«Oh si che me lo merito» ripose sussurrando al mio orecchio.
«Ultimamente sei stata un po' testa di cazzo però..»
«Non mi pare»
«Si invece» mi allontanai.
«Che stai facendo?» mi guardò infastidita.
«Ti rendi conto di come rispondi a volta? Del tono che usi per parlarmi, o per parlare di me ad altre persone?»
«Sei seria?»
Annuii.
Continuò a fissarmi in silenzio, mezza vestita mezza no, seduta su quel tavolo d'acciaio.
«Perché non me le dici in faccia certe cose?»
«Ma cosa?» continuò.
Stavo per iniziare a parlare ma avrei voluto che ci arrivasse da sola, era abbastanza grande per farlo.
Mi limitai ad alzare il sopracciglio sinistro prima di varcare la soglia della stanza per andar via.
«Fanculo!» la sentii bisbigliare alle mie spalle.
Tornai all'altro ricovero e, notando che non era presente nessuno, decidi di aprire la mia brandina in sala medici e mi poggiai li.
Dopo circa quindici minuti sentii dei passi provenire dal corridoio, accompagnati da un chiacchiericcio piacevole, capii subito che si parlava di Davide e Francesca, che poco dopo entrarono nella sala con il cibo ordinato su Just Eat.
«Si mangia!» commentarono felici.
Mentre erano impegnati ad aprire la busta ed apparecchiare come meglio potevano il tavolo della sala medici notarono la mancanza di Zoe, che a dire il vero non sapevo dove fosse.
«Ma dov'è Zoe?» domandarono.
«Boh, starà giù in degenza» alzai le spalle.
«La vai a chiamare tu?»
Sospirai.
«Zooeeee, è arrivata la pizza suu!» esclamai.
«Così ero capace anch'io» disse divertito Davide dopo avermi fissata male per qualche secondo.
«Che ridete?» domandò Zoe appena entrò nella stanza.
«Niente fa la simpatica» mi indicarono.
«Oh ma lei è simpatica, che non la vedi?» mi fulminò.
«Ma lo so, non c'è bisogno che me lo dica tu»
«Miss Italia proprio, non si scomoda a far nulla a volte»
«Vai a mangiare và, che sennò la tua pizza finisce in pasto ai cani»
«Si, provaci, poi ci finisci in pasto anche tu»
Ci sedemmo attorno al tavolo ed iniziarono i soliti discorsi da posto di lavoro, quindi dei vari casi sia nuovi che vecchi di determinati animali, commenti sui rispettivi proprietari pazzi e cose di questo genere.
Alche, mentre mangiavo, mi isolai usando il telefono, messaggiando con delle amiche, o controllando le notifiche di Instagram.
Notavo che ogni tanto Zoe tentava di sbriciare sul mio telefono, come a voler controllare con chi stessi parlando e di cosa, soprattutto. Smise di farlo non appena misi mi piace ad una foto di una ragazza in costume, inutile dire che lo feci a posta per alimentare il suo rodimento.
«Guarda che gioventù bruciata, qui si parla e ci sono persone che si isolano» sbuffò Francesca.
La guardai mettendomi a ridere in modo provocatorio, giusto per vedere come avrebbe reagito.
Anche Francesca non era niente male, peccato ci stesse davide di mezzo, sarebbe stata una notte molto interessante con loro due da sole con me.
«Veramente vi sto ascoltando, ma qui c'è chi pensa che non faccio niente quando lavoro, almeno le do motivo di pensare una cosa del genere, non vorrei essere scortese» la fulminai.
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Dottoressa, scusi?
Short Story«Non pensi che sia una cosa sbagliata quello che stiamo facendo?» mi disse. «Piace ad entrambe, non deve essere sbagliata per forza» le risposi. «E se qualcuno lo venisse a scoprire? Perderei il lavoro, la mia vita, tutto!» «Nessuno lo verrà a saper...