"Daddy is this our new home?"
Jungkook POV.
Dopo le parole di Tae sono nel recinto ad aspettare in un suo ipotetico ritorno. Gli altri coniglietti sono tutti strani, non gli piaccio come piaccio a Taehyung.. perchè a Tae piaccio, giusto? Ad ogni modo mi appoggio vicino ai raggi dal sole, fa molto caldo in questo periodo, ma essendo abituato al pelo lungo e alle orecchie è quasi impossibile per me provare una qualche sensazione di calore. La mia mano mi fa ancora male, per via di quel incidente che purtroppo non riesco ancora a ricordare. È tutto sfocato, ed è come se fosse l'istinto a voler non farmi ricordare.
Sento il cancello della clinica aprirsi più volte ma la traccia di Taehyung non ce nemmeno per sbaglio. In lontananza ci sono diversi alberi di ciliegio, i miei preferiti. Ho sempre amato il loeo colore bianco sfumato al rosa, il loro profumo e quanto siano morbidi. Trasmettono sicurezza e amore, quando ero bambino morivo dalla voglia di correre a vederli e a toccarli, i ricordi della mia infanzia somo sfocati, anzi, i ricordi del mio passato sono quasi irrecuperabili.
La giornata passa troppo lentamente e il viso di un ragazzo attappa il mio cervello e lo riempe, un pò come una vasca da bagno. Quelle mani grandi che mi sfiorarono i fianchi, quei occhi che incontrarono i miei, le sue gambe lunghe, il suo petto che si abbassava e rialzava quando respirava.
Solo dopo mi accorsi delle sfumature del sole che presero il rosso, rosa e il giallo lasciando un arancione come sfondo, mi accucciai oltre le piccole sbarre di ferro lasciando passare l'aria sul mio minuscolo naso, Taehyung non era venuto a prendermi come aveva detto ieri. Una lacrima rigó il mio viso, ma quando sentí il mio cancello venire aperto e vedere la signora Park prendermi in braccio, qualche piccola speranza si riaccese.
Quando mi portó nel salone d'attesa, Taehyung era lí con una piccola gabbietta. La signora Park mi appoggió fra le sue mani e mentre lui mi guardava e sorrideva, una sua mano andó ad accarezzare le mie orecchie. Mi sporsi più vicino a lui e gli diedi un colpino con il mio muso, sulle sue labbra. Lui fece uno splendido sorriso quadrato e buttó il suo naso nel mio pelo per accarezzarmi con il suo viso.
<< Taehyung mi raccomando, prenditi cura di lui come si deve. >> Sento dire dalla signora Park, ma sono troppo impegnato a godermi le coccole di Taehyung per ascoltarli.
Prende la gabbietta e andiamo via mentre lui mi mette nella sacca grande del suo giubotto, portandomi a casa.
Appena arriviamo nella sua casa appoggia la gabbietta in una parte della cucina, mi prende piano dalla tasca del giubotto e mi appoggia sul bancone della cucina. Mi fa un sorriso e quando è distratto mi trasformo in un ragazzo. Quando si volta è leggermente sorpreso, mi guardo intorno per vedere l'ambiente cirocstante.
<< qui ci vive anche mia madre, ma non ti preoccupare, potrai dormire nella mia stanza. >>
Arrossisco guardandomi la punta dei piedi, ho addosso una maglietta sbiancata, quasi gialla da quanto è vecchia, e dei pantaloncini azzurri che a malapena arrivano alle coscie. Mi massaggio la mano dove ancora la ferita della mano è aperta, il tessuto è giallastro segno che è definitivamente sporca dopo una giornata.
<< quando ero da Jimin guardai come sua madre fasciava le ferite, posso fasciartela io di nuovo. Vieni, ti mostro la nostra camera. >>
Scendo dal bancone e lo seguo, la sua casa è spaziosa e piccola, non mi stupisco dato che ci vivono solo lui e sua madre. Appena entriamo nella sua camera rimango colpito dalle fotografie, e dai vari videogiochi che ha sulla scrivania.
<< siediti sul letto. >>
mi dice, lo faccio e mentre lui è nell'altra stanza a cercare il materiale per fasciarmi la ferita, mi butto nelle coperte del suo letto singolo, l'odore è di lavanda e sul cuscino ce la sua colonia. amo il suo profumo.
Quando ritorna lui inizia a togloere la fascia vecchia e mentre mette l'acqua ossigenata faccio un facvia addolarata seguita da un mugolio. << scusami se ti faccio male, dimmelo e mi fermo. >> è così dolce quando fa cosí, sussurro un "fa nulla" e sorrido. << come mai vivi solo con tua madre? tuo padre non ce? >> gli chiedo, curioso. << non ho mai conosciuto mio padre, è andato via prima che potessi nascere. Ogni volta che chiedevo di lui a mia madre lei cambiava discorso o mi doceva che era in un lungo viaggio. Sai, quando si cresce si capiscono certe cose. Capí da me che lui aveva abbandonato mia madre dopo averla messa incinta. >> rimango leggermentee colpito e nascondo la mia faccia tra le mie orecchie. << mi dispiace tae di averlo chiesto, non volevo sembrare invadente. >> << ma va, piccino, non è colpa tua. >> mi lascia una carezza e leggermente arrossisco. Ha finito di mettere la fascia muova e quando ritorna in camera gli chiedo delle fotografie.
<< ogni volta che mi diverto scatto quel momento in una fotografia, e l'appendo in camera mia per ricordarmi tutto quello che ho fatto nella mia vita. Ho queste foto da quando sono piccolo e nel periodo della mia adolescenza, l'ultima foto è scattata quando sono andato a fare il picnic con la mamma di jimin, jimin, io e mia mamma. Non so ancora quale sarà il prossimo ricordo. >>
ne parla così fiero e mis ento geloso che lui puó custodire ogni suo ricordo. per lui la vita deve essere davvero importante e felice. vorrei poter essere felice anche io.
<< chi è questa ragazza? >>
<< oh, lei è Jennie. È stata la mia prima migliore amica e fidanzata. Avevo 16 anni, grazie a lei ho capito che non mi piacevano le ragazze. >>
lo guardo e arrossisco.
<< è un problema? >>
<< no assolutamente, non ricordo molto del mio passato ma, so bene cosa mi piace. >>
<< beh, meglio di niente, non ricordi proprio nulla?. >>
<< mi ricordo che un giorno ero con qualcuno, era brutto tempo e mi sembra che stavamo correndo. Peró è tutto sfocato. >>
la testa inizia a dolermi e finisco con le gambe a terra, Tae viene vicino a me e mi stende sul letto preoccupato.
<< vieni, è meglio se riposi. >>
chiudo gli occhi cercando di riposare, riuscendoci.
···
i fili d'erba sono troppo alti per me, o meglio, per noi. le sue dolci labbra hanno preso le mie, la mia schiena è spinta verso il tronco dell'albero, non riesco a staccarmi anche se so che potessero vederci occhi indiscreti.
sentiamo un urlo, a destra e a sinistra, è il segnale che ci hanno scoperti. stiamo correndo nella pioggia fredda, i pantaloncini sono troppo corti e la maglia è fradicia. le nostre mani non riescono a stare attaccate troppo allungo, lo sento. I capelli sono fradici che si sono attaccati alla fronte, non smettiamo di correre, siamo su una strada affollata di macchine, non riesco a farcela e scivolo nell'acqua, le urla sono cessate ma quando le nostre mani si lasciano vedo una macchina finirmi contro e un urlo.
<< JEONGGUK >>
Mi sveglio tutto sudato, e con il fiatone. Questo sogno si sta ripetendo troppe volte e non riesco a fare nulla se non piamgere, piangere, e piangere. Tae è accanto a me e ho paura di svegliarlo, per cui soffoco le urle e le lacrime sul cuscino fin quando non mi addormento di nuovo con un leggero mal di testa.
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Angolino Angolososto cercando di essere più attiva possibile.
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Black bunny | TAEKOOK ✓
Fanfic¡HYBRID BUNNY AU! VK. 18+ Jungkook era un coniglietto nero e solo, un giorno un ragazzo verrà a fargli visita ogni giorno. | dal capitolo: «cosa? e - e certo che siamo qualcosa! evito di credere che mi hai baciato senza un motivo valido!» risposi al...