Il tuo profumo

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“Mi piacciono i profumi, non quelli che compri nelle profumerie, quelli no, quelli non sono unici. Mi piacciono i profumi delle persone. Ogni persona ha il proprio profumo e ultimamente sono ossessionata da uno in particolare. Lo riconosco quasi subito indipendentemente dall'indumento che questo ragazzo indossa, se è di spalle o se siamo nella stessa stanza con altre persone. Sfiderei me stessa a riconoscerlo anche se avessi gli occhi bendati. Mi ci affeziono ai profumi e alle loro persone. “Mangiamo una pizza da te sta sera?” gli scrissi per messaggio. “Va bene, se vuoi ho casa libera, puoi venire da me appena finisco di studiare. Vieni per le 18:00!” rispose. L'idea di avere casa sua, tutta per noi, mi faceva creare scenari dentro la mia testa e di certo non vedevo l'ora che il pomeriggio tardi arrivasse, per passare del tempo con lui. Arrivata davanti casa sua, suonai il cancello, lui uscì solo con la testa, mi vide ed aprì. Appena misi piede dentro casa sua lui allungò la mano e mi chiese: “Ciao, vuoi darmi il giubbotto?” Mi fermai, di colpo. Era diverso. “Ha qualcosa che di solito non ha… ma cosa?” pensai, mentre gli allungavo il giubbotto. “Bella la maglietta” gli dissi, stendendomi sul divano. Era semplice, bianca trasparente. Ad agio, si stese sopra di me e mi chiese un consiglio su alcune città europee. Trovandomi così il suo profumo esattamente sul mio viso, ma non solo: i miei occhi erano fissi sui suoi. Lo giuro. L'ho guardato per poco più di due secondi e poi, istintivamente, alzai la testa avvicinandomi alla sua, finendo col baciarlo. Non rifiutò. Lo strinsi e continuai a baciarlo. Finimmo con il far l'amore per ben tre volte quella sera, dimenticandoci di tutto il mondo che ci circondava. Coi corpi nudi, stesi sul divano, abbracciati ci ricordammo che non avevamo ancora ordinato la pizza. Fu proprio quando, dopo aver ordinato e ricevuto la pizza, ci ritrovammo davanti l'uno all'altro, che capii cosa aveva di diverso quella sera. Lui guardava la televisione, mentre io, boccone per boccone, guardavo lui. Era davvero bello. Lui, tra un boccone e un altro, invece, mi guardò e mi chiese: “Che c'è?” Sorrisi e non dissi nulla. La paura di non essere per lui abbastanza, mi bloccò e non osai a suggerire nulla, se non un banale: “Hai un buon profumo”

Cadremo come foglie d'autunno.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora