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A volte gli attimi possono durare un secondo. Altre volte, il tempo si dilata, rallenta, cambia forma e diventa estraneo all'uomo. Si sa, ciò che l'uomo non conosce, lo spaventa. E quando il tempo diventa sconosciuto, quando questi attimi hanno una rilevanza diversa, diventano momenti di impatto tra uomo e tempo. L'impatto è forte, brusco, e viene lasciata quella sensazione di vuoto dentro che è difficile da colmare subito. Il tempo toglie, ma allo stesso momento, è proprio il tempo quello che colmerà il vuoto, il niente che è qualcosa dentro di te. E' questo quello che è successo quando, camminando per le vie del centro, mi sono imbattuta su Filippo. E' difficile da spiegare. Gli sguardi possono parlare, e i nostri si sono scambiati due frasi. Scusami. Non ce la faccio più. Senza dire nulla, due persone possono dire tutto, e spesso è il silenzio che aiuta la conversazione mentale, quel filo che lega una mente all'altra. E l'impatto è stato doloroso, e mi ha lasciato quel vuoto dentro. Il respiro diventa corto, si fugge alla ricerca di un angolo che ci metta al riparo da quel fantasma che ci segue ovunque, che non ci da tregua, al quale dovremmo solo arrenderci e aspettare che si stanchi di noi. Ma, essendo l'uomo per natura impaziente, non riusciamo mai ad aspettare che ci lasci stare, ma iniziamo una fuga infinita verso la pace totale, che nella vita non esisterà mai. E' inutile ascoltare vecchi saggi, o semplicemente leggere gli aforismi su internet in una giornata piovosa: la pace non si raggiunge mai se non quando si ha il coraggio di lasciar agire il fantasma, lasciargli assorbire tutti i turbamenti e i pensieri negativi che ci soffocano. Solo in quel momento saremo capaci di vivere a pieno ogni attimo, ogni momento che valga la pena essere ricordato, e anche un momento insignificante, come uno sguardo, non sarà più sinonimo di un impatto doloroso. Nessuna parola. Non ho avuto il coraggio neanche di voltarmi verso di lui, di salutarlo, di chiedergli come sta il taglio sul labbro inferiore, di chiedergli da quanto ha iniziato a fumare, sai fa male, molti studi dicono che anche la sigaretta elettronica abbia i suoi effetti negativi. Un caffè? Per me macchiato grazie. Perché ci hai messo così tanto a capire? Sai, la vita sbaglia spesso i momenti, e credo che questo sia l'esempio adatto. Nessuna parola. Come si fa a comunicare così tanto in un attimo? 

Aumento il passo. Il sole sta per tramontare e sento il bisogno impellente di sedermi di fronte al mio psicologo di fiducia, al mio amico silenzioso. Monto in sella al mio motorino e corro verso di lui, come se non riuscissi a trattenermi da questa attrazione mentale che mi porta ogni volta, inevitabilmente, a parlare a me stessa attraverso le onde. Appena parcheggio nel solito posto, faccio un respiro a pieni polmoni. Tranquilla, sei a casa. L'odore di salsedine mi invade il corpo, per poi finire nella mente. 

Il rumore delle onde mi aggrada. Cerco di immergermi nella sua vastità e sembro riuscirci. Fermo la musica nelle cuffie e osservo l'orizzonte. La vera bellezza del mare, per me, è quella di riuscire a offrire all'osservatore una visione sempre diversa di sé. A volte, apparentemente, sembra che due tramonti siano uguali, ma se si fa veramente attenzione, se si osserva invece di guardare, sarà sempre possibile trovare un particolare in più. I pensieri si tuffano nell'acqua, nuotano, si allontanano sempre di più da me e si avvicinano sempre di più al sole, all'orizzonte. Sorpassano le persone che sfrecciano sulla superficie dell'acqua su una tavola da surf fino ad arrivare nel punto dove avviene il bacio tra il sole e mare. Entrambi si bramano, il sole avvia una lunga corsa verso l'acqua per poi sparirne sotto. Più nuvole ci sono, più impedimenti esterni si palesano, più l'attimo di collisione è bello. E' come se fosse una metafora della vita: più ci sono difficoltà più diventa bello il loro superamento. Più il cielo è limpido, più l'attimo di collisione sarà veloce, meno notato, e si creeranno nel cielo i colori classici di un tramonto. Quando il sole scompare, torna il freddo, i pensieri si voltano e tornano da me, più leggeri sì, ma tornano comunque, e il ciclo inizia di nuovo. Allora mi alzo, raccolgo le mie cose, lascio quel posto che come una forte anestesia mi fa sopportare un po' di più la quotidianità così veloce e prometto a me stessa di andarci più spesso. Il lieve suono delle onde si allontana al progredire dei miei passi, aziono la musica e torno a casa, stordita proprio come dopo un'anestesia chiamata pace. 

***

Gli esami sono finiti, non so ancora i risultati ma l'unica cosa a cui voglio pensare ora è andare al mare e godermi gli ultimi due mesi di mare disponibili prima dell'unversità. 

"Sono giù" leggo il messaggio di Lorenzo. Oggi ha avuto l'idea portarmi di nuovo nella sua casa sul mare, dove abbiamo tutta la spiaggia per noi. Porterò anche la tavola da surf, dato che oggi ci sono le onde abbastanza grandi per farmi divertire. Saliamo in macchina e partiamo subito, con i finestrini abbassati e la canzone Jubel a tutto volume. Adesso che non ho più la scuola come preoccupazione (cosa a cui stento ancora a credere) mi sento veramente libera e spensierata. Con le ragazze abbiamo deciso che partiremo a fine luglio per il viaggio di maturità, anche se non siamo in classe insieme, verso Lisbona. Non vedo l'ora di scoprire nuovi posti, visitare nuove strade e persone. 

Appena arriviamo alla casa, posiamo velocemente le nostre borse nel salotto e corriamo subito verso la spiaggia. Dopo un tuffo rinfrescante, decido di buttarmi con la tavola mente Lorenzo dorme sotto il sole. Il senso di libertà che si prova a scivolare sulla superficie del mare è inconfondibile. Mi accorgo di essere da troppo tempo in acqua quando mi giro verso l'orizzonte e il sole sta per fondersi con la linea del mare. Rimango a sedere sulla tavola per un po', aspettando pazientemente che la grande stella che ci scalda tutti i giorni scompaia sotto l'acqua, e decido poi di uscire per farmi una doccia. Ormai i miei genitori hanno conosciuto Lorenzo, ed è pure piaciuto così tanto alla giuria che mi hanno lasciato senza problemi dormire qua per una notte. Dopo aver cenato con un piatto di pasta e un po' di vino, ci mettiamo sul terrazzo ad osservare le stelle. Grazie all'assenza di inquinamento luminoso, è possibile vederle benissimo ed è sempre un'emozione che mi lascia senza parole. Tra una sigaretta e un po' di chiacchiere, si fanno le 1 di notte. Sono stanchissima ed appena tocco il letto crollo in un sonno profondo, senza neanche avere le forze per mettermi in pigiama o anche solo dare la buonanotte a Lorenzo. Sento, mentre entro nella fase REM del sonno, che Lorenzo mi carezza la testa lentamente. Domani mattina non abbiamo nessuna sveglia accesa, e probabilmente dormiremo entrambi fino a tardi; questa è l'ultima cosa che ho pensato prima di addormentarmi, vicina a colui che mi ha svoltato in poco tempo la vita.

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