Harry.Era passata una settimana da quando le labbra di Louis si erano appoggiate, con la delicatezza di una piuma, sulle mie e da quando mi aveva completamente stravolto; da quell'istante ero riuscito solo a pensare a quel bacio veloce: mi era piaciuto e tanto, ma non ero omosessuale, assolutamente no. A chi non piacerebbe un contatto con una bocca così morbida? Solo a dei matti.
«Tesoro, amore della mamma, sbrigati che sta arrivando il tuo futuro papà con il corrispettivo figlio!»
La voce stridula della donna che vent'anni fa mi aveva messo al mondo, m'impedì di continuare a vagare nei miei pensieri ed nel mio disagio e mi portò, tenendomi stretto a sè, a pensare ad altro come ad esempio che avrei dovuto subirmi quest'uomo e suo figlio, l'ennesimo "marito" di mia madre. Ne aveva cambiati già quattro nel corso degli anni, il primo perché era troppo alto, il secondo perché troppo povero, il terzo non la soddisfaceva e il quarto non era abbastanza ricco. Sospirai. Chissà quanti mesi sarebbe durato questo nuovo patrigno, di sicuro poco, visto che mia madre me ne aveva parlato solo un paio di volte che poi, quando mi rivolgeva la parola, era solo per chiedermi se potevo comprarle qualche super alcolico.
Mi alzai dalla poltrona dov'ero comodamente seduto appena alle mie orecchie arrivò il suono perforante del campanello, non volevo che Geneviève facesse tanti sforzi, già era impegnata a cucinare ed apparecchiare. Appena arrivai davanti all'ingresso in legno e bianco, allungai il palmo verso la maniglia pulitissima che, anche ad un controllo microscopio, non avresti trovato un granello di polvere, ed aprii la porta con uno scatto fulmineo; davanti agli occhi mi ritrovai due uomini, uno che sembrava della mia età e l'altro che avrebbe dovuto essere il mio patrigno per un periodo determinato di tempo. I miei cosiddetti "secondi padri" avevano incisa sui glutei la data di scadenza perché, ogni tre o cinque mesi, mia madre riteneva che fossero andati a male, quindi si recava al supermercato degli uomini per comprarne un altro.
Allungai la mano verso il giovane, notando che non assomigliava tanto al padre. Aveva il cielo invece degli occhi e le nuvole al posto dei denti: era un ragazzo stupendo a partire dai suoi capelli gialli come il sole e a finire dai suoi piedi coperti da delle semplici scarpe. Appena mi strinse la mano, rivolgendomi un sorriso gentile, mormorò con tono dolce ed allegro, innocente quasi come un bambino:«Piacere io sono Niall, tu dovresti essere Harry, mio padre mi ha parlato molto di te, di tua sorella e di tua madre, sono entusiasta di conoscerti!»
«Oh, anche io..Niall.» Risposi con tono roco ed estremamente gentile, che quasi mi stupii di me stesso.L'uomo, che era in posizione eretta accanto a Niall, mi rivolse un sorriso caldo quanto quello del figlio e appoggiò una mano sulla mia spalla, dandoci un leggero colpetto, ridendo leggermente e dicendo con tono allegro e pieno di vita:
«Harry io sono Bobby, piacere di conoscerti e tua mad-...»
Non fece nemmeno in tempo di finire la sua frase seguente che mia madre arrivò come un lampo alla porta con in volto un sorriso splendente; il suo corpo era ricoperto da un vestito aderente ed elegante dal color rosa accecante e appena Bobby notò la donna andarle incontro, l'afferrò per i fianchi e la baciò sussurrandole una serie di frasi sdolcinate; a quella visione roteai gli occhi al cielo, sbuffando rumorosamente ed incrociando le braccia al petto sentendo alla mia sinistra una lieve risata, e capendo che l'artefice era stato Niall, scoppiai anche io in una grande risata prima di mormorargli con voce bassa:
«Entra, lasciamo i due adolescenti in piena crisi ormonale a scambiarsi frasi d'amore in stile Twilight.»
«Penso proprio accetterò la tua offerta!»Appena il ragazzo si avvicinò, afferrai saldamente il suo polso in modo da farlo entrare nella mia abitazione, trascinandolo verso le scale prima di fargliele percorrere, notando che stava osservando ogni quadro di pittori famosi posto sui muri color lilla; nel momento in cui ci ritrovammo al secondo piano della struttura, lo condussi verso la mia camera, grande e con un'enorme finestra dove si riusciva a vedere il bel paesaggio di Doncaster e la casa di Lottie sì, della mia ragazza.
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The boy next door.
Fanfiction“Ma io posso amarti più di Stan." Fu in quel momento che Harry tirò tutto fuori, si era tenuto dentro un sentimento fin troppo grande ed incontenibile. Non si era mai sentito così; non credeva che l'amore l'avrebbe distrutto fino a risucchiargli l'...