CAPITOLO 1

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"Non sei niente".
Era una frase molto comune, eppure l'avevo sempre sentita mia.
Fin da quando sono nata, ero
sempre stata giudicata "niente": non avevo nulla di particolare, ero una semplice ragazza nata per sbaglio diventata un peso per tutti, anche per i miei stessi genitori.
Il primo a fuggire da me fu mio padre. Aveva conosciuto mia madre al liceo e si erano innamorati, poi mia madre rimase incinta e lui ci voltò le spalle. Poi fu la volta di mia madre: l'abbandono di mio padre la portò alla disperazione e così un giorno se ne andò, lasciandomi in uno squallido orfanotrofio.

Non avendo alcun parente a cui essere affidata, venni inserita nel programma di adozione e per una volta,la vita, ebbe pietà di me.

Venni adottata da una famiglia meravigliosa che mi volle bene sin da subito.
Decisero di lasciarmi il nome scelto da mia madre biologica, Hana, dato dalla mia piccola voglia sotto l'orecchio destro che ricordava un petalo di ciliegio.

Ero felice!
Speravo che la vita, che mi aveva privato dell'amore di una famiglia, avesse voluto risparmiarmi, ma come si sa, la vita non è mai giusta, la felicità non dura a lungo e non è per tutti.

Nell'inverno di quell'anno, un mese prima del mio sedicesimo compleanno, mia madre, Haneul, morì in un incidente stradale in cui perse la vita anche mio fratello adottivo, Hyungwon.

Taeyang, mio padre adottivo, non si riprense mai da quello sfortunato evento: perse il suo lavoro, cominciò a bere e non avendo più soldi, vendette la nostra casa per trasferirci in un piccolo appartamento in periferia.

Presto anche i soldi della vendita della casa finirono ed io fui costretta a cercare un lavoro part-time dopo la scuola per poter comprare da mangiare e pagare affitto e bollette.
Era una vita dura, ma non mi pesava: Taeyang mi aveva allevata e voluta bene, ed io mi sentii in dovere di ricambiare, anche nei confronti di Haneul che, fino a prima dell'incidente, era stata la migliore mamma del mondo.

Dopo molti tentativi riuscii a trovare un lavoro come cameriera in un ristorante specializzato in Ramen: niente di speciale, ma il Signor Wang era gentile e pagava bene.

Una sera, avevo finito di lavorare un po' più tardi del solito e appena tornai a casa, trovai tutte le luci accese

...come mai è ancora sveglio?

Aprì la porta e lo chiamai
-Papà...sei tu?!-
-Aaahhh...eccola! Vieni Hana..voglio presentarti dei miei amici!- il suo tono di voce era biascicato e il suo alito puzzava di alcool
-Avevi ragione Taeyang... è una meraviglia!- esclamò un uomo vestito di nero alle sue spalle; la sua espressione era cupa, ma sul suo viso era stampato uno strano sorrisetto.

Mio padre mi fece sedere accanto a sé, quando cominciò a toccarmi il ginocchio e lentamente salire.
Ero sconvolta, pietrificata, non potevo crederci
-La sua pelle è così liscia...e la cosa più bella amico mio sai qual'è?!- si bloccò, mi costrinse a guardarlo negli occhi, confusi dai fumi dell'alcool, poi continuò
-.... È vergine!!!!- la sua mano salì all'altezza della mia intimità e la sua lingua entrò di prepotenza nella mia cavità orale.

I suoi amici, a quella notizia così intima e preziosa, si esaltarono: chi sfregava le mani con senso di compiacimento, chi, disgustosamente, si leccava avidamente le labbra e le dita.
Non poteva finire così, dovevo fare qualcosa!

Iniziai a dimenarmi e implorarlo
-Papà... papà ti prego..smettila! Pensa alla mamma...- i miei occhi si riempirono di lacrime e a quelle parole, Taeyang si fermò guardandomi negli occhi. Mi asciugò una lacrima che iniziò a scorrere sul mio viso e i suoi occhi si inumidirono.
Per un breve momento tornò ad essere l'uomo che conoscevo.
Per un piccolissimo istante, rividi il papà che avevo amato tanto, ma la voce dell'uomo in nero contaminò di nuovo i suoi pensieri
-Taeyang... amico...non essere avido.. lasciane un po' anche a noi! Aumenterò il prezzo! Dieci milioni di won..che ne pensi?!- il suo sguardo si riempì di avidità
-Dieci milioni?! Jun...sul serio?!- quest'ultimo si avvicinò e sollevandomi il viso esclamò
-Ho sempre desiderato una schiava vergine! Essere il primo..mmmhh..ho già l'acquolina in bocca!!- sorrise maligno, mentre nei suoi occhi brillava la pura lussuria e mi irrigidii
-Se ci tieni..tenete! Fatene ciò che volete!- rimasi sconvolta nell'udire quelle parole
-Come puoi farmi questo?! Sono tua figlia.. dovresti proteggermi!!- scoppiai in lacrime, mentre guardavo Taeyang fermarsi e senza guardarmi in faccia esclamare
-Tu non sei mia figlia...non c'è nessun legame tra noi... tu non sei niente!!- ero morta per l'ennesima volta e il mio sguardo si perse nell'ultima immagine della schiena, di colui che avevo imparato a chiamare papà e che poi aveva deciso di abbandonarmi.

HANA-Come un Fiore di Ciliegio [COMPLETA]- Wattys 2021Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora