Neva

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Le lacrime scendono da talmente tanto tempo che sento le guance bruciare.

Dopo stamattina sono scappata via.

Sono tornata a casa buttandomi sul letto, anche se il balcone era più allettante.

Ho fatto un gran casino, la colpa di tutto questo è solo mia. Dovevo andarmene appena saputo che Noah era il figlio di Alfieri e non avrei mai dovuto accettare l'invito a Como, sapevo come sarebbe andata a finire. Stupida! Cretina! Rovina famiglie!. Sono diventata una persona orribile.

Come se non fosse abbastanza qualcuno suona al citofono.

Tiro su il piumone tipo bozzolo, aspettando che, chiunque sia, si rassegni e se ne vada. Col cavolo! Il suono si fa sempre più insistente.Possa Dio staccargli la mano.

<<ARRIVO!!!>>. Lo dico come se potessero sentire, cosa abbastanza improbabile visto che ci separano quattro piani.

<<Chi è?>>.

<<Sono Giulia>>. Ora si che va meglio! Che cazzo di situazione.

Però sono adulta devo prendermi le mie responsabilità e se vorrà darmi una cinquina in faccia la prenderò senza controbattere.

<<Sali>>.

Aspetto sul pianerottolo come se aspettassi il boia per la mia esecuzione.

Come l'ascensore si apre urlo dallo spavento. Sono messa malissimo, in questo istante come vorrei i tranquillanti di mamma, dieci gocce e sarebbe tutto più facile.

Lei si piazza avanti a me bella da far schifo, con la coda da cavallo e una tutta all'ultima moda, sembra uscita dalla pubblicità della Nike.

Mi sorpassa e entra senza chiedere il permesso.

<<Prego,come se fossi a casa tua>>. Chiudo il portone facendo il segno della croce.

<<Sai benissimo perché sono qui>>.

Annuisco.

<<Come hai potuto fare una cosa del genere?>>.

Parla come se io fossi l'unica colpevole in questa vicenda, la poco di buono che ha sedotto il povero maritino indifeso.

<<Senti Giulia, a maggio...>>.

<<So tutto e di quello non voglio parlare... mi riferisco agli ultimi eventi. Niente ti ha frenato, neanche questo>>.

Alzala mano per mostrarmi la fede.

<<Hai ragione, non posso giustificarmi. Noah...>>.

<<Lascialo fuori... metterlo in mezzo non ti rende meno colpevole>>.

Come scusa????.

<<Senti, non sono la persona che credi. Non vado in giro a rovinare le famiglie. Per quanto possa essere di conforto è successo solo una volta e posso darti la mia parola che è stata anche l'ultima>>.

<<Su questo sono certa, lui ama me. È stato solo un momento di debolezza in un periodo delicato per noi. Ne usciremo più forti e più affiatati di prima e niente e nessuno potrà mai ostacolarci >>.Pronunciando quelle parole , si tocca il ventre in un modo inequivocabile.

Oddio!

Poi spara il colpo di grazia.

<<Si cara è proprio quel che pensi, aspettiamo un bambino. Sono così felice che queste cazzate passano in secondo piano>>.

Il cuore continua a spezzarsi all'infinito, ogni volta in frammenti sempre più piccoli moltiplicando il dolore.

Mi guarda soddisfatta come una cretina viziata che vince l'ennesima partita a battaglia navale.

<<Ora devo andare. Mi raccomando non dire nulla in giro, mio marito ancora non sa nulla, voglio fargli una sorpresa>>

<<O..ok>>. Il nodo in gola piano piano mi sta soffocando.

<<A un altra cosa, domani aspetto le tue dimissioni>>.

<<Come ?>>.

<<Hai sentito bene, domani andrai allo studio solo per licenziarti. O lo fai o altrimenti la tua vita li dentro sarà un inferno, puoi giurarci>>.

<<Vattene!>>.

Deve ringraziare la sua condizione altrimenti l'avrei presa a calci inculo.

<<addio cara Neva spero che troverai la tua felicità altrove>>.

Vaffanculo vipera!

Crollo li in ginocchio, la notizia del bambino è stata troppo forte, ora è realmente tutto finito, meglio iniziare a scrivere quella dannata lettera, non lo faccio per lei ma solo per quella creatura che porta in grembo , sia ben chiaro.

A quanto pare sembra più difficile del solito, la penna non riesce a scivolare sul foglio, ho consumato mezza risma e sono ancora alla data.

Drin!Il citofono suona per la seconda volta.

Sicuro è mamma, sono giorni che la evito. Ci mancava lei per chiudere in bellezza questa giornata di merda.

<<ciao mam... Noah? Cosa ci fai qui?>>.

<<Oggi te ne sei andata in fretta e furia e non siamo riusciti a parlare>>.













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