Quando ti staccano dalle tue radici con la forza per portarti in un Paese diverso sai che non sta succedendo niente di buono però sei piccola e candida ed è il primo colpo che ti tira la vita. Lo incassi e continui a camminare dritto come se fosse un episodio isolato ma sai bene che da quel momento in poi sarà tutto in discesa. Io ero sempre emarginata e non avevo la forza per farmi avanti e non lasciare che mi schiacciassero. La mia unica amica era Alex. Per me lei era grandiosa ma desideravo che fosse al mi fianco in un altro posto, magari in un altro modo, in uno scenario diverso. Spesso mi sentivo sola anche se c'era lei. E ovviamente era frustrante sapere che dipendevo da quella ragazza, che tutta la mia vita era concentrata attorno a lei, che non potevo scegliere. Ma almeno contavo per qualcuno. Lei mi ha porto la mano e io le ho dato il cuore per lasciarglielo spremere.
Lo vedono che ho degli atteggiamenti strani e si chiedono come mai. Penso che sarebbe inutile spiegarlo, la gente sembra capirti nel momento in cui parli, annuiscono, ti sembra che capiscano tutto. Ma poi li vedi andare a dire tutto in giro come fosse uno dei tanti pettegolezzi e ti rendi conto che non hanno capito un cazzo, che da un orecchio entra e dall'altro esce. Ho sviluppato un forte senso di abbandono col passare degli anni. Più gente se ne andava, più avevo paura per quelli che restavano. Badavo a come comportarmi per evitare che se ne andassero tutti ma spesso ho strafatto e li ho allontanati con le mie mani. Non ho mai capito come comportarmi con le persone eppure lanciavo consigli a destra e a sinistra come il riso ai matrimoni quando non sapevo neanche che cazzo stavo facendo della mia vita. Ancora adesso sono un po' instabile e mi rendo conto che molti problemi sono spuntati come funghi ma molti altri me li sono creata da sola. Riesco a confondermi da sola. Credo di volere una cosa e poi mi comporto in modo diverso dal mio pensiero. Anche sul mio orientamento religioso ho molte incertezze. Spesso mi chiedo in cosa credo. Non so qual è la mia morale e di conseguenza non seguo niente, io agisco d'impulso, ascoltando la gioia, l'ira, la tristezza del momento. E poi mi ritrovo a pentirmi delle mie scelte, a piangere sul pavimento del bagno chiedendomi perché l'ho fatto se sapevo che non dovevo farlo.
<<Harry, io non so chi sono, non so in cosa credo, non so quello che faccio. Mi dispiace, so che ho la mia reazione è stata eccessiva ma vedi... io ho un problema>>
<<Lo sai che tengo moltissimo a te. Non ti abbandonerei per Viola.>>
<<E lo so anch'io in questo momento, ti credo in questo momento. Ma vedi, la mia mente non è sempre lucida e quando mi faccio prendere dalla rabbia...>>
<<Devi contare fino a dieci, lo sai che devi contare fino a dieci>>
<<Credi che la mia testa mi dica di contare quando sono incazzata? No, mi dice di spaccarti i denti>>
<<Non riesco a capirti la maggior parte delle volte. Questo mi fa sentire un incapace>>
<<Non è colpa tua, non mi capisco neanch'io. Ma lo sai, non sei costretto a restare. Sto rovinando la tua vita.>>
<<Il fatto è che anche se spesso non ti sopporto non riesco a fare a meno di te. È quello che si chiama "una relazione tossica". Non vorrei farmi rovinare la vita da nessun altro che non sia tu.>>
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ZUCCHERO A VELO
Teen FictionSTORIA LESBO "È come quando facciamo le torte... se ci sembrano un po' spoglie, un po' brutte, un po' vuote ci aggiungiamo lo zucchero a velo. Così è la vita."