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Quando torno a casa sono ormai le 22:30, e un mal di testa mi martella in modo costante la nuca. Le palpebre mi pesano e sono sicura che se mi metto a dormire ora crollo in un sonno profondo in meno di 2 minuti. Ma la curiosità di scoprire che libro mi ha consigliato il barista burbero e apatico che non mi ha mai notato né tantomeno salutato del mio bar di fiducia mi sta divorando. Questa situazione mi mette curiosità, sono turbata dal suo comportamento ma allo stesso mi attrae il senso di ignoto che mi trasmette. Proprio mentre sto per tirare fuori il libro dalla mia borsa il cellulare mi vibra in tasca. Subito lancio la borsa sul letto, con una piccola speranza di aver ricevuto un messaggio dalla persona che ora come ora mi affolla la mente in modo fastidioso e ripetitivo. 

"Sconosciuta, tutto ok?! Birretta da Michi?" leggo il messaggio di Matteo con un po' di delusione, anche se sono felice che mi abbia scritto. Il nostro rapporto è un po' come quello che c'è tra fratello maggiore e sorella: di protezione da parte di entrambi. Nessuno dei due forza l'altro di parlare e di aprirsi, basta solo uno sguardo per capire che uno di noi ha bisogno dei propri spazi.

"Ehi, sono tornata ora da un aperitivo con le bimbe, stasera passo e mi riposo. Tu tutto ok?" mi limito a  rispondere. Credo che per ora sia meglio aspettare a raccontare tutto quello che è successo con Filippo -e perché no, anche con Lorenzo- almeno fino a quando non ci vedremo faccia a faccia. Blocco il cellulare, lo poggio sul comodino e mi siedo sul bordo del letto, ancora vestita. Il battito è leggermente più veloce del solito, devo ammettere che sono un po' nervosa. Per me un libro regalato (o prestato) è un gesto bellissimo, e personalmente prima di consigliare un libro ci rifletto molto, valuto se alla persona ricevente possa interessare un dato argomento o che sia in grado di coglierne il messaggio. Tiro fuori il libro e analizzo la copertina. "Adesso" di Chiara Gamberale. Mai sentita nominare, solitamente leggo libri di scrittori stranieri. Leggo la trama e rimango un attimo a fissare senza realizzare: il libro sembra più un romanzo rosa, cosa che mi spiazza perché Lorenzo è l'ultima persona che associo a un romanzo rosa. Questo mi diverte e mi attira ancora di più: mi è sempre piaciuto conoscere piano piano una persona attraverso le poche informazioni che questa rilascia, anche involontariamente, come il modo di vestire, la musica sulla playlist preferita. Mentre sto per mettere il libro sul comodino accanto al letto, noto che qualcosa esce da un angolo del regalo. Sembra come un post-it, ma la stanza è illuminata da una luce soffusa che mi impedisce di vedere in modo nitido di cosa si tratta. Mi alzo, alzo l'intensità della luce e apro il libro. Proprio nella prima pagina c'è un piccolo fogliettino giallo un po' accartocciato, con una frase scritta in matita:

Spero che questo libro possa darti più di ciò che sembra offrirti. 

Sotto questa frase, trovo la sua firma e sotto ancora il numero del suo cellulare , con qualche cancellatura qua e là. Sorrido. Non si è neanche raccomandato di scrivergli, col suo fare deciso sa già che lo farò sicuramente. Ma questa volta la cosa non mi infastidisce, anzi. Chiudo il libro, lo appoggio sopra quello che sto leggendo attualmente vicino alla lampadina sul comodino, prendo il pigiama e mi stendo sul letto. Mi accorgo dopo un po' che sto ancora sorridendo, quando subito un pensiero mette fine al momento di pace e spensieratezza che stavo passando. Filippo. D'istinto prendo il cellulare e vado sulla nostra chat WhatsApp.

"Se hai bisogno ci sono.". Chiudo gli occhi, sospiro e spengo il cellulare senza inviare il messaggio. Magari sto esagerando io, e così rischio di essere di troppo. Ma vorrei solo fargli provare per un attimo la leggerezza che ho provato io nel momento in cui mi sono sentita ascoltata veramente e capita nel profondo, e tutto questo grazie a lui. Gli sarò infinitamente conoscente per avermi dato una boccata d'aria quando ormai l'annegamento era inevitabile per me, quando i pensieri intasavano i miei polmoni, e da lì tutto il mio corpo, fino a farmi diventare un ammasso di dubbi, certezze e paranoie. Con ancora questi pensieri che viaggiano nella mente, inizio ad addormentarmi, ma il sonno questa volta è leggero, e mi sveglio in piena notte senza alcuna traccia di stanchezza. Bene, si presenterà una buona nottata Iside. Decido che la lettura è una delle poche cose che mi concilia il sonno e nel giro di un'ora ho finito di leggere il libro di Baudelaire. Controllo l'orologio, che segna le 4:30 di notte. Del sonno, ancora nessuna traccia, perciò decido di optare per il nuovo libro di Lorenzo. Lo apro con cura e inizio a macinare pagine su pagine, senza sosta. Più che vado avanti e più che vengo catturata dai personaggi, dai loro pensieri nei quali mi rispecchio molto. Solo quando arrivo a metà libro, l'effetto del sonnifero di carta inizia a fare effetto. 

Mi sveglio la mattina dopo con il libro tra la mia testa e il cuscino. Il tempo di realizzare la cosa che subito lo esamino per vedere se c'è qualche piega di troppo. Lo metto sul comodino, prendo il cellulare e digito al numero di Lorenzo un messaggio.

"Per ora mi ha colpito, anche se non ti facevo per questi libri!". Patetica. Senza pensarci invio il messaggio e blocco subito il cellulare. Sarà una lunga giornata.

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