CAPITOLO 4

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Ciò che i ragazzi Ratatok videro fu un'enorme salone circolare, dove ampie colonne sul fondo lasciavano intravedere le montagne che si ergevano in lontananza su tutta la valle e lasciavano entrare un gradevole venticello estivo. Le colonne erano di marmo intarsiate con figure di animali di tutte le specie. Nel centro dell'enorme sala c'era un grosso tavolo rotondo, anche questo intarsiato con animali e figure mitologiche. In piedi, dietro al tavolo, c'era la Contessa, o come la chiamavano ad Akash, la Regina: Lilith.
<<I nostri ospiti sono arrivati >> disse Il Demone alla sua contessa, spostandosi per farli entrare nel salone. Una volta che furono tutti dentro, entrò pure lui e chiuse il portone. I cinque della guardia reale rimasero fuori a sorvegliare la porta. Woody e Norbert non proferirono parola. Quella che avevano davanti era la donna più bella che avessero mai visto. Era alta, lunghi boccoli rosso fuoco le scendevano lungo tutta la schiena e le ricadevano sulle spalle, la sua veste di seta rossa, le arrivava fino a metà coscia. Dalla veste si intravedevano due enormi seni gonfi e prosperosi, e le sue gambe erano in carne ma allo stesso tempo toniche. Aveva gli occhi rossi, di un taglio particolare, quasi a mandorla. A vederla non si sarebbe potuto dire di che razza fosse: forse Centrale? No, i centrali erano tozzi e scuri, forse allora era un'Alta, o forse non era umana...
<< Mia signora>> esordì Il demone inchinandosi<< ecco gli scoiattoli con la tua essenza. << Fatemela vedere >>ordinò. La sua voce era un suono meraviglioso. Norbert aprì in fretta e furia la cassetta con le fiale mentre Woody rimaneva lì impalato a contemplare quello spettacolo di donna. Nel frattempo il Demone si avvicinava vicino al lei al tavolo e si tolse elmo e gorgiera per la gola. Era più alto di lei di tutta la testa ( e lei era almeno un metro e novanta ) e anch'egli, tolto l'elmo rivelò un volto stupendo, con occhi azzurri e capelli color dell'oro, di cui una grossa frangia gli ricadde sul viso. Su tutta la gola aveva tatuato un volto demoniaco con occhi rossi e un ghigno che scopriva lunghe zanne. Norbert si avvicinò al tavolo e porse delicatamente la cassetta con le venti fiale a Lilith. Woody era ancora lì impalato.
<< Coraggio, idiota!>> lo esortò il cugino stringendo i denti da castoro in un'espressione adirata. <<.. Sì..subito..>> rispose Woody. Norbert non lo aveva mai visto in quelle condizioni.
Lilith scrutò Woody con i suoi occhioni rossi e il Ratatok sentì il cuore fermarsi e il sangue congelarsi. Tuttavia costrinse le sue gambette a fare quei passi che servivano per avvicinarsi a lei. Prese la cassetta e la dispose di fianco a l'altra. Erano quaranta fiale in tutto, venti, per cassetta, ma ce ne mancavano tre, quelle che avevano regalato a quei mercenari lungo la strada per la città. Lilith aprì una delle due cassette ed estrasse una delle fiale, la rigirò tra le mani e la ammirò. I suoi occhi parevano emanare piccoli lampi di luce, parevano infiammarsi. Le sue unghie erano lunghe e ben curate, smaltate di rosso. << Ne mancano tre>> sentenziò Lilith, che si girò e scrutò con curiosità il volto di Woody, guardandolo dritto negli occhi. Woody sentì le gambe cedere e per poco non cadde a terra. <<Scusami mia regina, tre mercenari lungo la strada della città non volevano farci passare e se non gliele avessimo date ce le avrebbero comunque rubate >> disse Norbert, che poi diete una gomitata a Woody sussurrandogli << la smetti di guardarla?>>
<<Dì a quel taglia gole NImjiam che se trova quei tre balordi e mi riporta le fiale e le loro teste gli do venti pezzi d'oro. >> ordinò la contessa al Demone. << Subito mia regina. >> Il Demone si rimise l'elmo e la placca per la gola e si avviò all'uscita. << Paga gli scoiattoli e porta via quello grosso, lasciami sola con lui.>> Così, Woody, incredulo e intimorito, rimase solo con lei in quel enorme salone. << Sai perché è così preziosa l'essenza blu?>> gli domandò ,mentre si sedeva su una sedia dallo schienale alto con placche d'oro sui lati e prendeva un'enorme siringa.
<< ..No, mia signora, so solo che la producono nelle mie terre perché lì l'acqua è più pura..>> rispose Woody, incredulo, mentre osservava la Regina che senza nemmeno considerare la sua presenza aspirò con la siringa tutto il contenuto della fiala, e dopo essersi data due colpetti su una vena del braccio, se la iniettò tutta. Woody non sapeva che fare. << Questa è la chiave del mio potere, del mio regno >> la sua voce si affievolì e si mise una mano sotto la veste, cominciò a toccarsi e a gemere, incurante della presenza di Woody. Poi, palesemente fatta disse a Woody<< e più vado avanti più me ne serve di più, così ho deciso: il tuo grasso amico morirà, e il mio esercito attaccherà il tuo paese prosciugandone le fonti, e tu..beh, vedremo cosa farne di te.>>

CRONACHE DELLA VALLE-IL VIAGGIO DI WOODYWhere stories live. Discover now