quella sera, dopo quella discussione con Yoongi, rimasi in sala prove fino a tardi cercando un modo per sfuggire a quell'incubo in cui mi ero cacciato e più ci pensavo, più non vedevo via d'uscita.

Rientrai che avevo un mal di testa assordante e sulla porta di casa trovai Jimin e Yoongi pronti ad uscire; non ero sorpreso, Jimin mi aveva avvertito della loro uscita ma faceva comunque male vederli insieme. Avrei sopportato quel dolore se tra loro fosse andato tutto bene ma dentro di me urlavo e la mia anima richiamava Yoongi come fosse di sua proprietà.

Prima o poi avrebbe smesso di farlo, doveva smetterla!

Qualche minuto dopo che furono usciti qualcuno suonò al citofono e meccanicamente andai ad aprire ritrovandomi un Mark sorridente, notai come più passavano i giorni, più lui e Yoongi si somigliavano ed un brivido mi percorse la schiena. Come potevano essere così simili?

Non mi fece dire nemmeno una parola che iniziò a baciarmi, mordermi e succhiarmi le labbra quasi volesse divorarle ed ebbi l'istinto di allontanarlo ma i ricordi del nostro patto mi fecero sopportare mentre i miei pensieri corsero a Yoongi. Volevo farlo smettere, non volevo sentire il suo respiro sul mio collo e le sue mani vagare sul mio corpo, avrei dovuto fermarlo ma la paura di quello che avrebbe potuto fare mi congelò il sangue nelle vene.

Tutto ad un tratto si allontanò ed io inspirai profondamente come se fossi stato in apnea per non so quanto tempo.

M:"Dov'è Yoongi?" Quella domanda mi lasciò un po' spiazzato.

T:"Non qui" Risposi, era la verità.

M:"Forse non hai capito bene la mia domanda, dove è esattamente Yoongi?"

Cosa aveva in mente? Perchè chiedeva di lui? Così cercai in qualche modo di fargli cambiare obiettivo.

T:"Perchè cercare lui quando ci sono io e siamo soli in casa?" Ero bravo a fingere ma lui non si fece distrarre.

M:"Non ho tempo per questo ora, riservati per un'altra occasione."

Quella frase mi diede la nausea.

M:"Dimmelo o dirò tutto a Namjoon Hyung e all'agenzia!" Il suo sguardo era freddo e non perse quel suo dannato sorriso, cristo che fastidio mi dava e la sua sola esistenza mi urtava in quel momento; gli diedi l'indirizzo del locale dove erano andati Jimin e Yoongi sperando non facesse nulla di strano.

Se ne andò senza nemmeno salutare ed io ebbi paura; più continuavo con quella farsa più mi sembrava di sprofondare in un circolo senza fine e speravo di non rivedere più quel bastardo per un po' ma dentro sapevo si sarebbe fatto vivo presto.

Mi misi a letto con i pensieri che correvano cercando un perchè alle sue attenzioni per Yoongi, non capivo perchè fosse così interessato a lui, non comprendevo perchè ne fosse quasi ossessionato tanto da volergli somigliare in tutto e per tutto ma avevamo fatto un patto: finchè lo assecondavo in quella folle farsa non avrebbe toccato né lo Hyung né la mia famiglia.

Ma quanto potevo realmente fidarmi di una persona così calcolatrice e subdola? Avrei dovuto giocarmi bene le mie carte, dovevo costruire un piano di riserva nel caso lui non avesse rispettato l'accordo ma non riuscivo a prevedere le sue mosse; aveva una personalità così complicata che mi era difficile entrare nella sua mente e capire dove voleva realmente arrivare ma una cosa era certa, non ero io il suo obiettivo. Avevo capito che tutto girava intorno allo Hyung e dovevo tenerlo lontano da lui ma come avrei potuto farlo? Jimin non avrebbe saputo come aiutarmi e parlare con Yoongi era fuori discussione, avrei solo rischiato di innervosire Mark e non sapevo di cosa era realmente capace.

La notte passò così ed il giorno dopo andai a lavoro stanco ed a pezzi.

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He is all seven of the deadly sins [Taegi Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora