Capitolo~ 7 Ritorno e nascita di un'amicizia~

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Le prove finirono e ognuno andò a casa propria, era il turno di Naoki ad accompagnare Ren, nonostante aveva più volte detto che non c'è n'era bisogno.

-Naoki, davvero, non devi allungare per me, torna a casa, io sto bene-

Il batterista sorrise dolcemente, osservandolo.

-non è un disturbo e poi...volevo parlarti di cosa è successo oggi-

Ren si morse il labbro annuendo leggermente pronto ad ascoltarlo, curioso.

-Shin e Haru erano molto amici qualche anno fa, migliori amici si può dire, nessuno lo conosce meglio di lui, ma non ne parla facilmente, perché per colpa del padre di Shin, dovette allontanarsi da lui, altrimenti avrebbe ucciso entrambi. Shin era l'unico a far sorridere Haru, ultimamente è sempre così triste, mi fa male vederlo così. Devi sapere che il padre di Shin è molto omofobo, razzista e violento e quando seppe che Haru era gay li minacciò di morte e per questo hanno dovuto smettere di vedersi-

Il racconto di Naoki mise profonda tristezza in Ren, quindi anche Shin non era così arrabbiato prima e forse, quei lividi glieli aveva provocato proprio il padre.

-Ren, ti ho raccontato questo perché voglio che credi alle parole di Haru, quel cretino, non è cattivo, lo hanno fatto diventare così.. -

Il bianco mise la mano intorno al proprio collo al ricordo di quando lo aveva quasi soffocato, ripensando ai suoi occhi.

-lo so...altrimenti non mi sarei preoccupato di preparargli il bento per due settimane... ma.. io me ne sono innamorato.. ieri abbiamo riso, ci siamo divertiti e.. dio solo sa quanto era bello quel sorriso-

Disse arrossendo ma anche con le lacrime agli occhi, era triste perché sapeva di non poterlo avere, era ingiusto. Naoki lo strinse forte facendo un piccolo sorriso.

-il vero amore non si ferma davanti a nulla-

Arrivarono a casa degli minore e si salutarono, si sentiva un'idiota per aver pianto, ma stava già meglio, aveva il cuore a mille mentre pensava a lui.

Shin invece aveva passato tutta la giornata pensieroso, voleva trovarla, davvero sarebbe andato fino ad Osaka per trovarla, ma le parole di Tetsuya lo avevano colpito, non era abbastanza per lei. Come se non bastasse, il bento che tutti i giorni trovava sotto il banco, non c'era, cosa che stranamente lo rese incazzato, infatti se la prese con tutti quelli che aveva davanti, con tutti tranne che con Ren, come promesso lo aveva lasciato in pace, per un po' almeno, dopotutto lo aveva aggredito senza una ragione.
Tornato a casa sentì come sempre il padre urlare e sbraitare contro la TV, si chiuse in camera e sospirò leggermente chiudendo gli occhi, ripensò al suo profumo, quel delicato profumo alla vaniglia, la sognò, la bellissima ragazza dai lunghi capelli ma invece di averli biondi erano platino.
La notte passò, si svegliò il mattino dopo dalle solite urla contro sua madre e si vestì, scendendo senza fare nemmeno colazione, quasi sperava di trovare quel bento, in quelle due settimane si era quasi sentito amato, sotto le attenzioni di qualche ragazza che nemmeno conosceva. Il giorno prima che smettesse di portarglielo gli aveva scritto un biglietto "grazie" semplice ma anche colmo di gratitudine, ma non lo avrebbe mai letto.

Anche Ren si era già svegliato, quella mattina aveva preparato di nuovo i due bento, dopotutto era l'unica cosa che poteva fare per lui, nonostante non sapesse nemmeno se lo apprezzava.
Arrivato a scuola, glielo mise come sempre sotto il banco, ma vide un fogliettino, sgranò gli occhi, era davvero quello che pensava? Stava ringraziando la persona che gli portava il bento, sorrise, sorrise felice e si sedette un attimo al suo posto prendendo un fogliettino dallo zaino e scrisse "Finché ti fa sorridere, io sono felice" si morse il labbro e glielo lasciò per poi andarsene prima che arrivasse qualcuno, tornò nella propria classe col bigliettino di Shin, dalla bellissima grafia, si sente stupidamente felice, anche se per così poco, anche se lui non sapeva chi fosse, a Ren andava bene così.
Shin arrivò poco dopo e si sedette svogliatamente al suo banco, vide sotto e si sorprese a vedere il bento, allora, non aveva smesso.. lesse poi il bigliettino e restò sorpreso, quasi perse un battito, quasi desiderasse che lo avesse scritto lei, infatti porta il bigliettino al naso inspirandone il profumo, sapeva di.. vaniglia? Lo annusò nuovamente, si era proprio vaniglia, allora Mitsuki non era di Osaka, allora era sempre lei a dargli il bento, doveva parlare con Yui.
Ren, in classe propria ascoltò la lezione, ma era leggermente distratto dal pensiero di Shin, ripensó a quel suo bacio, alle emozioni provate, sospirò appena mentre cercò di concentrarsi.
Kano, di tanto in tanto continuava a fargli piccoli dispetti così che Shin non se ne accorgesse, soprattutto in classe, dato che il ragazzo non avrebbe potuto saperlo. In quel momento infatti gli stava lanciando delle palline di carta, Ren cercó di restare calmo, ci provò davvero, ma dopo l'ennesima pallina sbatté il pugno sul banco, tutti lo fissarono, soprattutto l'insegnante che chiese cosa fosse successo.

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