capitolo 15

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mi risvegliai in una stanza d'ospedale,mi trovavo distesa su un lettino dalle lenzuola bianche.
provai α girare il viso prima alla mia destra e poi alla mia sinistra nella speranza di incontrare il suo sguardo ma niente da fare.
lei non era lì,non so dove fosse ma non era lì.
avevo una gamba ingessata e le costole fasciate.
non ricordo cosa sia successo,ricordo solo il rumore delle gocce d'acqua che cadevano sui nostri corpi o forse solo sul mio.
poco dopo il mio risveglio entró in stanza l'infermiera.
"ah allora ci siamo finalmente svegliate"-disse
"perchè finalmente?"-chiesi dolorante
"è da 3 mesi che sei in coma. è venuta molto spesso una donna dai capelli neri a farti visita sai?"
il mio cuore si fermò solo all'ultima frase e non mi preoccupai della prima.
guardai fisso il muro davanti α me e provavo una sensazione simile alla..felicità? no,non felicità.
e dopo poco si aprì la porta lasciando spazio al corpo snello di amelia che appena mi vide si mise a piangere e α ripetere un "sei viva" almeno 10 volte.
mi venne incontro e mi abbracció.
rimasi fredda, perchè non mi sarei minimamente aspettata una reazione del genere da parte della mia professoressa di matematica,quella professoressa che si è portata via la mia verginità dandomi vita per poi uccidermi.
in quel momento avrei voluto che si staccasse e se ne andasse via e non so il perchè ma la stavo odiando.
"staccati"-pronunciai.
non so perché lo feci,io non volevo dirlo ma le mie labbra hanno preso il controllo.
lei,con gli occhi gonfi tiró su la testa e mi guardó stranita.
"scusa"-dissi e cercai di distogliere lo sguardo.
mi dispiaceva per averla trattata così perché se anche lei mi aveva trattato peggio io non volevo ricambiare il male che lei aveva fatto α me.
perché io non ero come lei.
"scusami tu"-mormoró la nera.
dopo qualche minuto di silenzio se ne andó α testa bassa e io rimasi lì ferma in mobile.
ero costretta lì ferma in mobile.
***
passarono qualche settimane e amelia venne α farmi visita più di una volta ma la mia reazione era peggiore delle precedenti ogni volta.
la disprezzavo.
la trattai fino all'ultimo di merda e lei non venne più.
giustamente direi.
mi misi in sesto quasi subito e ricominciai la mia vita lasciandomi il passato alle spalle.
avevo rivisto benedetta,abbiamo fatto pace e ci vedevamo spesso in biblioteca per chiacchierare.
quell'incidente ci segno molto, forse mi aveva cambiata nel profondo.

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