Dopo aver slegato le corde mi alzo anche se un po dolorante e anche se ho l'occasione giusta... non ho il coraggio di scappare anche perchè se lo facessi Jerome si arrabbierebbe ancora di più. Cerco di riprendermi del tutto per poi cercare un posto per nascondermi e alla fine scendo velocemente le scale per poi arrivare giù al teatro fino a dove si trovano le quinte. Mi guardo molto intorno e finalmente riesco a trovare un posto dove nascondermi e così faccio. Devo ammettere che l'ansia ce ho ancora e che sto ancora tremando ma devo farmi forza e sperare che qualcuno venga al più presto a liberarmi da questo inferno. Resto lì nascosta per almeno un bel po di tempo e intanto mi viene in mente la mia famiglia e più ci penso più le lacrime iniziano a scendere di nuovo sul viso. Me le asciugò piano con il dito per poi continuare ad affermare che devo farmi forza ed essere coraggiosa sopratutto per loro così decido di restare lì nascosta sperando che Jerome non mi trovi. Le ore passano in fretta e al solo pensare che Jerome possa trovarmi mi viene la pelle d'oca. Non voglio morire o almeno... non subito. Io... non so di preciso cosa gli ho fatto ma... non avevo l'intenzione di ferirlo di sicuro. Ogni tanto sposto lo sguardo all'esterno per vedere se Jerome dovesse comparire ma di lui ancora non c'è traccia,per fortuna. Faccio per tirare un sospiro di sollievo quando dopo un po lo vedo arrivare e dirigersi in soffitta come lui pensa di avermi lasciato. Non ci vuole molto per accorgersi che non c'è nessuno così il ragazzo decide di scendere di nuovo giù a cercarmi mentre mi chiama facendo una voce più dolce sperando che in questo modo mi faccia vedere all'improvviso anche se si sbaglia.
"Paoly?" "Oh piccola paoly dove sei finita?" "Se ti fai vedere ti prometto che forse ti perdonerò altrimenti... beh... sai ne pagherai le conseguenze e sarebbe un vero peccato dato la fine che hanno fatto i tuoi poveri genitori".
A quelle parole sbiancai di colpo e non riuscii a trattenere un urlo. Lui girò gli occhi immediatamente nella direzione del mio grido e proprio quando pensavo che potevo avere un briciolo di speranza... mi trovò.
"E così sei qui! Bene... bene bene... vedo che siamo piuttosto.... maleducati oggi,eh? Anzi scortesi direi.... o meglio cattivi,no? Sai paoly... non pensavo che parlare della morte dei tuoi genitori mi avrebbe portato a te così facilmente ma... evidentemente... mi sbagliavo perchè eccoti qui." " Dovevi vedere le loro facce spaventate quando sono arrivato mi facevano così ridere era davvero uno spettacolo per me!"
Ma... ora veniamo a noi disse prendendomi di scatto il volto in modo tale che potessi guardarlo in quegli occhi da psicopatico che mi terrorizzavano ancora di più. "Sul serio pensavi di poterti liberare di me e di avere una possibilità per la fuga?" Sei un igenua,piccola. Pensavo che mi conoscessi... ma a quanto pare... "non mi conosci abbastanza,non è vero?"
Devo dire che però sei stata brava con quelle corde anche se per poco perchè ora te le legherò così forte che sentirai male ai polsi quasi da non fare circolare quel tuo dolce sangue che scorre nelle tue vene. So che non vuoi questo però sai... non mi dai altra scelta. "Sei stata una bambina cattiva e le bambine cattive vanno punite,non trovi?" A quel punto tolse le mani dal mio viso per poi afferrarmi il braccio di forza e portarmi di nuovo su. "Te la farò pagare cara,vedrai piccola." " Non potrai fare più niente,neanche supplicarmi"disse continuando a ridere senza finire più. "E mi raccomando non metterti di nuovo a piangere, ci siamo intesi?" Disse mentre mi portava con una forza tale da farmi stringere i denti per il dolore e purtroppo.... L'unica cosa che riuscii a fare fu annuire senza proferire una parola.Intanto...
Quella sera vado a casa contento di aver rivisto finalmente Paoly dopo tantissimo tempo, così giusto il tempo di farmi la doccia che mi accordo di un importante dettaglio...ho dimenticato il telefono a casa sua. Così mi vesto e torno a casa di Paoly per riprendermi il cellulare. Stesso viaggio dunque in metro, ma arrivato davanti al suo condominio faccio una macabra scoperta: vedo i suoi genitori tutti e due morti con il corpo esposto fuori dalla porta. Salgo comunque in casa per riprendermi il cellulare e scopro che Paoly non c'è...in casa non c'è proprio nessuno. "Paolyyyy, Paolyyyyy" comincio a urlare, ma nessuna risposta. Per un attimo penso al peggio, così cerco di aprire il cellulare per chiamarla, ma vedo un suo messaggio che dice così: "A....alex! A...alex! A...aiutami!". Alla vista di quel messaggio rabbrividisco, così esco in fretta e furia dalla casa e vado a cercare ovunque Paoly. Provo a chiamarla ma non ricevo alcuna risposta. Devo muovermi, la sua vita dipende da me, Jerome potrebbe mai farle talmente del male da ucciderla? Non si sa, mi viene solo il presentimento che i genitori di Paoly siano stati uccisi proprio da lui. Continuo a cercarla per tutta la città ma non riesco proprio a trovarla...sto andando letteralmente nel panico. Dopo circa un'ora e mezza di ricerche giungo davanti al teatro alla scala. Non essendo mai stato in questo posto comincio a vagare senza sosta all'interno dei corridoi della struttura con una vana speranza di trovarla. Ad un certo punto vedo una scala molto lunga e quando sono circa a metà sento delle urla. "Cavolo che sta succedendo? Sarà forse Paoly? devo sbrigarmi" penso tra me e me. Appena apro la porta mi vedo davanti a me una scena da film. Paoly legata ad una sedia e Jerome che le sta facendo del male urlando. "Jerome, perchè le i facendo tutto questo? Gli dico urlando. "Hey, ma tu sei il fidanzato di Paoly, sentiamo, cosa ci fai qui? dice con tono arrabbiato. "Io sono qui per non permetterti di farle più del male. E poi io e lei non siamo fidanzati ma siamo soltanto amici". Detto questo afferro Jerome per un braccio e lo allontano da Paoly, infine aggiungo: "Al posto di fare del male a lei perchè non violenti me?". A questa domanda lui ridacchia con aria cattiva: "Non provocarmi, moccioso, perchè posso pensarci di farlo davvero". A questo punto cerca di allungare il braccio per darmi uno schiaffo, ma io prontamente lo afferro per il collo e, strozzandolo, lo faccio rimanere senza energie. Di conseguenza si allontana da Paoly e si mette in un angolo della stanza senza reagire, così ho il tempo di slegarla dalla sedia e portarla con me fuori da quella stanza. "Non è finita qui!" dice con un filo di voce. Mentre scendiamo da quel luogo lei si sfoga con un pianto liberatorio, e intanto mi abbraccia dicendomi: "Grazie di avermi salvato anche questa volta" dandomi anche un bacio sulla guancia. "Figurati Paoly, non permetterò più di farti toccare da lui." gli dico rassicurandola. Finalmente è libera dalla furia di quell'uomo, si spera per sempre.
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Non Avere Paura,non Voglio ferirti
Fanfictiontutto è iniziato con un incontro casuale tra Jerome valeska e una ragazzina di 15 anni di nome Paoly. Paoly è una ragazzina dai capelli marrone scuro e gli occhi celeste chiaro che abita nella città di milano. jerome, un ragazzo psicopatico che è fu...