Capitolo 2

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Oramai si era fatta notte, Levi si era ritirato nella sua stanza, spogliandosi del completo nero come la pece, il foulard bianco e la camicia bianca in lino pregiato, mostrando il proprio fisico muscoloso con cicatrici sia evidenti, sia leggere, che dimostravano gli anni di esperienza e le varie battaglie contro i giganti che aveva affrontato.

Si mise seduto sul materasso morbido, guardando fuori dalla finestra la notte senza Luna o stelle...aveva un brutto presentimento, sentiva che era successo qualcosa...

Si alzò dal letto lentamente, avvicinandosi alla finestra e guardando fuori da essa, sporgendosi al di fuori di essa per cercare di scorgere la porta delle mura, sperando di vedere qualcuno. Possibile che ci mettessero così tanto a rientrare? Anche se avessero fatto ritorno, non si riusciva a vedere ad un palmo dal naso, si arrese e chiuse la finestra, sdraiandosi sul letto e spegnendo la lanterna che era l'unica fonte luminosa che prima illuminava la stanza.

Altre ore erano trascorse e Levi dormiva beatamente nel proprio letto, finché qualcuno non bussò alla porta,facendo svegliare il moro di colpo, che scese dal letto e si mise velocemente la camicia e i pantaloni.

-Avanti.- Disse mentre si metteva il foulard, e un soldato, sulla ventina d'anni, dai capelli corti e castani, entrò dentro la stanza stringendo la mano a pugno e mettendola sul petto all'altezza del cuore, mentre l'altra la mise dietro la schiena nel tipico saluto che facevano i soldati.

-Il Comandante Erwin ha completato la missione, anche se....é meglio che vada nella sua stanza...-

Informò il soldato con tono cupo e sguardo basso...

Levi rimase con il suo sguardo indifferente, anche se aveva capito cosa poteva essere successo, Erwin si era cacciato sicuramente nei guai, i suoi dubbi erano fondati. Il soldato se ne andò e Levi rimase fermo per qualche minuto prima di avviarsi verso la stanza del biondo.

Quando l'amore supera l'indifferenzaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora