vii ➳ the night

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Eddie era sdraiato nel suo letto e pensava

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Eddie era sdraiato nel suo letto e pensava.
erano passati due giorni da quando il corvino era stato sospeso e qualcosa da quell'avvenimento era cambiato: il loser club non era stato più preso di mira e lui ed i suoi amici si sentivano per una volta liberi, anche se non sapevano per quanto quella situazione sarebbe durata, visto che sicuramente Bowers, Vic e il resto della gang sarebbe tornato a dar loro fastidio; ma allo stesso tempo Eddie aveva captato anche qualcos'altro, percepiva in sé qualcosa di nuovo, come se in lui fosse scattato qualcosa, qualcosa di bello e magico ma che non sapeva nominare, sapeva solo che in quel qualcosa c'entrava Richie: quando era con il ragazzo gli veniva spontaneo sorridere e si sentiva completo, apprezzato e a suo agio, con lui tutto il male scompariva e si sentiva protetto.
eppure Eddie era confuso e ogni sera finiva per scrivere e sfogare tutta la marea di sentimenti e emozioni che provava nel suo diario.
spesso si tormentava chiedendosi come una persona piena di problemi come Beverly riuscisse a non piangere; non comprendeva come la ragazza avesse fatto a diventare così forte da riuscire a distaccarsi dalla sua vita, riuscendo a ridere e a scherzare sulle sue esperienze senza più lacrimare. si sentiva un idiota quando iniziava a singhiozzare per la sua incapacità di dar senso alle emozioni, perché sapeva che la sua vita non era nemmeno lontanamente paragonabile a quella dell'amica,  eppure si ritrovava quasi ogni sera a piangere con il viso coperto dal suo cuscino chiedendosi perché Richie dovesse essere così indispensabile nella sua vita.

stava buttando giù su un foglio le sue riflessioni quando sentì un rumore: qualcuno stava bussando alla finestra. si alzò di scatto, senza pensare andò nel punto da cui proveniva il rumore, alzò piano la tapparella per non svegliare la madre, e la luce lunare entrò diafana nella camera di Eddie rivelando la sagoma di Richie; alla visione del riccio Eddie sorrise senza accorgersene.
"felice di vedermi Eddie Spaghetti?" "forse" disse Eddie abbassando lo sguardo, il corvino con un salto entrò nella stanza e si sdraiò sul letto del più piccolo nascondendo la testa sotto il cuscino aspirandone l'odore. sospirò e girandosi colpì il bruno sulla scena del crimine: Eddie lo stava osservando.
arrossì, gli faceva strano vedere così da vicino il suo migliore amico e ancora di più vederlo in pigiama, con i pantaloncini corti a causa del caldo di inizio settembre ed una semplice canottiera "so di essere bello, però smettila di guardarmi" disse Eddie ridendo " dai, il mio era solo uno sguardo sorpreso. sei diventato più sexy di un gruppo di puttanelle in intimo" Eddie sentì una strana morsa allo stomaco "certo che sei sempre il solito" "si, il solito ragazzo che chiunque vorrebbe come scopamico" Eddie alzò gli occhi al cielo e Richie si alzò a sua volta avvicinandosi al bruno e gli disse in un sussurro all'orecchio "dai che se potessi mi faresti anche tu" Eddie sentì la sua fronte sudare "ma sei coglione" la sua voce sembrò schifata, ma non avrebbe voluto assolutamente darle quell'effetto, quindi per cercare di sdrammatizzare la situazione si mise a ridere, una risata strozzata, non capiva proprio che gli stesse succedendo; in compagnia del corvino si era sempre sentito sereno e a suo agio, ora provava solo un subbuglio di emozioni ancora più contorte delle precedenti.

Richie, imitando Eddie nel cercare di ridurre il disagio creatosi, volse lo sguardo in un'altra direzione della camera notando i poster del ragazzo "veramente? non pensavo fossi tipo da AC/DC e Pink Floyd" "beh sei stato tu a farmi conoscere il rock" Eddie fece spallucce "mi ricordo bene quel giorno: eravamo in camera tua, sdraiati sul tuo letto, avevamo litigato per qualcosa e stavamo facendo la lotta cercando di buttare l'uno per terra prima dell'altro, stavi avendo la meglio su di me ed infatti ero sul punto di arrendermi quando vidi una cassetta sulla tua scrivania. ti chiesi cosa fosse e tu entusiasta iniziasti a raccontarmi delle band che suonarono e scrissero i pezzi all'interno di quella mix tape, ed io stetti ad ascoltarti incantato, volevi trasmettermi qualcosa che a te stava caro e ci azzeccasti in pieno, da quel momento mi innamorai del rock e di tutte le sue sfumature" Richie sorrise docilmente "vuol dire che ho fatto qualcosa di buono?" "tu hai fatto anche troppe cose buone Rich, sei solo tu che non vuoi rendertene conto e pensi di essere un disastro, ma non è così, se io sono vivo è solo per merito tuo" Richie sorrise ed una lacrima gli scese sul volto, Eddie vedendola gli si avvicinò al viso e guardandolo negli occhi gliela asciugò.
si guardarono a fondo e il corvino con cautela prese la mano del bruno e gliela accarezzò, mentre il più basso gli diede una semplice carezza, un gesto veloce che presto finì, ma che stravolse i sentimenti dei due ragazzi.

Richie guardò Eddie e con voce rotta gli disse "devo andare ora, a domani" "allora a domani" disse Eddie aprendogli la finestra e voltandosi per accertarsi che non avessero svegliato la madre, fece per parlare, ma il corvino era già sceso; allora Eddie corse alla finestra e contenendosi gli urlò "ciao" Richie si girò e lo guardò, voleva dirgli qualcosa ma si bloccò, le parole non riuscirono ad uscirgli di bocca, l'unica cosa che riuscì a dire fu un semplice ciao, poi corse via sulla sua bici e sentendo la casa del piccolo ormai alle spalle e il vento che gli faceva lacrimare gli occhi disse a bassa voce "non riuscirò mai a dirti cosa sei veramente per me."

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ciao genteee, scusate il ritardo ed il capitolo pessimo:)

I HATE YOU | reddieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora