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Taehyung aprì gli occhi.
Passò una mano sul lenzuolo di seta che lo ricopriva.
Si tirò a sedere e si guardò in po' intorno, fece uno sbadiglio e si mise a braccia incrociate.
"Dove minchia sono?"
Disse a bassa voce.
Era davvero strano sentire Taehyung dire delle parolacce, anzi, era strano vederlo in quelle condizioni.
Infatti il grigio aveva i capelli spettinati, un mal di testa della madonna e una tremenda voglia di staccare le palle a morsi a jeon jungkook.
Perché? Perché se non fosse stato per quel coglione sicuramente non starebbe nudo, su un letto che non conosce coperto solo da un lenzuolo di seta.
Decise di alzarsi, aveva dolori ovunque e parecchi lividi sul corpo.
Taehyung collegó i punti.
"Oh cazzo" disse fondandosi al piano di sotto con addosso solo il suo, anche se poco conosciuto, lenzuolo di seta.
"C'è qualche anima pia un questo posto di merda?!" Urlò Taehyung meravigliandosi di se stesso, solitamente era molto più educato, ma probabilmente era la rabbia a parlare.

Ad un certo punto da una porta, nera laccata, uscì la figura di un bellissimo ragazzo in boxer neri attillati, dai capelli scuri.
"Brutto cazzone di un jeon Jungkook!"
Disse urlando.
"Perché cazzo sono nudo?!, perché cazzo sono dolorante?! e perché cazzo sono a casa tua!?" Taehyung era ricoperto da un aura oscura e terrificante, che fece quasi rabbrividire il castano.

"Come non te lo ricordi?" Disse Jungkook, che nel frattempo si era avvicinato,facendo un finto broncio mentre cingeva la vita di Tae con le braccia facendolo avvicinare a se e al suo pacco, Jungkook aveva voglia di scherzare, a differenza di Tae, Che subito lo fulminó con lo sguardo.
"Abbiamo passato una notte di fuoco, eri così eccitante quando urlavi il mio nome Tae Tae"
Disse sussurrandogli all'orecchio.
"Cosa ma stai scherzando?!"
Tae impanicato cerco di cacciare via Jungkook picchiandolo sul petto, senza spostarlo nemmeno di un centimetro. Jungkook era davvero alto e muscoloso, in confronto a Tae era in armadio.

"Dolcezza sto scherzando"
Disse poi ridacchiando e facendo arrossire il grigio.
"Sei stato male e ti sei sporcato, così ti ho spogliato e messo a letto...poi sei venuto a cercarmi nel bel mezzo della notte e sei caduto dalle scale"

Taehyung emise un sospiro di sollievo.
"Grazie per esserti preso cura di me, ora vorrei andare a casa, puoi prestarmi dei vestiti?"
Chiese il grigio, era stato in un certo senso colpito dalla gentilezza improvvisa del castano.
Dopo tutto Jungkook era conosciuto per il suo essere una calamita sia per gli uomini che per le donne, che ovviamente non esitava a portarsi a letto.
"Ma come Taetae vuoi già andare via?" Disse il castano rimettendo quel broncio tremendamente adorabile, che stonava con la sua figura possente e dannatamente sexy.
"Si Jungkook, domani è lunedì, dobbiamo andare a scuola e vorrei portarmi avanti con lo studio" sbuffò mentre cercava di coprirsi maggiormente con il lenzuolo di seta. Taehyung e Jungkook frequentavano la stessa scuola superiore, Taehyung era al quarto anno e Jungkook era al terzo. Quest'ultimo sembrava molto più grande di molti suoi coetanei.
"Ti lascio andare a una condizione" il castano si mise a ridacchiare mentre guardava dall'alto in basso Taehyung.
"Quale condizione?"
Chiese sospettoso il grigio.

"Domani verrai a scuola truccato, e con dei vestiti decenti, come quelli di ieri sera" il castano si mise a braccia incrociate con un sorrisino compiaciuto.

"Ok,ok, ora ti prego fammi andare a casa, dammi dei vestiti" piagnucoló il grigio.

Di conseguenza Jungkook passò al più basso dei pantaloni della tuta, dei boxer e una felpa.
Il grigio prese gli indumenti e fuggì nel bagno per mettere i vestiti di Jungkook.

Lascio a terra il lenzuolo e si infilò lentamente j boxer, gli stavano enormi.
Come cazzo era possibile?! Insomma Jungkook non poteva avere un culo così grande?!...anche se forse a essere grande non era il culo.

"Merda" disse il grigio tra sé e se arrossendo mentre si immaginava le dimensioni del pacco di Jeon Jungkook. Non era un segreto che a Taehyung piacessero gli uomini, ma il castano era l'ultimo uomo su cui avrebbe fatto pensieri sconci.

Si mise i pantaloni della tuta, anche questi gli stavano giganti, ma comunque lasciavano intravedere le forme fin troppo femminili di Taehyung.
Si guardò allo specchio complimentandosi da solo per il bel culo che si trovava, anche perché secondo lui era l'unica cosa bella che aveva.

Poi si mise la felpa, una ventata di buon profumo gli arrivò al naso, era quello del dopo barba di jungkook.
Si strinse in quella grande felpa nera dell'octopus e sorrise sentendosi protetto.
Uscì dal bagno sorridendo e si avviò verso la cucina.
"Bhe Jungkook io vado, grazie di tutto, ti riporterò i vestiti in settimana, forse anche domani" andò poi verso la porta.
"Ciao piccolo Tae Tae a domani!"
Taehyung arrossì uscendo di casa.
Si mise il casco e tornò a casa sua ancora tutto dolorante e con un sorrisino da ebete sgampato sulla faccia.

{...}

La mattina seguente Tae si alzò dal letto, stavolta il suo e andò verso il bagno.
Si guardò allo specchio e sbuffò.
"Che vita di merda"
Dopo essersi sciacquato la faccia e lavato i denti, tornò nella sua stanza.
Secondo quello che gli aveva detto la mattina prima Jungkook, Tae avrebbe dovuto vestirsi bene quel giorno, e dato che Tae mantiene sempre le sue promesse si mise a rovistare nel suo armadio.

Tra pantaloni lunghi della tuta e pantaloncini da calcio finalmente trovó qualcosa che poteva andare.
Prese quei pantaloni di pelle attillati e li indossó chiudendoli con la sua amata cintura firmata Gucci.
Si reinfossó nel suo armadio  alla ricerca di qualcosa di decente da mettere sopra, e anche lì, tra magliette enormi e camicie ambigue, trovó una maglietta attillata nera e una camicia del medesimo colore, con degli spacchi sulle maniche, che rendevano visibile la pelle delle braccia.

Tae soddisfatto, indossó il tutto, si guardò allo specchio complimentandosi con sé stesso.
"Si si, sono proprio un figo oggi" disse ironizzando.

Ancora una volta decise di mettere un velo di trucco sugli occhi, e di sistemarsi i capelli come la sera della festa.
Rimise le lenti a contatto e si fiondò fuori da casa con la sua borsa.

{...}

Taehyung si pentì di aver dato ascolto a quel cazzone di Jungkook.
Tutti gli studenti lo stavano guardando e bisbigliavano tra loro.
Che poi, francamente non era poi chissà cosa, non si era mica vestito come una baldracca.
Però tutti continuavano a fare il nome del grigio, facendolo sentire tremendamente a disagio.

Tra commenti strani, e frecciatine Taehyung sentì una botta sulla sua natica sinistra, il rumore risuonò per tutto il corridoio.
Si girò di scatto, palesemente arrabbiato.
"Che cazzo di malattie hai?!"
Chiese al ragazzo che aveva violato il bellissimo culo di Taehyung.
"Oggi ti vedo diverso Alieno" la voce di Namjoon, a differenza delle altre volte non lo fece nemmeno rabbrividire. Namjoon era uno studente bocciato del quinto anno, era uno dei soliti bulletti del cazzo che si divertono a fare casino.
A scuola giravano diversi rumors si di lui, come ad esempio il fatto che se la facesse con il professore di inglese.
"Torna dalle tue troiette Joonie" disse Taehyung a testa alta, calcando quel soprannome che gli aveva affibbiato.

Questo sorprese gran parte degli studenti presenti in quel momento, Taehyung non si era mai permesso di rispondere così a un bullo, ne tanto meno a namjoon.

"Come cazzo ti permetti!" disse il moro, pronto a sferrare un pugno in faccia a Taehyung.
"Mi permetto e come, invece di rompere il cazzo a me, faresti bene a studiare, perché se sei stupido il cazzo non te lo succhia nessuno" detto questo Tae lasciò tutti a bocca aperta e andò nella sua classe, ancora un po' incazzato e con una tremenda voglia di picchiare Jimin.

the good boy {kookv}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora