Capitolo 27

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LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE!

{Hermione}

Era notte fonda quando cominciò.
Il castello di Hogwarts fece una strana vibrazione, la stessa che avevo sentito quando eravamo stati attaccati dai Mangiamorte l'anno prima.

Probabilmente dipendeva da una sorta di protezione impiantata all'interno dell'edificio.

Le campane presero a suonare, e fu quello a farmi capire che eravamo sotto attacco.

Cominciò il trambusto e tutti cominciarono ad alzarsi.

Mi vestii al volo insieme alle altre ragazze nel momento esatto in cui Harry salí nella zona dei dormitori femminili.

- Tutti gli studenti tranne quelli dell'ultimo anno devono andare a ripararsi nei sotterranei - annunciò sparendo di nuovo.

Lo seguii stringendo la bacchetta tra le mani.

- Harry? - lo chiamai mentre continuava ad entrare nelle stanze a ripetere la stessa cosa che aveva già detto nella mia.

- Ci stanno attaccando Hermione - mi rispose - Il Lago Nero sembra essersi gonfiato all'improvviso e qualcuno sta attaccando la barriera di protezione con gli incantesimi -

Il lago si stava gonfiando. Percy aveva il potere di controllare l'acqua, poteva essere solo opera sua.

- Appunto! - esclamai - Non abbiamo attaccato noi quindi per difesa possiamo esserci tutti -

Harry si fermò e mi guardò.
Aveva negli occhi uno sguardo di disappunto.

- Anche io la penso come te ma non possiamo farci nulla - disse.

- Dannazione! -

Qui stavamo rischiando tanto.

Scossi il capo ed uscii dalla zona delle stanze. Scesi al piano di sotto.

Tutta la zona comune era in fermento e i precetti cercavano di far ordinare gli studenti più piccoli per farli mettere al riparo.

Sbuffai e uscii anche da lì.

- Hermione! - mi sentii chiamare da Ron.

All'improvviso avevo capito che cosa dovevo fare.
La cosa migliore era seguire il consiglio di Jason. Mi rendevo conto che noi maghi contro Percy non avremmo potuto fare granché, sapevo già che gli incantesimi su di lui non funzionavano.

Forse potevamo fare qualcosa contro i tizi che erano al servizio del Ministro della magia ma Percy bisognava lasciarlo ai suoi amici.

Corsi a perdifiato per i corridoi della scuola. Anche lì c'era un fermento assurdo: ragazzi che correvano a destra e a sinistra, i professori urlavano di fare silenzio e darsi una calmata.
Andai a sbattere contro parecchia gente ma continuai imperterrita a correre verso il piazzale della scuola.
Mi sentii chiamare ripetutamente ma non mi fermai.

Ero quasi arrivata all'uscita quando mi sentii afferrare per un braccio e il mio primo istinto fu quello di girarmi per tirare un pugno a chi mi aveva bloccato.

Non avevo intenzione di fermarmi per nessuna ragione al mondo e chiunque ci avesse provato avrebbe incontrato la mia furia.

Mi voltai con quell'intento ma mi fermai quando incontrai il viso di Draco Malfoy.

- Vengo con te - disse - Voglio rimediare a questo casino -

Lo guardai dubbiosa ma avevo visto abbastanza nei suoi occhi per capire che era sincero per davvero.

- D'accordo - dissi e insieme uscimmo dalla scuola.

Sobbalzai appena fui fuori nel piazzale: i servitori del Ministro della Magia avevano buttato giù la barriera ed erano entrati, ma soprattutto, si stavano scontrando contro i semidei.

L'inganno del FatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora