NON CE LA FACCIO PIÙ

89 7 2
                                    

Aria non voleva che il suo segreto venisse svelato. Non sapeva se fosse lesbica, sapeva solo che provava attrazione per Chiara, una forte e smisurata attrazione che la faceva andare contro il suo volere. Ci aveva messo un po', infatti, ad accettare i suoi sentimenti, e non si sentiva per niente pronta ad esternarli davanti a tutti, davanti alla sua famiglia, alla sua scuola, e ai suoi amici. Nonostante tutto, Aria sapeva che Chiara provava le stesse cose nei suoi confronti, il fatto che si stessero per baciare sotto l'ombra di quell'albero senza che nessuno le stesse obbligando ne era la conferma.

Poco dopo la scenata di Laura, incomprensibile agli occhi di Aria, le due amiche decisero che forse era meglio tornare a casa. Erano entrambe scombussolate, in ansia. Sapevano che avrebbero dovuto aspettare fino a lunedì per vedere cosa sarebbe successo e la cosa le spaventava a morte. Chiara aveva cercato di rassicurare l'amica dicendole che avrebbe convinto Laura a mantenere il segreto, diceva che sicuramente l'avrebbe ascoltata. Ma Aria sapeva benissimo che non sarebbe riuscita nel suo intento e questo le fece passare il resto del weekend in maniera atroce. Le sembrava che il tempo si fermasse solo per farla soffrire di più, per torturarla lentamente.

Dopo quella che sembrò un' eternità, il lunedì era giunto. Aria si preparò come ogni mattina e, prima di uscire diede un'occhiata allo specchio, per cercare di darsi coraggio. Durante la notte, non riuscendo a dormire, aveva preso una decisione. Sapeva esattamente cosa avrebbe fatto quando avrebbe visto Chiara, non gliene importava di niente e di nessuno. Era arrivata alla conclusione che si meritava di essere felice, anche se la sua felicità avrebbe potuto dare fastidio a qualcuno.

Partì con la sua vecchia bici arrugginita prima del solito, così da arrivare puntuale. La strada sembrava essere infinita e una struggente ansia faceva battere il cuore di Aria come non aveva mai fatto prima di allora. Arrivò a scuola, mise la bici nel portabici e iniziò a cercarla con lo sguardo. La vide arrivare nella sua perfetta puntualità. Camminò nervosamente nella direzione di Chiara. Si fermò davanti a lei e sussurrò: "Scusa ma non ce la faccio più".Si avvicinò ancora di più a lei, alla ragazza che le piaceva, la guardò negli occhi, le mise le mani sui fianchi e la baciò. Non appena le loro labbra entrarono in contatto, si ritrovarono nel perfetto mondo dal quale erano state sottratte per mano di Laura, che assisteva alla scena con occhi sbarrati. Le persone intorno ad Aria e Chiara si erano fermate a guardare, formando attorno a loro una specie di folla. Alcuni guardavano e sorridevano, altri guardavano schifati, ma ad Aria non interessava, non lo faceva per loro, lo faceva per se stessa, valeva la pena perdere qualche falso amico in cambio della felicità che le suscitava Chiara. Il loro bacio continuava ed era stupefacente, Aria era come in estasi. Quando si staccarono l'una dall'altra, non sapeva per quanto tempo si fossero baciate e non le interessava. Guardò Chiara negli occhi e sorrise, poi le due si presero per mano ed entrarono in classe, come se non fosse successo nulla di diverso dal solito.

Passarono il resto della giornata a guardarsi e a sorridersi, sfortunatamente potevano limitarsi solo a fare quello. Passarono la ricreazione insieme a parlare, scherzare, ridere e baciarsi. Non tenevano conto però del fatto che Laura fosse ancora in cerca di vendetta, e che, anche se sembrava innocua, era perfettamente capace di rovinare il loro rapporto. Aveva solo bisogno di qualche tempo, perché, come ben si sa, la vendetta va servita fredda.

CHIAREZZA NELL'ARIADove le storie prendono vita. Scoprilo ora