Capitolo 17

1.3K 83 16
                                    

[Percy] 

Non avevo un piano. Ma dopotutto non era una novità che io agivo senza pensare.

Avevo solo una certezza: quei "sicari" dovevano portarmi in Inghilterra e l'unico modo per farlo era attraverso il mare. 

Quegli idioti si erano fatti sfuggire il fatto che avevano un yacht privato e che non potevano di certo imbarcare tre prigionieri su un aereo pubblico, quindi l'unico modo per farci arrivare in Inghilterra senza destare sospetti e senza farci fuggire era farci muovere sulla loro "barchetta".

A mio avviso? La loro era una pessima idea.

Certo, non avevano la minima idea che mi stavano portando proprio nel mio territorio e io non avevo intenzioni d'informarli che a breve il loro piano sarebbe andato al Tartaro.

Comunque non era un mio problema.

La cosa che mi premeva più di tutto era che Hermione riuscisse a prendere Vortice dalla mia tasca. Io non potevo, visto che avevo le mani legate dietro la schiena, ma se lei mi si fosse avvicinata poteva mettere le mani nelle mia tasca e tirarla fuori.

La guardai, sapevo che era in pericolo a causa mia. Per due motivi: il primo era che mi ero esposto e non avrei dovuto farlo, uscire dal campo era stata una grandissima cavolata, forse una delle peggiori che avessi mai fatto nella mia vita; secondo non ero stato attento! Proprio io che avevo sempre i riflessi pronti non mi ero reso conto che avevamo qualcuno alle calcagna. 

Mi sarei dato una sberla da solo per la mia incompetenza!

Hermione si avvicinò a me, non senza difficoltà visto che aveva mani e piedi legati, e riuscì a toccarmi la spalla con la sua.

- Ci proverò, ma non ti garantisco nulla. Non sono mai stata una ragazza d'azione - mi disse dandomi le spalle e provando a mettere le mani nella tasca.

- Non ci riesco - si lamentò.

- Puoi farcela - l'esortai.

- Non se stai seduto in questo modo, non riesco a mettere le dita dentro, non è facile quando hai le mani legate - 

- D'accordo - dissi.

Scivolai in basso per distendermi, forse in quel modo ci sarebbe riuscita.

- Provaci ora - dissi.

Hermione si avvicinò di nuovo alla tasca e questa volta riuscì ad infilare le dita dentro la tasca.

Sentii che riuscì ad afferrare Vortice ma l'attimo dopo una brusca sterzata le fece perdere la presa e scivolare via. La mia ragazza finì dall'altra parte del furgone e sbattè contro il suo ex. Io rotolai  e sbattei la schiena contro la parete.

Sentii i nostri rapitori imprecare e dopo un'altro paio di metri il furgone si fermò.

Lo sportello si aprì e uno dei tre entrò.

- Dannazione! - esclamò guardandoci.

- Ma come cavolo guidate - mi lamentai.

Non riuscivo proprio a tenere a freno la lingua a volte. Era più forte di me.

- Legali ai ganci così si succede di nuovo non sbattono a destra e a sinistra - disse quello che avevo capito essere il capo.

 L'altro fece esattamente quello che gli era stato detto: mi fece mettere seduto e prese un'altra corda, la passò sopra quella che mi legava i polsi e la legò ad un gancio. Fece la stessa cosa con Hermione e Ronald. Poi ci lasciarono soli.

- Scusa - disse la mia ragazza.

Adesso eravamo bloccati e non poteva più avvicinarsi a me.

La guardai con dolcezza e sorrisi.

- Non è colpa tua - le dissi - Aspetteremo la prossima occasione - 

- Forse è meglio di no - disse Ron - Se io e Hermione non siamo già nei guai per averti coperto, lo finiremo se ti aiutiamo a scappare - 

- Dico, ma sei scemo! - lo aggredì Hermione.

- Per quanto mi stai sulle scatole, rosso, non ho intenzione di lasciarti qui con loro, anche se sono tentato - dissi.

Forse non era a causa sua che eravamo stati presi, ma da quanto avevo capito aveva intenzione di passare dalla parte dei nostri rapitori.

- Ma se vuoi ti lascio qui - rimarcai.

- Tanto siamo bloccati, quando raggiungeremo il porto e ci caricheranno sulla barca saremmo già belli che consegnati - disse lui - Abbiamo finito, sei in trappola ormai -

Gli feci uno dei mie sorrisi, quelli che definivano da squalo bianco, e lo vidi rabbrividire.

- Voi...basta che vi tenete forte -

Non aggiunsi altro e chiusi gli occhi. Avevo bisogno di una bella dose di calma e concentrazione se volevo che la mia idea funzionasse senza mettere in pericolo Hermione...e quel rompipalle del suo ex.

                                                                                        ***

Quando ci fermammo di nuovo capii che eravamo arrivati al porto.

I tre entrarono nel furgone.

- Bene, da qui in avanti sarà un viaggio lungo e vedete di fare i bravi -

Lanciai un'occhiata a Ronald per fargli capire che se avesse fatto qualche azzardo lo avrei ammazzato. L'idea di darlo in pasto agli squali era molto allettante in quel frangente.

Il capo fece un cenno agli altri due che si avvicinarono e ci slegarono le caviglie, ci liberarono dai ganci e ci fecero alzare in piedi. Una volta fuori notai che in quella parte di porto non c'era quasi nessuno se non qualche barchetta da pescatore e uno yacht, probabilmente il nostro.

- Non fiatate - disse quello che mi teneva. 

Poi mi guardò e si ricordò come era andata a finire l'ultima volta che mi avevano lasciato più libertà.

- Ti buttò in mare se fai qualche cavolata. E vediamo se riesci a rimanere a galla con le mani legate - mi minacciò.

Ero quasi tentanto di implorarlo di non buttarmi in mare, di solito ci cascavano tutti, ma poi Hermione sarebbe stata in mano loro e non sapevo come salvarla. 

Dovevo aspettare per portarla con me senza correre rischi.

- Farò il bravo - dissi mettendo la faccia più innocente del mio repertorio.

Quello annuì e mi fecero salire sulla barca, seguito a ruota dagli altri.

- Portateli nella stiva e legateli in modo che non possano muoversi - ordinò il capo.

Ci portarono sotto e non riuscii a trattenere un sorriso.

- Che hai da sorridere? - mi chiese uno degli uomini.

- Io? Niente, è solo che trovo tutto questo un pò...ecco, ironico - dissi sollevando le spalle.

- Smetterai di divertirti quando finirai in mano al Ministero -

- Oh quindi...prima di arrivare a destinazione posso divertirmi? - chiesi.

Quelli mi scrutarono e mi fecero sedere a terra. Mi legarono insieme a Ron e ad Hermione.

Ci guardarono soddisfatti ma un lampo di preoccupazione passò nei loro sguardi quando mi guardarono negli occhi.

Avevano detto che potevo divertirmi no? 

Oh eccome se lo avrei fatto!

L'inganno del FatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora