{Eren Jeager}

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Personaggio: Eren Jeager
Anime: Attack on Titan
Fine:  triste
Genere: ⚪
Avvisi: •sei la sorella di Levi la storia è scritta sotto il punto di vista di un narratore esterno

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(T/n) stava sognando, quella notte.
Sognava che il suo Eren le stava accanto, tenendola stretta a sé.
E (T/n) si era svegliata, cercandolo nel letto, nella speranza che lui fosse accanto a lei.
Ma come era palese, lui non era lì.
Il male l'assaliva, il dolore provato quel fottuto giorno risaliva, e le lacrime minacciavano di uscire, ma le ritirò prontamente dentro ai suoi occhi.
Come suo fratello diceva, lei è una Ackerman, e non poteva permettersi di piangere.
Lo aveva detto anche quel giorno.
Scosse la testa, non voleva ripensarci.
Ma i ricordi risalirono, e si lasciò sfuggire qualche lacrima che, come spesso accadeva, lasciava cadere.

Flashback: circa due mesi prima

(T/n) si sentii abbracciare da dietro, sentendo poi le sue labbra umide sul collo.

(T/n): mmmh... Eren...

E: buongiorno principessa

Senza staccare il viso dal cuscino, (T/n) sorrise.
Quella notte erano riusciti a dormire insieme, sfuggendo agli occhi attenti di Levi.

E: allora, vuoi prepararti? Abbiamo la missione oggi

(T/n): no

E: come no?

Entrambi ridacchiarono.
Eren la fece sdraiare sulla schiena, per poi salirle sopra, a cavalcioni.

(T/n): sento che succederà qualcosa, Eren

E: dai, che mai può succedere? Forza, prima che decida di farti il solletico

(T/n) sorrise e si andò a preparare, ignara di quel che sarebbe successo tra poche ore.

Skip: un paio di ore dopo

La spedizione era iniziata, e Levi era davanti a tutti, affiancato da Hanji.
(T/n) si avvicinò ad Eren, prendendolo per mano.

(T/n): stai attento. Non fare cazzate.

Eren strinse forte la sua mano , facendosi venire le nocche bianche

E: guardati le spalle

Disse quasi in un sussurro.
(T/n) si sporse di lato, dandogli un bacio che prontamente Eren ricambiò.
Era l'ultimo che si scambiavano.
Ma non lo sapevano.
(T/n) si tirò sulla testa il cappuccio del mantello verde, partendo al galoppo e affiancando Hanji e Levi, dando un'ultima occhiata ad Eren, che poco dopo scomparì dalla sua vista.

Era passata un'altra oretta circa e (T/n) aveva ucciso 7 o 8 giganti.
Ogni tanto, buttava l'occhio sul campo di battaglia, cercando invano Eren.
Vedeva vari cadaveri e sangue quasi ovunque, ma del suo ragazzo nessuna traccia.
Abbattè un altro gigante, per poi vederlo, il suo Eren.

(T/n): no... no... NO!

Lui era steso per terra, senza gambe e braccia, incapace di muoversi.
Un gigante si avvicinava correndo in quel modo strano.

(T/n): NO BASTARDO! NON CI PROVARE!

Si spostò con il movimento tridimensionale e riuscì ad arrivare in tempo per uccidere anche quel colosso.
E poi andò per terra, prendendo quel che restava del suo uomo.
Iniziarono a scenderle delle lacrime, che cadevano sul viso del suo amato.

E: ssh... n-non piangere

(T/n): come puoi dirlo? Non hai più braccia e gambe, Eren.
Stai-

E: non dirlo. Lo so. Voglio credere che io possa farcela, ma è impossibile che riesca a vivere in queste condizioni.
Promettimi che quando andrò via da questo mondo combatterai per me

Le lacrime iniziarono a cadere numerose, ed Eren in quel momento avrebbe voluto abbracciarla e dirle che tutto sarebbe andato per il meglio.
Solo che non poteva, e sapeva che non l'avrebbe mai più vista.

(T/n): mi amerai anche da lassù?

E: più di quanto io lo abbia fatto da qui

Eren provò a sorridere, riuscendoci, ma malamente.
Sentiva il suo battito calare, e la vista appannarsi.

E: mi amerai anche tu?

(T/n): fino a quando non verrò anche io da te

(T/n) tirò su il suo busto, facendo quasi toccare le loro labbra.
Eren tirò un sospiro.

E: seppelliscimi, non lasciarmi qui

(T/n): lo avrei fatto comunque

Lei gli accarezzò il viso, ed Eren si sentì in pace con se stesso.
In pace col mondo.
Sussurrò un "ti amo", che solo lei riuscì a sentire e si lasciò andare.

(T/n) chiamò la ritirata e tornarono al quartier generale, anche se adesso Eren non era più con loro.

Levi si avvicinò alla sorella, una volta arrivati vicino alle mura.

L: smettila

(T/n): d-di fare?

L: di piangere. Andrai avanti anche senza di lui. La vita non si ferma ora. Sei una Ackerman, non puoi permettertelo.

E detto questo, tornò avanti, al fianco di alcuni soldati feriti.

Ed era vero, (T/n) era e sarà una Ackerman per sempre, e non poteva piangere.
Guardò Eren, che giaceva davanti a lei, poggiato sul cavallo.
I suoi occhi verdi chiusi.
Il suo petto immobile.
Soffocò le grida che avrebbe voluto urlare.
E fece ingresso nelle mura.

Fine flashback

(T/n) si era infilata al volo due calzini e le scarpe ed era uscita nel giardino, correndo.
La polvere si alzava al suo passaggio, e poco le importava se le finiva negli occhi.
Arrivò davanti ad una casetta, che aprì con una spallata.
Era una stanza 2×3 e al suo centro, si eregeva una lapide, con su scritto "In memoria di Eren Jeager".
Era la sua camera mortuaria, dove il suo corpo era stato seppellito.
(T/n) si sedette davanti alla pietra, poggiando la fronte su essa, ed addormentandosi poco dopo, ignara del fatto che, quella sera, gli spiriti dei cadetti giravano liberi per il campo.
E tra quelli, c'era anche Eren.

{One Shots - Anime x Reader} [in corso]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora