Harry apre la mano e gli consegno la lettera che gli ho scritto tempo fa, prima del compleanno di Viola.
"Caro Harry,
Non desiderare un futuro che non ti appartiene. Ti offriranno una realtà preconfezionata, un pacchetto che contiene quelle cose di cui tutti si accontentano. Non accettare. Non puoi fare un lavoro che non ti piace solo perché pagano bene. Non devi creare una famiglia solo perché è quello che si aspettano i tuoi genitori. Lascia perdere, la vita che ti offriranno non fa per te. È piena di tempo perso, le bollette e il mutuo da pagare, il bagno da ristrutturare, lunghe riunioni di lavoro, soldi che non bastano mai. Tu vai oltre tutto questo. Insegui il tuo sogno, fregatene di chi vuole frenarti, di chi dice che sei pazzo a lasciare ogni certezza a cui potresti aggrapparti per sempre per rincorrere qualcosa che non sei sicuro di riuscire a prendere. Ti metteranno pressione chiedendoti quando hai intenzione di sposarti, quando avrai dei bambini e tua madre diventerà nonna. Mantieni la calma. Non aver paura di correre troppo velocemente e di non avere quindi il tempo per trovare la persona giusta. L'amore ti farà inciampare quando meno te lo aspetti. Ma questo non significa che devi fermarti. Il vero amore verrà insieme a te verso il traguardo. In poche parole, caro Harry, devi essere tu a scegliere per te. Nessun altro."
Lui legge con le lacrime agli occhi. Non lo avevo mai visto commuoversi prima. Mi abbraccia forte dicendomi che mi vuole tanto tanto tanto tanto tanto bene. È difficile questo distacco.
Mi sorride e infilo il dito in una delle sue fossette.
<<So che non ti piace quando sono troppo sdolcinato ma volevo solo dirti che dietro alla definizione di felicità per me ci sei tu.>>
Come si fa a non amarlo? È un cucciolo.
<<Ti chiamo appena arrivo.>> Gli dico sottovoce.
Viola mi saluta con un bacio sulla guancia e un "torna presto però".
Entro in macchina e allaccio la cintura di sicurezza. Grace accende lo stereo e partiamo.
Durante il viaggio, costrette a stare non più lontane di una decina di centimetri , io e Grace parliamo di cose banali dicendoci frasi fatte e scontate. Non è molto ma è un inizio. Non mi chiede della pasticceria né di Alex o di Viola che ha visto oggi per la prima volta. Non mi chiede di Alfredo, di come mi sento, se sono depressa come prima, peggio di prima o se magari sto meglio. È come se fossimo due estranee che si sono conosciute da poco e non possono entrare nei dettagli delle loro vite perché tra loro c'è poca confidenza. Ma va bene così. È questione di tempo o di carattere. Prima o poi si scioglierà anche il suo cuore e magari mi stupirà mostrandomi che non è così orrenda come sembra. Può darsi che abbiamo tante cose in comune senza saperlo.
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ZUCCHERO A VELO
Teen FictionSTORIA LESBO "È come quando facciamo le torte... se ci sembrano un po' spoglie, un po' brutte, un po' vuote ci aggiungiamo lo zucchero a velo. Così è la vita."