una giornata intensa

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*il mattino dopo*

Paoly, non sentì la sveglia dato che era arrivata tardi a casa e fù di nuovo in ritardo per le lezioni. Erano le 8:30 e quando se ne accorse,corse velocemente a prepararsi senza fare neanche colazione e limitandosi ad andare direttamente al autobus che avrebbe condotta a scuola. Paoly, faceva il 1 superiore ed era la più grande della sua classe perchè nessuno aveva 15 anni come lei in prima superiore. Non ci volle molto tempo e dato che non c'era molto traffico,finalmente, riuscì ad arrivare in tempo a scuola ed entrare in classe. Appena seduta al suo posto, iniziò a sistemare tutto l'occorrente e iniziò a  sentire la campanella che suonava e i suoi compagni che entravano uno dopo l'altro in classe. Dopo un po che tutti si furono sistemati, il professore di spagnolo entrò in classe e da lì iniziarono le lezioni. Paoly,ovviamente, anche se era sempre attenta ad ogni lezione, questa volta sperava di finire in fretta per poter rivedere Jerome senza neanche accorgersi che per pensare a lui invece di scrivere stava disegnando dei cuoricini su tutto il quaderno.

*dopo 5 ore di lezione*
Finalmente la campanella segnò la fine delle lezioni e lei uscì velocemente dall'aula per vedere se Jerome era arrivato. Era strano eppure la prima volta in cui aveva visto, voleva subito rivederlo. Prese le cuffiette dallo zaino per poi iniziare ad ascoltare la sua playlist preferita: quella di Michael Jackson  e iniziare a cantare con una voce molto bella fino all' arrivo di Jerome. Presa dalla canzone, non notò che jerome si era avvicinato a lei e che la stava ascoltando così si limitò a continuare a cantare. Questa cosa,però,non durò per molto dato che poi alzò lo sguardo e notò i capelli rosso chiaro del ragazzo così si tolse definitivamente le cuffiette e iniziò ad arrossire.
"J.. Jerome i...io.... e...ecco... vo...vogliamo andare?" Disse quando sentì una mano intrecciare la sua dolcemente. Appena se ne accorse,però, imbarazzata tolse la mano dalla sua e si limitò a guardarlo con le guance che stavano diventando di un rosso tenue.
"Ora... ora... ti... ti faccio vedere la città. È... è molto carina,v...vedrai. ehm... cosa vuoi vedere per prima cosa?

"Non so...conosci un posto carino?" Le chiesi all'orecchio.
"Beh...c'è il duomo..."
"uhm...?"
"È-È una chiesa...diciamo..."
"Ci conosciamo appena e già vuoi portarmi all'altare...sei una ragazza diretta." Risposi malizioso.
"N-NO! N-NON...IO..NON INTENDEVO..." Disse imbarazzata ritrasformandosi in un peperone...
''Hahahaha...avevo capito tranquilla! Hahahaha" Mi misi a ridere per la sua reazione e dopo un po' vidi che mi fissava, come ipnotizzata.
"Oi stai bene?"
"Ehm...si...la tua risata, mi piace molto..." Disse abbassando lo sguardo.
Stavolta fui io a divenire leggermente rosso.
Nel frattempo continuavamo a camminare per le vie innevate di Milano.
"Nessuno me l'aveva mai detto...anzi...nessuno mi aveva mai fatto un complimento..." Lo dissi a bassa voce, probabilmente non mi aveva nemmeno sentito.
Finalmente arrivammo a questo famoso duomo.
"Eccoci qua."
"È una chiesa, non ci trovo nulla di particolare."
"Eh?! Davvero?! A me pare bellissima! Soprattutto in questo periodo!"
"Tsk...come dici tu..."
"Dove vuoi andare ora?"
"....ti ho già detto che non ne ho idea."
"Oh già! Scusami..."
"Non ti devi scusare. Mi piacerebbe andare in un bar a mangiare qualcosa."
"Va bene andiamo!"
Quando arrivammo nel bar io ordinai un caffè nero e lei una cioccolata calda con i marshmellow.
"Com'è?" Le chiesi incuriosito. Non avevo mai mangiato una cioccolata calda.
"Buona! E il tuo caffè?"
"Buono."
Passammo una mezz'ora a chiacchierare tranquillamente al bar, finché sua madre non la chiamò al cellulare avvisandola dell'allerta per il maltempo e le ordinò di tornare immediatamente a casa.
"Vuoi che ti accompagni?"
"Si...mi farebbe piacere!"
Percorremmo la strada verso casa sua continuando a parlare.
"Siamo arrivati." Disse lei ad un certo punto.
"Jerome...tu dove abiti?"
"Per ora ho sempre dormito in hotel."
"È lontano?"
"Un po'."
"Magari...potresti fermarti...c'è brutto tempo non vorr..."
"No tranquilla me la caverò..." Dissi interrompendola.
"...meglio sbrigarsi però." Continuai.
"Va bene. Alla prossima!"
"Alla prossima!"
J...Jerome a...aspetta disse guardandolo con occhi dolci e con una faccia da gattina non vuoi rimanere a dormire da me? Tiii prego! Potremmo fare un pigiama party... sarà divertente! Ti preego jerome...
A quel punto lui si arrese e fu costretto ad accettare così entrò in casa.
Wow è... bellissima la tua casa! È... molto grande e ci sono un sacco di posti!
E... ehm s... si lo so... abbiamo due bagni, la camera da letto dei miei, la mia camera e... e.... lo studio di mio padre... la cucina... il salotto. C...comunque dato... dato che... che. . Abbiamo già mangiato... e.... io.... io... non ho fame adesso... ti... ti va di vedere un film prima... prima di dormire? B...basta non... non... non sia horror sai... mi spaventano leggermente detto questo abbassò la testa timidamente po...possiamo vederci qualche film di natale se ti va. Io ne conosco uno m...molto carino si... si chiama "the polar express". Ti... ti andrebbe di... di vederlo?
Oh sì certo! Non ne ho mai sentito parlare ma se a te fa piacere perchè no,mettilo pure

La ragazzina,alla fine, mise il film e si poggiò accanto al ragazzo poggiando la testa sulla sua spalla. Egli continuava a spiegare a Jerome ogni dettaglio del film e anche se lui poteva ritenerlo noioso, sorrideva. Sorrideva perchè amava la voce di paoly e sopratutto quando lei le parlava. Dopotutto nessuno si era affezionato così tanto a lui prima d'ora quindi ne era felice. La ragazzina,sembrava non volesse finire più di raccontargli tutti i dettagli ma poi, piano piano, i suoi occhi si iniziarono a chiudere e crollò dal sonno sempre attaccata a Jerome.

Non Avere Paura,non Voglio ferirtiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora