leggeva con attenzione il tabellone degli arrivi alla stazione. si sentiva la gola secca e le mani gli tremavano per tutto ciò che provava. aveva un miscuglio di forti emozioni dentro di sé che non riusciva a domare. il cuore gli batteva così forte che era sul punto di uscirgli dal petto e mettersi a correre verso il binario. gli occhi erano in attesa di sapere dove sarebbe dovuto andare ad aspettare jungkook scendere da quel treno.
gli sembrava incredibile che stava davvero per incontrarlo. si era abituato così tanto a quell'amicizia a portata di dito che non sapeva se sarebbe stato all'altezza del contatto che magari jungkook cercava dal vivo. si passò una mano fra i capelli, ancora più agitato, sperando solo di essere abbastanza carino per non risultare un totale ammasso di errori.
il cartello dei treni si aggiornò, mostrando che il treno che veniva da daegu si sarebbe fermato in quella stazione al binario quattro. ancora una volta il cuore del ragazzo fece un salto, facendo muovere immediatamente i suoi piedi verso il luogo che il tabellone gli aveva indicato. stava quasi correndo, come se avesse potuto perdersi jungkook, come se quest'ultimo avesse potuto risalire sul treno se non fosse arrivato in tempo. era ovvio che aveva un sacco di minuti per arrivare, ma la logica non lo raggiungeva più.
e lì, di fronte al binario alla quale il treno stava per giungere - e riusciva a vederlo arrivare in lontananza -, qualcosa in taehyung si accese, facendogli capire tutto quello che non sembra voler ammettere da solo. non era un'emozione comunque quella che provava, non era davvero felice di incontrare jungkook perché suo amico.
gli bastò vedere il suo volto felice, mentre scendeva dalle scalette del treno con in spalla uno zaino, per capire che non era l'amicizia che lo stava facendo sentire in quel modo. non era l'affetto che provavano, il legame di fratelli "di scelta" che lo aveva fatto correre in quel modo e lo aveva portato a sentirsi sul punto di esplodere. jungkook era così bello da farlo sciogliere, ma non era neanche quello.
c'era di più, qualcosa che aveva paura di dire a voce alta.
« tae » gli disse piano il minore, quando si ritrovò di fronte a lui. senza che il maggiore dicesse niente alzò le braccia, circondandogli il corpo con forza e stringendolo a sé. profumava di buono, esattamente come taehyung aveva immaginato. chiuse gli occhi, lasciando che quell'abbraccio lo salvasse e lo accogliesse. sperava solo di non rovinare quel fine settimana coi suoi stupidi sentimenti.
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mine ✓
Historia Cortataekook - pleasxntville | dove taehyung prova a rimorchiare la propria cotta con una terribile frase ad effetto ma il numero è quello sbagliato. « dalle figure di merda nascono i fiori. » ☼ namjin au; i am gay scritta - 04012020