Un'unica cosa

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Per tanto tempo non ho fatto altro che fantasticare su me e Cesare, su quello che saremmo potuti essere se solo Cesare mi avesse ricambiato. Ed ora, in questa calda mattinata primaverile, le nostre labbra si sono incontrate e i nostri cuori uniti. Non avrei mai potuto immaginare niente di meglio e, adesso che finalmente posso avere Cesare tutto per me, non voglio farmelo scappare per nessuna ragione al mondo. Lo amo troppo. Per tutta la giornata non ho fatto altro che viaggiare con la fantasia, a quello che avremmo potuto fare insieme da ora in avanti. Anche gli altri ragazzi si sono accorti che non avevo la testa giusta per affrontare questa giornata di lavoro, tanto che sia Tonno che Frank, prendendomi in disparte, iniziano a pormi mille domande temendo che il problema fosse la presenza di Cesare dato che, entrambi, erano rimasti al fatto che ero stato scaricato da lui. "Ce l'ho fatta! Ce l'ho fatta con Cesare" dico loro con mia grande gioia abbracciandoli forte come se li volessi ringraziare per tutto il supporto che mi avevano dato. Un enorme sorriso appare nei loro volti e Tonno ricambia il mio abbraccio congratulandosi con me, mentre Frank mi da un paio di colpetti sulla spalla come per dirmi che lo immaginava che si sarebbe tutto sistemato. Le riprese giungono al termine un pò prima del solito in quanto, anche se cerco di impegnarmi, non ci riesco, non ora che ho la mente completamente invasa dal ricordo di quel bellissimo bacio scambiatomi qualche ora prima con Cesare. Mi scuso con i ragazzi promettendo loro che l'indomani sarò molto più attento e che riusciremo a registrare la puntata senza intoppi. Fortunatamente ho dalla mia parte Tonno che mi sostiene affermando che, effettivamente, io mantengo sempre le promesse. Così facendo, gli altri ragazzi ne approfittano per tornare a casa in anticipo lasciando me e Cesare da soli in quello studio che era stato il primo a venire a conoscenza del nostro piccolo segreto, del nostro bacio. Ammetto di avere un pò d' ansia nel restare da solo con lui, ma allo stesso tempo sono felice di poter trascorrere altro tempo insieme. Assorto nei miei pensieri non sento arrivare Cesare che, da dietro, mi abbraccia forte dandomi un bacio sulla guancia. "Ti va di venire da me per cena?" mi dice con voce imbarazzata, di chi sa che "per cena" significa tutt'altro. A mia volta arrossisco perché capisco perfettamente le sue intenzioni, ma ho desiderato per troppo tempo questo momento che non me lo faccio ripetere due volte ed accetto volentieri, conscio di quello che accadrà una volta giunti a casa sua. Così, entrambi prendiamo le nostre cose per poi dirigerci alla porta. Una volta fuori lo studio, Cesare mi stampa un bacio sulle labbra affermando, con un leggero ghigno, che mi avrebbe aspettato a casa sua e di fare il prima possibile. Mille domande mi balenano in testa, domande a cui potrò dare una risposta solo affrontando quel momento tanto desiderato che, ora come ora, mi sembra ancora impossibile che stia per accadere. Decido di non passare da casa mia, ma di andare direttamente a quella di Cesare. Una volta giunto a destinazione, Cesare mi apre la porta esclamando:"speravo proprio che venissi direttamente" ed accenna un sorriso imbarazzato che, ai miei occhi, lo fa sembrare ancora più bello. Mi afferra la mano trascinandomi dentro casa, mi circonda la vita con le sue braccia e, avvicinandosi all'orecchio, mi sussurra: "Dove eravamo rimasti?". A quelle parole il mio cuore perde un battito cominciando a battere all'impazzata e facendomi diventare più rosso che mai. Ma sapevo bene qual era unico modo per rispondere alla sua domanda. Lo bacio timidamente sulle labbra per poi guardarlo dritto negli occhi bisbigliandogli "ti amo". Cesare mi sorride dolcemente per poi darmi un leggero bacio sulla fronte. "Ti amo anche io sciocco di un Nelson" mi dice impacciato, come se fosse la prima volta che dice a qualcuno di amarlo. Mi guarda, lo guardo e scoppiamo a ridere come non avevamo mai fatto, come se entrambi avessimo sempre saputo di piacerci, ma non avevamo mai trovato il coraggio nel farlo. Ci spostiamo in camera da letto dove ricominciamo a baciarci, stavolta in modo sempre più provocante, sempre più eccitante. Le nostre lingue continuano ad intrecciarsi mentre le sue mani dal mio petto scendono sempre più in basso facendomi andare completamente in estasi. Non capisco più nulla. Avverto solo il suo respiro che diventa sempre più affannato man mano che anche io lo accarezzo. Nei suoi occhi scorgo un' espressione colma di desiderio che non aspetta altro un mio cenno per procedere ed andare oltre. Ovviamente anche io non ce la faccio più. Mi sembra di impazzire. Ci abbandoniamo alla passione, lasciando il mondo fuori dalla camera da letto, persi completamente nel desiderio reciproco. E, stanchi ma felici, ci addormentiamo abbracciati l un l'altro, con la speranza di poter rivivere al più presto quella splendida serata e poter riprovare tutte quelle emozioni ora che, finalmente, ci eravamo uniti diventando un'unica cosa. 

Cugini, ma non troppoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora